Un jet privato è atterrato nella notte nella “città degli angeli”. Dagli scalini è sceso con un sorriso un 25enne sloveno dalla stazza di due metri e un centimetro di altezza e almeno 104 chilogrammi di peso. Il momento è stato immortalato dal canale ufficiale X dei Lakers e il protagonista è Luka Doncic, che con le dita delle mani ha formato la sigla LA, in onore alla Los Angeles che lo ospiterà per i prossimi cinque anni: il contratto quinquennale vale 223 milioni di dollari. Nel mondo dello sport statunitense, e non solo, la stella di Lubiana è il volto più chiacchierato del momento, insieme a quello di Anthony Davis, per l’epocale scambio di metà stagione Nba, la massima lega del basket professionistico, che li vede coinvolti.
First moments in the City of Angels.
Welcome to LA, @luka7doncic! pic.twitter.com/gTRZHUBQAR
— Los Angeles Lakers (@Lakers) February 3, 2025
La nuova coppia con King James – Lo scoop lo ha dato Espn e da quell’istante la notizia è rimbalzata ovunque sui cellulari di mezza America. Lo ha scoperto così anche il suo nuovo compagno di squadra, il prescelto (the chosen one) LeBron James. Era a cena con la famiglia, per festeggiare la tripla doppia (33 punti, 11 rimbalzi, 12 assist) confezionata a New York nella vittoria contro i Knicks, alla reverenda età di 40 anni. I tifosi gialloviola avevano cominciato la stagione sognando la favola della dinastia James. A ottobre Bronny James aveva esordito in campo con LBJ, formando la prima coppia padre-figlio nella storia dell’Nba. Ma la promessa non è stata al massimo delle aspettative: il classe 2004 non ha probabilmente la stessa stoffa del 4 volte campione della lega e miglior realizzatore di punti di sempre. Con il clamoroso annuncio la vera eredità di James per i Lakers potrebbe essere proprio Doncic.
Il titolo mancato di Doncic ai Mavs – Il numero 77 dei Mavericks era stato scelto da Dallas nel 2018, dopo i suoi primi successi dall’altra parte dell’oceano, nel Real Madrid dove ha vinto l’Eurolega. Al termine di quella sua prima stagione a stelle e strisce era stato eletto migliore matricola. I tifosi texani già vedevano nel giocatore europeo la reincarnazione di Dirk Nowitzki, che è rimasto il simbolo della squadra in quanto lì ha passato tutta la sua carriera. Al tiro in allontanamento, marchio di fabbrica del tedesco, Doncic ha aggiunto agilità e versatilità. Nell’ultima stagione ha condotto i Mavs alle finali, vinte però con nettezza da Boston. A Dallas gli è mancata una vera spalla, almeno un altro grande campione con il quale suddividersi onori e oneri. A Los Angeles, invece, già si stanno sfregando le mani per le giocate da show time con King James.
Il destino tradito – A Dallas si pensava potesse diventare l’uomo-franchigia, rimanendo fedele alla casacca dei Mavericks, proprio come Nowitzki. «Sette anni fa – ha infatti commentato lo sloveno – sono arrivato qui da adolescente che inseguiva il suo sogno di giocare a basket al massimo livello possibile, pensavo avrei trascorso qui la mia carriera e volevo fortemente regalarvi un titolo. Lascio una città che considererò per sempre casa mia». Doncic non scende in campo da Natale, quando ha accusato dolori al polpaccio. Le voci maligne suggeriscono che abbia preso una ventina di chili: non è famoso per essere il più disciplinato nel seguire il severo regime alimentare e di stili di vita imposti ai massimi livelli tra i professionisti.
Il nuovo futuro di Davis – La trade è stata concepita dal general manager dei Mavs, convinto – come insegnano gli allenatori fin dal minibasket – che il migliore attacco è la difesa e che i campionati si vincono proteggendo il proprio canestro. Un concetto che non sempre resta fissato nella mente di Doncic. È invece la caratteristica di gioco che viene apprezzata in Anthony Davis (campione Nba con James ai Lakers nel 2020) che, con i suoi 208 centimetri di altezza e un’apertura alare di 227 centimetri, impreziosisce i suoi tabellini personali di stoppate e palle rubate. Le incognite per i Mavs sono altre: a marzo Davis compie 32 anni e ha un fisico segnato dagli infortuni. Il quintetto base con cui scenderà sul parquet ha un’età media alta: Kyrie Irving sta per compiere 33 anni e Klay Thompson ne ha 34. Non ci sono dubbi però che questo cambio è il più clamoroso da oltre trent’anni, quando nel 1996 il centro degli Orlando Magic Shaquille O’Neill abbracciò i colori gialloviola dei Lakers, al fianco di Kobe Bryant.