Sette volte Alexander Lukashenko. La commissione elettorale della Bielorussia ha annunciato la vittoria alle elezioni presidenziali – che si sono svolte domenica 26 gennaio – del leader in carica nel Paese, che ha ricevuto l’86,8% dei voti. Un risultato di poco inferiore rispetto alle previsioni degli exit poll (87,6%). Uno scrutinio che non può essere definito democratico. «L’ultimo dittatore d’Europa», come viene spesso chiamato, governa infatti lo Stato in modo autoritario dal 1994 e non ha oppositori né avversari politici.

Stando a quanto dichiarato dal presidente della Commissione centrale del Paese, Igor Karpenko, l’affluenza alle urne è stata dell’85,7%. A congratularsi con Lukashenko per il trionfo, tra gli altri, il presidente cinese Xi Jinping e quello russo Vladimir Putin. «Attribuisco grande importanza allo sviluppo delle relazioni tra Cina e Bielorussia e sono disposto a collaborare con il presidente per continuare la tradizionale amicizia tra i due Paesi, approfondire la cooperazione reciprocamente vantaggiosa», ha comunicato Xi attraverso la televisione statale Cctv. Anche dal Cremlino è arrivato il commento dello “zar”: «Recentemente siamo riusciti a fare molto per rafforzare i legami amichevoli tra Mosca e Minsk. E, naturalmente, continueremo a lavorare a stretto contatto per sviluppare la multiforme collaborazione russo-bielorussa, aumentare l’efficacia delle istituzioni dello Stato dell’Unione e promuoverei processi di integrazione reciprocamente vantaggiosi nello spazio euroasiatico».