Alcune immagini diffuse sui social mostrano un lunghissimo tavolo allestito per la cena al calar del sole tra le macerie di Gaza. È infatti iniziato da poco il Ramadan. Periodo nel quale i fedeli islamici devono astenersi dal consumo di cibi e bevande dall’alba fino al tramonto.

 

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Che cos’è – Il Ramadan è il mese sacro dei musulmani. Corrisponde al nono mese del calendario islamico e ha una durata variabile tra i 29 e i 30 giorni in base alle fasi lunari. Quest’anno, 2025, è iniziato lo scorso 1° marzo e volgerà al termine il prossimo 30 marzo. Secondo la storia e la tradizione islamica, si tratta del mese nel quale il profeta Maometto ha ricevuto la rivelazione del Corano (il testo sacro dell’Islam) «come guida per gli uomini e prova chiara di retta direzione e salvezza». Digiunare (sawm) durante il Ramadan è un dovere religioso per i musulmani, in quanto è uno dei cinque pilastri dell’islam, insieme alla shadada (fede), la salat (preghiera), la zakat (l’elemosina) e l’hajj (pellegrinaggio).

Cosa succede – In questo mese, i credenti, durante le ore del giorno fino al tramonto, non possono mangiare, bere e avere rapporti sessuali. Al calar del sole, si riuniscono con la propria famiglia o con i propri amici per festeggiare insieme la fine del digiuno, che può essere interrotto solo con due pasti: l’iftar (quello serale) e il suhur (prima dell’alba). Non tutti però sono tenuti a rispettare queste regole. Sono esentati infatti anziani, malati, donne incinte, bambini piccoli e viaggiatori. Il Ramadan vuole essere anche un periodo di riflessione. In questo periodo, infatti, i musulmani intensificano le preghiere e la lettura del Corano. Atti di beneficienza e assistenza verso i più bisognosi sono ben accetti.

Fine del Ramadan – Nel mondo arabo, il termine di questo periodo è accolto con grande gioia e festeggiamenti dai credenti. L’Eid El-Fitr è il momento che segna infatti la fine del Ramadan e ha un significato molto importante anche da un punto di vista religioso per tutta la comunità araba. In questi tre giorni, infatti, uffici e scuole sono chiusi e all’alba del primo giorno di festa si svolge nelle moschee delle varie città un’importante preghiera dal nome Salat al-Fajr. Il primo pranzo dopo i 30 giorni di digiuno è un evento poi molto importante, nel quale le famiglie, oltre che per mangiare, si riuniscono per festeggiare e scambiarsi doni a vicenda. Tra i piatti tipici, dolci a base di miele, datteri e pistacchi.