«Mr. Trump: Fuck you». Un sonoro «Fottiti» gridato il 22 gennaio al Parlamento europeo di Strasburgo dal deputato danese Anders Vistinsen. Un sintetico riassunto della diatriba che va avanti ormai da mesi tra Danimarca e Stati Uniti sul possesso della Groenlandia. Una possibile arma di pressione però potrebbe essere il mercato farmaceutico. Solo la Danimarca produce l’Ozempic, il farmaco per dimagrire che spopola in America e che il Paese a stelle strisce non è in grado di produrre da solo. «La Groenlandia non è in vendita», ha detto Vistinsen, ma l’Ozempic si e potrebbe arginare le mire espansionistiche del presidente americano Donald Trump.

L’opinione della Groenlandia – La Groenlandia ha 56 mila abitanti, interrogati dal giornale locale Sermitsiaq. Tramite la società di sondaggi Verian, il quotidiano ha chiesto alla popolazione dell’isola se sarebbe contenta di un’eventuale annessione agli Stati Uniti. L’85 percento delle persone ha detto di no. Questo smentisce le affermazioni di Trump che il 25 gennaio sulla Groenlandia aveva detto: «penso che la prenderemo, i suoi residenti vogliono stare con noi». Forse non li aveva ascoltati bene.

La difesa danese – Il 28 gennaio il governo danese si è detto pronto a spendere 14,6 miliardi di corone (due miliardi di euro circa) per rafforzare la sicurezza nell’Artico. Il ministro della Difesa danese Troels Lund Poulsen ha detto: «Il livello di minaccia nell’Artico e nel Nord Atlantico è aumentato. Dobbiamo quindi rafforzare significativamente la presenza difensiva in queste regioni». Oltre a questo, agli Stati Uniti forse non conviene inimicarsi la Danimarca che esporta con le sue multizonali diversi servizi e prodotti importanti per gli americani. Nella piccola città di Kalundborg vivono 16mila persone. Qui ha sede la Novo Nordisk, l’azienda che fornisce agli Stati Uniti Ozempic e Wegovy. Sono due farmaci molto popolari in America sia perché ottimi per il diabete sia perché inducono il dimagrimento. In America quasi 3 adulti su 4 sono obesi o sovrappeso e nel 2050 si prevede che lo sarà l’80 percento della popolazione. Il tasso di obesità è talmente alto che il farmaco ha avuto una diffusione rapidissima.
Novo Nordisk nell’ultimo anno è diventata l’azienda in Europa con il più alto valore in borsa. Influisce anche sul Pil della Danimarca, la cui economia tra il 2022 e il 2023, grazie all’azienda, è cresciuta di 1,7 percento. Il 3 percento della forza lavoro danese è assunta dalla Novo Nordisk. Il vero problema per gli Stati Uniti è che solo in Danimarca producono il semaglutide, principio attivo chiave sia per Ozempic che per Wegovy. Per questo, negli States non sono ancora in grado di produrre da zero gli stessi farmaci con le identiche prestazioni. L’interruzione delle esportazioni da parte di Novo Nordisk creerebbe un buco nella domanda della popolazione americana che Trump non sarebbe in grado di colmare. Per ultimo poi, la Danimarca è la sede legale di Maersk. É la seconda compagnia di navigazione di container al mondo per capacità di carico. Il 15 percento della flotta mondiale di portacontainer è di proprietà di questa azienda. Se improvvisamente le navi non passassero più per i porti americani, per il Paese sarebbe un bel problema non di poco conto.

Risiko – Il 24 gennaio, come riporta il Financial Times, c’è stata una chiamata tra Trump e il primo ministro danese Mette Frederiksen. I toni secondo il giornale sono stati accesi e a tratti minacciosi. Da mesi Trump dichiara di volere l’isola e di essere pronto a una guerra economica e tariffe mirate per piegare la resistenza danese. Il presidente americano fa leva sulla tradizionale posizione a stelle e strisce: la «protezione del mondo libero». La sicurezza nazionale e quella di tutto il mondo occidentale passerebbe infatti per la regione artica della Groenlandia che Trump definisce «piena di navi cinesi e russe». Secondo il tycoon l’Europa non investe abbastanza nella sorveglianza della zona. Non ha tutti i torti. La Groenlandia è davvero finita nel mezzo di un gioco strategico più ampio per la conquista delle materie prime e per le nuove rotte commerciali ed energetiche. Russia e Cina investono ormai da anni nella regione, in particolare con le rompighiaccio. Mosca ha da poco varato la Chukotka: la più grande e potente rompighiaccio nucleare del mondo. Come ha detto l’analista militare Giuseppe Morabito al Corriere della sera, «In Groenlandia lo scioglimento dei ghiacci causato da cambiamenti climatici sta aprendo nuove rotte di navigazione. Ora ci sono più sottomarini che orsi polari».