Una donna, un rapper, un ballerino anni ’80 e un consulente di bellezza possono essere la stessa persona? Fino a qualche anno fa no, ora grazie all’intelligenza artificiale è possibile. Tante personalità di cui il presidente francese Emmanuel Macron ha vestito i panni – o perlomeno la sua versione ricreata da un modello di linguaggio – per inaugurare il summit per l’Intelligenza Artificiale di Parigi. L’evento, presieduto da Francia e India, si tiene tra il 10 e 11 febbraio e ospiterà personaggi illustri dal mondo della politica e non solo.

L’obbiettivo – «L’intelligenza artificiale può fare grandi cose per la salute, l’energia e la vita nella società. La Francia e l’Europa devono essere al centro di questa rivoluzione», ha dichiarato Macron all’inizio dell’incontro. Secondo il Global AI Index, l’indice creato da Tortoise Media per classificare i paesi in base alla loro capacità di sviluppare e implementare l’intelligenza artificiale, al primo posto ci sono gli Usa. La Cina li segue a ruota, mentre i paesi europei arrivano solo con il quarto e quinto posto, rispettivamente occupati da Regno Unito e Francia. La posizione italiana è molto più in basso, addirittura 24esima, superata da paesi come Taiwan e Lussemburgo. Negli ultimi anni la Francia ha investito molto sullo viluppo tecnologico, costruendo nove centri con finanziamenti da 360 milioni di dollari. Il timore degli esperti è che l’Europa perda troppo il passo rispetto a Usa e Cina, note nel campo per ChatGpt e Deepsek. In merito a ciò Mario Draghi, ex primo ministro italiano, ha dichiarato di temere che l’Europa si concentri troppo sui regolamenti e le nuove leggi, lasciando così l’innovazione e lo sviluppo alle altre nazioni.

Open Source – A differenza del summit tenuto nel Regno Unito, il cui focus era la sicurezza contro l’Ai, l’incontro di Parigi si concentrerà di più sul tema dell’innovazione, sviluppo e possibilità di utilizzo dell’intelligenza artificiale. Dopo il successo di DeepSeek, l’avversario cinese di ChatGpt, anche l’Europa punta all’Open Source. Tradotto letteralmente dall’inglese in “a sorgente libera” indica che le Ai in questione renderanno aperti e disponibili a tutti i loro modelli di apprendimento automatico, algoritmi e codici sorgenti. Un’occasione non per copiare gli stessi, bensì per poter essere un base su cui costruire modelli sempre migliori.

Gli ospiti – Il summit ha richiamato a Parigi alcuni dei nomi più importanti della politica. Dal co-organizzatore, il premier indiano Narendra Modi, al vicepresidente Usa, J.D. Vance, insieme ai vicini di confine canadesi con il premier Justin Trudeau. Per l’Europa invece la presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il ministro italiano delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Non solo politici alla convention: presente Sam Altman, Ceo di OpenAi (la società che ha fondato ChatGpt), che ha lodato i recenti sforzi dell’Eliseo in ambito Ai che le hanno permesso di passare dal 13° al 5° posto. Così come il premio Nobel per la Chimica 2024 e Ceo di Google Deepmind, Demis Hassaby. Il 48enne britannico parlando di AlphaFold, un sistema di intelligenza artificiale che predice la struttura tridimensionale delle proteine con precisione senza precedenti, ha dichiarato: «È come avere accanto l’assistente migliore del mondo, vi aiuta a essere più efficienti nel lavoro e nella vita». A rappresentare l’Asia e vantarsi del modello Deepseek, in grado di mettere in crisi la borsa concorrere con i mercati Usa grazie ai prezzi minori, il vicepremier cinese Zhang.