Daniela Santanchè è salva, ancora una volta, e lancia la sua controffensiva. La mozione di sfiducia, presentata dalle opposizioni in parlamento, è stata respinta. Lo scudo della maggioranza ha retto: 206 no, 134 voti a favore e 1 astenuto. La ministra del Turismo è finita al centro delle polemiche per via dei suoi procedimenti giudiziari: il rinvio a giudizio per falso in bilancio nel caso Visibilia e la presunta truffa ai danni dell’Inps. La senatrice di Fratelli d’Italia per il momento resta al suo posto, ma qualcosa dopo il suo intervento alla Camera potrebbe cambiare. Molto dipenderà dall’esito del processo, che si terrà il 26 marzo, riguardo alla richiesta illecita di cassa integrazione per i suoi dipendenti: «A breve ci sarà un’altra udienza preliminare e finora abbiamo solo sentito l’accusa. In quell’occasione farò una riflessione, per poter anche valutare le mie dimissioni. Ma la farò da sola, non avrò alcun tipo di pressione. Non vorrò mai diventare un problema per il mio partito, ma continuare a essere una risorsa».

Santanchè Show – Daniela Santanchè è stata abile durante il suo intervento alla Camera di martedì 25 febbraio. La ministra ha voluto spostare l’attenzione sulla difesa della sua persona, ritenuta incompatibile con i valori della sinistra, allontanando così il focus dalle accuse a suo carico. «Io sono l’emblema di quello che detestate: lo rappresento plasticamente. Sono una donna libera, porto i tacchi alti e vesto bene. Voi non volete combattere la povertà, volete combattere la ricchezza». Santanchè prosegue e alza il tiro: «Non riuscirete mai a farmi diventare come voi, avrò sempre il tacco a spillo, il sorriso sulle labbra, sarò battagliera, perché sono felice di vivere. Ci tengo al mio fisico, amo vestirmi bene e sono anche quella del Twiga e del Billionaire, che voi tanto criticate». Dopo aver rivendicato il suo status sociale, Santanchè ha voluto riprendere una battaglia tanto cara alla maggioranza: la difesa al garantismo. «L’anticipazione dei giudizi può influenzare le carriere politiche, spesso a scapito del principio di innocenza, ma credo che il Parlamento non debba diventare una Corte di giustizia. Le paginate di giornali, le trasmissioni tv, devastano la vita delle persone, con cicatrici che non si rimargineranno mail’ergastolo mediatico si ripercuote per tutta la vita».

E ora che succede? – Con la bocciatura della mozione di sfiducia Daniela Santanchè resta in sella. La valutazione delle sue dimissioni dipenderà dall’esito del processo per truffa aggravata all’Inps. I procedimenti giudiziari a suo carico riguardano due filoni: il primo si riferisce al rinvio a giudizio, deciso dal Tribunale di Milano il 17 gennaio, per falso in bilancio in merito alla gestione di Visibilia Editore, società che pubblicava riviste come Novella 2000. Il processo è scaturito da un esposto del 2022 da parte di un gruppo di piccoli azionisti. La ministra è accusata, in qualità di ex amministratrice e presidente, di false comunicazioni sociali. Le indagini hanno inoltre evidenziato presunti bilanci truccati per 7 anni, tra il 2016 e il 2022, per nascondere delle perdite milionarie.
Il secondo capitolo per cui è indagata la senatrice di Fratelli d’Italia è la presunta truffa aggravata ai danni dell’Inps per la cassa integrazione in Visibilia nel periodo del Covid. L’accusa è che lei abbia fatto ricorso illecitamente a dei fondi messi a disposizione dal governo tra il 2020 e il 2022, rivolti ai dipendenti costretti a non lavorare a causa della pandemia, nonostante questi continuassero a esercitare la propria professione. Santanchè si è difesa così: «Come quasi la totalità delle aziende italiane, ho deciso di accedere a tale beneficio a tutela della salvaguardia e dei posti di lavoro». L’udienza si terrà il 26 marzo e da questa dipenderà il destino della ministra di Giorgia Meloni.