«Perdonate e vi sarà perdonato». L’insegnamento dal Vangelo secondo Luca potrebbe non esser stato colto appieno da Lawrence Hecker, prete statunitense di 93 anni che è stato condannato all’ergastolo per stupro. Hecker ha infatti rinunciato a chiedere scusa alle sue vittime e alle loro famiglie quando gli si è presentata la possibilità. Ammettendo la sua colpevolezza, il prete ha evitato che altri testimoni potessero intervenire nel processo e compromettere ulteriormente la sua posizione.

I fatti – Durante il processo del tribunale di New Orleans un uomo, che all’epoca dei fatti aveva 16 anni, ha confessato di essere stato aggredito nella sala pesi della sua parrocchia con una mossa da wrestling, di aver perso conoscenza per poi subire violenze sessuali. La vittima aveva raccontato la vicenda, accaduta nel 1975, a sua madre e al preside della scuola, ma quest’ultimo non ha mai sporto denuncia alla polizia. Al contrario, ha costretto il ragazzo a sottoporsi a un trattamento psicologico per «problemi di rabbia e invenzioni fantasiose». In aula la vittima ha mosso accuse anche all’arcidiocesi: «Dovrebbe essere seduta lì con lui perché anche loro sono complici». A questo proposito, il Guardian sostiene che Hecker sia stato coperto per decenni dai suoi superiori: dopo anni di smentite, il prete ha confessato loro di aver commesso numerosi stupri su bambini conosciuti in chiesa già nel 1999, ma l’arcidiocesi gli ha permesso ugualmente di tornare al lavoro fino al raggiungimento della pensione. Quelle ammissioni sono state rese pubbliche dal giornale britannico nel 2023 insieme a inchieste su decenni di insabbiature della chiesa cattolica americana.

Il processo – Hecker si è presentato in aula in sedia a rotelle e con una tuta arancione da detenuto. Era scosso, piangeva, ma c’erano tante altre vittime pronte a testimoniare contro di lui. È la prima volta che un sacerdote viene condannato all’ergastolo a New Orleans. C’erano stati altri casi nella stessa città, ma i colpevoli erano morti prima dell’emanazione della condanna, come George Brignac, che è scomparso nel 2020 durante il quarto tentativo dei pubblici ministeri di consegnarlo alla giustizia. Nandi Campbell, giudice del processo contro Hecker, si è messa a piangere in solidarietà ai sopravvissuti degli abusi e ha chiosato: «Spero che questa sentenza vi dia un po’ di pace».