Sì al referendum sull’autonomia differenziata: con la decisione della Corte di Cassazione resta in piedi quello che chiederà ai cittadini se vogliono abrogare totalmente la legge in questione. Non è passato invece il quesito sull’abrogazione parziale.
Il problema nasceva dal fatto che il 14 novembre scorso la Corte Costituzionale aveva imposto cambiamenti significativi alla riforma firmata dal ministro Roberto Calderoli. I punti contestati erano anche il cuore della legge: l’elenco di materie devolvibili e la fissazione dei Lep (livelli essenziali di prestazione). Non era chiaro, fino a oggi, se il referendum sarebbe stato considerato valido anche se presentato su un testo modificato successivamente. L’Ufficio centrale per il referendum della Corte di Cassazione ha prodotto un’ordinanza di 28 pagine dichiarando ancora pienamente legittimo il quesito. Dopo il passaggio del vaglio formale della Corte di Cassazione, adesso il quesito passerà alla Corte Costituzionale, che dovrà valutare se il quesito referendario è ammissibile.