Continua la retromarcia della Banca Centrale Europea sulle politiche monetarie restrittive. La presidente della BCE Christine Lagarde ha annunciato che a breve ci saranno nuovi tagli ai tassi d’interesse sulla moneta. L’inversione di rotta è sostenuta dal tasso d’inflazione in fase di discesa, previsto al 2% per il 2025. E hanno influito anche le preoccupazioni per il rallentamento della crescita economica. A giugno 2023, la BCE si aspettava infatti una crescita media dell’1,8% per il 2024, mentre ora l’aspettativa è dello 0,7%.

«In termini di orientamento futuro, in precedenza avevamo detto che avremmo mantenuto i tassi di riferimento sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario. Questa tendenza era necessaria in un contesto di elevata inflazione realizzata e di elevata incertezza sull’inflazione futura. Ma non riflette più l’evoluzione del panorama macroeconomico», ha affermato Lagarde nella capitale lituana Vilnius, in occasione del decimo anniversario dell’introduzione dell’Euro nel paese Baltico. Sugli sviluppi geopolitici ha poi aggiunto: «Se gli Stati Uniti, il nostro principale mercato di esportazione, prendono una piega protezionistica, è probabile che la crescita dell’area dell’euro ne risenta».