Il 17 febbraio è destinato a essere ricordato come un giorno storico per le sorti del conflitto tra Russia e Ucraina. A Riad, in Arabia Saudita, sono arrivati emissari sia dagli Stati Uniti che dalla Russia e nei prossimi giorni inizieranno i negoziati per un accordo di pace (che gli Usa vorrebbero chiudere entro Pasqua, secondo l’agenzia di stampa americana Bloomberg). Nonostante le indiscrezioni contrarie dei giorni scorsi, da Kiev hanno fatto sapere che nella giornata di mercoledì 18 febbraio anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarà in visita nella città saudita. La risposta dell’Europa, grande esclusa e punzecchiata dal vicepresidente americano JD Vance durante la Conferenza sulla sicurezza di Monaco, è un vertice organizzato a Parigi dal Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron. Saranno presenti esponenti Nato, Ue e alcuni capi di Stato europei.

A Riad – In Arabia per gli Stati Uniti ci saranno il segretario di Stato Marco Rubio, il consigliere per la sicurezza nazionale Michael Waltz e l’inviato speciale Steve Witkoff. Si confronteranno con gli emissari del presidente russo Vladimir Putin per sondare il terreno in vista di una prima bozza di pace, cercando di capire fino a che punto è disposta a spingersi la Russia con le concessioni. Si unirà al tavolo anche Zelensky, che non ha mai smesso di ribadire che l’Ucraina non accetterà alcun negoziato che non la veda protagonista e non le garantisca sicurezza. Donald Trump nel frattempo ha dichiarato ad alcuni reporter americani che «presto» potrebbe incontrarsi personalmente con Putin.
Chi non ci sarà a Riad è l’Europa. JD Vance, a Monaco per la Conferenza sulla sicurezza dal 14 al 16 febbraio scorsi, si è espresso con toni poco graditi ai leader europei: «L’Europa è il vero pericolo per se stessa. Si sta allontanando dai principi libertari che la caratterizzano e che ci accomunano», ha detto, proseguendo poi con attacchi diretti a Gran Bretagna, Germania e Svezia. «Parlo comunque al plurale perché noi e l’Europa siamo parte della stessa squadra e siamo contenti che si parli di aumentare le spese militari, è ciò che chiede il nostro Presidente» ha inoltre detto Vance. Gli Stati Uniti non dimenticano ufficialmente il Vecchio continente, ma di fatto proseguono facendone a meno.

A Parigi – Esclusi dagli incontri sauditi, i leader europei sono stati chiamati a raccolta dal francese Macron. Al vertice di Parigi previsto nel pomeriggio del 17 febbraio prenderanno parte la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio europeo António Costa, il segretario generale Nato Mark Rutte e i capi di Stato di Gran Bretagna, Germania, Italia, Polonia, Paesi Bassi e Danimarca. Si studierà un piano d’azione comune per reagire alle ultime mosse degli Stati Uniti, che rischiano di escludere l’Europa dalle principali dinamiche dello scacchiere geopolitico. Macron si è preso la responsabilità di convocare l’incontro “bypassando” l’Unione europea e dando un segnale dell’esigenza di prendere decisioni rapide. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni prenderà parte regolarmente all’incontro, nonostante la consonanza tra il nostro governo e alcune delle posizioni assunte dagli Stati Uniti. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani si è espresso in merito: «Siamo noi europei ad aver imposto le sanzioni alla Russia, nessuno può pensare che questo non conti al tavolo delle trattative. Nessuno può parlare a nome nostro. Quindi ci sarà sicuramente la nostra voce, anche perché il sostegno all’Ucraina dell’Europa non è mai mancato»