È iniziata alle 11 del 9 gennaio la conferenza stampa di Giorgia Meloni, tenuta nell’Aula dei Gruppi parlamentari della Camera dei Deputati. Un evento organizzato dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dall’Associazione stampa parlamentare che solitamente si tiene a fine anno, ma che da qualche anno viene rimandato agli inizi del nuovo. In Aula presenti anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il sottosegretario all’Informazione ed Editoria Alberto Barachini, la prima presidente della Corte di cassazione Margherita Cassano, il Procuratore Generale della Corte di Cassazione Luigi Salvato, la vice presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati Valentina Grippo e la Garante dell’Autorità dell’Infanzia Carla Garlatti. I temi toccati sono stati molti, dai rapporti con Musk, al premierato, alla disoccupazione giovanile. Di seguito il live blog della conferenza.
Disoccupazione, giovani inattivi e produttività- Sul problema dei NEET, Meloni ha affermato: «Il governo ha fatto molto. I dati sulla disoccupazione sono incoraggianti, inoltre quest’anno sono state fatte 883.000 nuove assunzioni. Il lavoro giovanile è una priorità e si deve partire dalla formazione. Il grande problema che abbiamo noi è quello che ci sono giovani senza lavoro ma allo stesso tempo molti settori produttivi che non trovano lavoratori. I problemi delle nuove generazioni sono ampi e lo dico da madre: sono preoccupata. Stiamo cercando di creare un gruppo trasversale per poter affrontare questo problema». Riguardo alla produttività del paese, ha poi dichiarato: «Il governo ha dato dei segnali importanti. L’importante è creare relazioni con le industrie che riescono a crescere in un contesto così complesso. L’Ires premiale è una mossa, così come i 12 miliardi liberati dal Pnrr per abbassare il costo dell’energia».
Acca Larentia – A chi le chiede di commentare la notizia secondo cui l’associazione Acca Larentia abbia comprato la sede grazie a fondi arrivati dalla Fondazione Alleanza Nazionale, risponde: «Ritengo di dovermi occupare di altro e non sono cose che sono state condivise con me. Se chiede a me della sede di Acca Larentia, storica sede del Msi che ho letto è stata messa all’asta dall’Inail, sono contenta non sia diventata un fast food, per una sede così storica e delicata».
Caso Masini – Riferendosi all’iscrizione nel registro degli indagati per eccesso di legittima difesa del maresciallo Masini, il carabiniere che la notte di capodanno nel riminese ha sparato e ucciso un uomo che lo stava aggredendo dopo aver ferito a coltellate quattro persone, Meloni afferma: «Ho chiesto ad Arma dei Carabinieri di sostenere le spese della difesa del maresciallo Masini e intendo chiedere al generale Salvatore Luongo di conferire al maresciallo Masini un riconoscimento. Il maresciallo Masini è’ una persona che ha fatto il suo dovere». Aggiungendo: «Dobbiamo porci il problema che le forze dell’ordine temono di aver fatto il proprio lavoro, ed entrano in un calvario. Un approfondimento va fatto, per mettere fine a un fenomeno che abbiamo visto varie volte».
Terzo mandato – Alla domanda su quale sia la posizione del governo sul limite al terzo mandato dei presidenti di regione, Meloni ha risposto: «Per quanto riguarda il merito della questione, non c’è un’unica posizione all’interno della maggioranza. Soprattutto perché per me ci sarebbe incoerenza con quello dei sindaci delle grandi città. Non credo si possa intervenire su uno e non sull’altro, si dovrebbe intervenire in maniera univoca». Inoltre, ha aggiunto: «nel Consiglio dei ministri di oggi noi impugniamo la legge regionale della Campania».
Piano Mattei – Meloni afferma di avere grandi progetti per quanto riguarda il piano Mattei: «Sono fiera che il piano e la strategia del Mediterraneo stia avendo molto consenso. Il nostro focus è l’Africa. In tutti i nove paesi del piano i progetti sono già iniziati. La grande sfida ora è la sua internazionalizzazione: mettere in relazione il nostro piano con i livelli superiori aprirebbe ad una strategia più ampia. Questo era il focus del G7».
Rimpasto dei ministri – Alla domanda su un possibile cambiamento delle cariche ministeriali, la risposta della presidente è stata: «Non sono favorevole a questa possibilità, è già il settimo governo più longevo d’Italia. Salvini sarebbe un ottimo ministro degli Interni, in assenza del provvedimento giudiziario avrebbe ottenuto il ministero. Non penso che allo stato attuale ci sarà un cambio. Piantedosi è un ottimo ministro».
Carceri – In merito all’affollamento delle carceri, Meloni ha dichiarato: «Ascolto con attenzione le parole del Papa. Io penso che si debba adeguare la capienza delle carceri alle nostre necessità. L’obiettivo è quello di realizzare 7.000 nuovi posti in 3 anni a partire dal 2025. Inoltre cerchiamo di intensificare il numero di accordi con altri paesi per rimpatriare gli stranieri condannati e scontare la loro pena nelle loro carceri».
Caso Albania e legge sulla cittadinanza – Sul problema migranti la presidente si mostra ancora una volta ottimista: «La cassazione dà ragione al governo. Spetta al governo decidere quali sono i paesi sicuri. La cassazione dice che si può valutare il caso specifico, non boccia completamente la legge. Negli ultimi giorni gli sbarchi sono azzerati. I centri sono pronti ad essere attivati qualora la legge lo consentisse. La maggioranza dei Paesi Ue è con noi». Rimanendo in tema migrazioni, riferendosi alla legge sulla cittadinanza, Meloni ha affermato: Io penso che questo governo si debba concentrare sulle materie che sono nel programma, molto corposo. Non metterei altra carne al fuoco. E penso che quella italiana sia un’ottima legge sulla cittadinanza», aggiungendo: «tuttavia, bisogna capire se i tempi in cui si ottiene la cittadinanza con le attuai norme siano consoni».
Premierato – Alla domanda sulle tempistiche della riforma, Meloni risponde: «Il Premierato ha concluso la sua prima lettura così come la riforma della giustizia. Vorrei arrivare alle prossime elezioni con la riforma del premierato. Le tempistiche non dipendono da me, il mio intento è andare avanti con le riforme in velocità, ma dipendono dal Parlamento e dalla Corte Costituzionale».
Dimissioni Belloni – La premier smentisce poi le voci sulle dimissioni di Elisabetta Belloni: «Le ricostruzioni che sono state fatte non corrispondono alla verità. Si è dimessa per evitare di finire nel tritacarne delle speculazioni sul suo nuovo ruolo. Le vicende di questi giorni non c’entrano con quanto avvenuto a Sala. Abbiamo deciso di nominare il prefetto Rizzi, vicedirettore di Aisi, visti i suoi risultati sia a livello nazionale che internazionale. La nomina verrà formalizzata oggi».
Starlink: «non sono influenzata da amicizia» – Sul caso Starlink, la presidente si è espressa così: «Valutiamo gli investimenti stranieri solo nell’ottica dell’interesse nazionale. Non sono influenzata dall’ amicizia, non ho mai parlato con Elon Musk di questa vicenda. L’obiettivo è garantire comunicazioni sicure con i contingenti militari all’estero e per le infrastrutture interne. Musk è il soggetto più avanzato per fare questo lavoro, non esistono alternative pubbliche a questa soluzione. L’alternativa è non avere alternative, io scelgo solo cose ottimali». Secondo la presidente, inoltre non esiste un pericolo d’ingerenza di Elon Musk: «Musk è una persona molto facoltosa che esprime una sua opinione. Non è il primo che lo fa. Il problema è quando delle persone facoltose utilizzano risorse per finanziare partiti politici per condizionare le scelte di politica interna. Musk non finanzia partiti ed esponenti, come fa ad esempio Soros. Non vedo un pericolo per la democrazia».
Libertà di stampa – «Non ritengo di dovermi difendere dall’accusa di rappresentare un limite per la libertà di stampa e della democrazia». Inizia così il faccia a faccia tra Giorgia Meloni e 160 giornalisti presenti nell’Aula dei gruppi parlamentari nella Camera dei deputati per la conferemnza stampa di inizio anno. L’ affermazione arriva come risposta al discorso di apertura tenuto da Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine dei giornalisti. Un appello alle istituzioni per la difesa del giornalismo e della democrazia, che chiede di ripensare la legge sulla presunzione di innocenza e la riforma della diffamazione. Per quanto riguarda il primo tema, la presidente in risposta ha affermato: «si può continuare a dare notizia dei fatti di cronaca rilevante ma non fare copia e incolla delle ordinanze. Non c’è alcuna limitazione del diritto di informazione o di essere informati».