Nel clima di incertezza globale, il bisogno di un’Europa più unita e forte sembra farsi sempre più urgente. Tutto è nato dalle parole di Michele Serra, che in un editoriale su La Repubblica ha lanciato un appello alla partecipazione collettiva. Il 28 febbraio Serra ha scritto: «Penso che una manifestazione di sole bandiere europee, che abbia come unico obiettivo (non importa quanto alla portata: conta la visione, conta il valore) la libertà e l’unità dei popoli europei, avrebbe un significato profondo e rasserenante per chi la fa, e si sentirebbe meno solo e meno impotente di fronte agli eventi. […] Il mio sassolino nello stagno l’ho lanciato, speriamo che piovano pietre». Queste parole hanno dato il via a una serie di iniziative che si terranno nelle principali piazze italiane, il 15 marzo, in una giornata di mobilitazione per riaffermare l’unità dell’Europa. Serra, nel suo appello, sottolinea il senso di smarrimento di molti cittadini, stretti tra le minacce geopolitiche e la percezione di un’Unione europea debole e burocratica. «La mia illusione è che la bandiera europea possa finalmente rappresentare qualcosa a cui aggrapparsi nei momenti complicati», spiega il giornalista a Il Fatto Quotidiano, evocando il ricordo della crisi nei Balcani negli anni ‘90, quando l’Europa rimase spettatrice impotente.
Chi parteciperà – Nonostante le polemiche, la manifestazione vedrà una folta partecipazione di personalità della cultura, della politica e dello spettacolo. Sul palco si alterneranno figure come lo scrittore Daniel Pennac, la comica Luciana Littizzetto, il drammaturgo Stefano Massini, l’attivista afghana Rahel Saya, Claudio Amendola e Pif. A dare un ulteriore tocco simbolico ci sarà il quartetto d’archi Indaco con l’Inno alla Gioia, inno ufficiale dell’Unione europea. A livello politico, hanno confermato la loro presenza Elly Schlein, Stefano Bonaccini e Matteo Lepore, mentre il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni ha annunciato che parteciperà portando in piazza le bandiere della pace, ribadendo la sua opposizione al piano ReArm Europe. Al contrario, Giuseppe Conte ha scelto di non aderire, così come alcune sezioni territoriali dell’Anpi, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, che contestano la mancanza di un chiaro richiamo alla pace nell’appello di Serra. Tra le adesioni più inaspettate spicca quella di Giorgio Armani, che ha dichiarato con fermezza a La Repubblica: «Sono un fiero cittadino italiano e un orgoglioso cittadino europeo». Lo stilista ha sottolineato come l’Europa rappresenti un’identità culturale e di valori da difendere contro le spinte nazionaliste e disgregatrici. Plauso alle parole di Serra anche da Matteo Renzi che ha commentato su X: «Bravo Serra, l’Europa unita e forte è una necessità». Questa pluralità di voci dimostra che la manifestazione del 15 marzo non sarà solo un’occasione per celebrare l’unità europea, ma anche un campo di confronto su quale Europa si voglia costruire: un’Europa delle armi o un’Europa della pace? Un’Europa che si difende dai confini esterni o un’Europa che si rafforza attraverso la cooperazione interna? La piazza, con tutte le sue contraddizioni, sarà il primo passo per rispondere a queste domande.
Le città coinvolte – La manifestazione principale si terrà a Milano. Qui l’appuntamento è stato lanciato dal senatore di Italia Viva Ivan Scalfarotto, che su X ha scritto: «Facciamola a Milano, presto, il 15 marzo. Tutti in piazza per l’Europa». Senza bandiere partitiche, ma solo il blu monocromo europeista, la piazza sarà un punto di incontro per cittadini, associazioni e movimenti civici, tra cui +Europa e una delegazione del Partito Democratico. Il tema della solidarietà verso l’Ucraina sarà centrale, un messaggio di sostegno in un momento storico critico. A Roma, Carlo Calenda, leader di Azione, ha organizzato un evento parallelo. Anche qui, l’obiettivo è di far sentire la voce dell’Europa, ma Calenda aggiunge una specifica richiesta: uno «scudo democratico» contro le interferenze straniere nei processi decisionali europei. La manifestazione si terrà davanti a Montecitorio, con la partecipazione di Azione, +Europa e parte del PD, e sarà un momento di sostegno anche per Kiev, con la partecipazione di associazioni ucraine. Calenda ha dichiarato a La Repubblica: «L’Europa deve ritrovare dignità e forza, altrimenti verrà schiacciata». A Napoli, la manifestazione sarà promossa dal sindaco Gaetano Manfredi, presidente dell’Anci, con un evento in Piazza Municipio. L’iniziativa avrà una particolare attenzione verso le realtà locali e gli amministratori, con l’obiettivo di coinvolgere anche chi si sente ai margini dell’integrazione europea. A sostegno dell’iniziativa, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla ha dichiarato: «L’Europa è un progetto che deve includere il Sud e le sue città, non solo le grandi capitali. Il 15 marzo è un’occasione per ricordarlo». Gli fa eco Leoluca Orlando, ex sindaco di Palermo e figura storica del meridionalismo europeista, che ha aggiunto: «Difendere l’Europa significa difendere la pace e i diritti, valori che nascono nelle nostre piazze e nelle nostre comunità».
Già in piazza – Già il 2 marzo, si sono svolte manifestazioni spontanee a Roma, Milano e Torino in supporto all’Ucraina. A Roma, ha partecipato anche Calenda, mentre a Milano e Torino gli organizzatori hanno contato circa diecimila manifestanti.