Più di 200 medaglie in tutte le competizioni, quattro alle Olimpiadi, trionfi nei campionati mondiali ed europei, le onorificenze dal Presidente della Repubblica e dal Coni. Una carriera tra le più vincenti dello sport italiano, una direzione da monarca, per un regno durato quasi 30 anni. Ora la detronizzazione da parte di Andrea Facci, nuovo presidente della Federazione Ginnastica d’Italia : Emanuela Maccarani  non sarà più la direttrice tecnica della nazionale femminile di ginnastica ritmica, le Farfalle azzurre.

Emanuela Maccarani

Le motivazioni – Facci rappresenta il volto nuovo della ginnastica: poco più che quarantenne, è succeduto a inizio marzo al settantacinquenne Gherardo Tecchi, in carica dal 2016. Il presidente uscente aveva affermato di voler lasciare spazio ai giovani e alla novità e Facci ha fatto suo il proposito, decidendo di non confermare la direzione tecnica di Maccarani. «Una scelta presa a prescindere dalle note vicende, voglio dare un taglio differente all’organizzazione, portando avanti un lavoro di staff, abbandonando quello dell’allenatore solo al comando» ha affermato Facci, «chi mi ha preceduto aveva scelto la continuità in vista dei Giochi, per noi il ciclo è esaurito. Alcune cose hanno danneggiato il nostro ambiente, per il futuro si cambia». Il presidente della federazione presenta quindi la decisione come un fatto di gestione tecnica, facendo però trasparire che le «note vicende» citate possano avere avuto un ruolo, se non altro per la destabilizzazione dell’ambiente. Maccarani è infatti stata accusata di maltrattamenti psicologici da due ex sportive, Nina Corradini e Anna Basta nell’ottobre del 2022, portando prima a un processo sportivo che aveva visto l’ammonizione della direttrice tecnica nel 2023 e una richiesta di rifacimento a fine 2024, e poi all’avvio di un’inchiesta penale, con il tribunale di Monza che ha stabilito a inizio marzo l’imputazione di Maccarani per maltrattamenti.

Reazioni – La squadra delle ginnaste ha manifestato la propria vicinanza all’ex direttrice. La capitana Martina Centofanti, che ha vinto il bronzo a squadre alle scorse Olimpiadi di Parigi, ha postato su Instagram una storia a nome del gruppo: «Vorremmo mettervi al corrente del fatto che oggi senza alcun preavviso da parte di nessun membro della Federazione, alcun consigliere né soprattutto rappresentante degli atleti, siamo venute a conoscenza del fatto che da domani la nostra allenatrice non ci allenerà più, a una settimana dalla partenza per la prima uscita internazionale con la nuova squadra […] Ci ritroviamo dopo 3 anni in una situazione ancora più destabilizzante e deleteria per noi atlete e per la programmazione sportiva dell’intera squadra nazionale. Tutto questo ovviamente avrà grandi ripercussioni sul lavoro, sullo stato emotivo di ognuna di noi e sul “benessere” che è appena venuto a mancare». Emanuela Maccarani ha invece lamentato le modalità della comunicazione: Facci le aveva infatti parlato in anticipo della rimozione da direttrice tecnica della nazionale, ma non da allenatrice delle Farfalle, ruoli che erano stati assommati nella stessa persona durante la lunga gestione di Maccarani, ma che ora saranno distinti: «[Facci] mi ha prospettato questa decisione di assumere la direzione tecnica ad interim, ma niente che lasciasse presagire un cambio di allenatore, come ha stabilito ieri il nuovo consiglio federale». Per ora Maccarani resta comunque un membro della Giunta Coni e, pur condividendo il piano di rinnovamento, ha criticato la drasticità delle modalità: «Siamo ripiombate nello stesso clima di due anni e mezzo fa. Eravamo in allenamento con alcune atlete e le ho viste piangere quando hanno saputo della notizia. Erano incredule». Fabrizia d’Ottavio, neo vicepresidente federale ed ex atleta allenata da Maccarani, ha votato per la sua rimozione in consiglio federale, aggiungendo in conferenza stampa: «Emanuela è stata una figura molto presente nella mia carriera sportiva e le problematiche di cui si è parlato persistono nella sezione già da tempo, con modalità diverse, ma sono dinamiche che aspettiamo da tempo di poter modificare. I risultati, anche nell’alto livello, devono andare a braccetto con il benessere psicofisico delle atlete».