Pochi i punti chiari della vicenda. L’unica certezza è che Gioacchino Vaccaro è morto domenica 30 marzo dopo una lite in strada con due fratelli. Se la morte sia stata conseguenza della rissa o sia avvenuta per cause naturali ancora non è dato a sapere, così come lo svolgimento dei fatti, avvenuti a Partinico in provincia di Palermo. Forse l’uomo, 45 anni e un’attività ortofrutticola in città, avrebbe difeso il figlio dai fratelli, Leonardo e Antonino Failla, fermati dai carabinieri con l’accusa di omicidio preterintenzionale. Fuggiti dopo il pestaggio, il 43enne e il 30enne si sono presentarsi in caserma qualche ora dopo i fatti per raccontare la loro versione. Lì sono stati ascoltati tutta la notte dagli inquirenti sostenendo di essersi solo difesi e che ad aggredirli violentemente era stato per primo il figlio della vittima a cui poi si era aggiunto il padre. I due uomini sono figli di un ex giocatore di calcio del Partinico Audace molto noto in paese.
Due versioni dei fatti – Lo svolgimento degli eventi non è ancora chiaro: secondo una prima ricostruzione, il figlio di Vaccaro, in strada con la madre, avrebbe rimproverato i due fratelli, che viaggiavano sulla loro automobile, di andare troppo veloci, urlando di rallentare. I due sarebbe scesi dalla vettura, avrebbero iniziato ad aggredire il ragazzo e la madre, spaventata, avrebbe contattato il marito. Arrivato sul posto, Vaccaro sarebbe stato pestato dai due uomini. Con il passare delle ore è cambiata la versione dei fatti: sarebbe stato Vaccaro stesso in strada con la moglie e sarebbe stato lui a redarguirli: scesi dalla vettura, avrebbero aggredito il 45enne e quel punto la moglie, impaurita, avrebbe telefonato al figlio per dirgli di accorrere sul posto per portare il padre in ospedale.
La terza versione della famiglia – «La famiglia Vaccaro stava tornando in auto da un pranzo domenicale. Alla guida c’era la signora quando la macchina di uno dei Failla, che viaggiava dietro, ha iniziato a suonare il clacson invitandoli ad accelerare. Poi li ha superati e gli ha bloccato la strada». Così il legale della famiglia Vaccaro ha spiegato la versione dei suoi assistiti. «Ne è nata una lite violenta e i Vaccaro sono stati aggrediti. Alla discussione si è aggiunto l’altro fratello Failla, arrivato in un secondo momento. Sono volati pugni, poi ciascuno è tornato a casa propria». Dal racconto dell’avvocato, quando sono rientrati in casa, Vaccaro ha detto di sentirsi male e di avere dolori alla testa e al petto. Giunto in ospedale, è stato ricoverato ed è morto dopo poche ore: rimane da capire se il decesso è legato a un’emorragia interna conseguente alla rissa o se il malore ha avuto cause naturali.
Il precedente – Si attende la valutazione del medico legale mentre gli inquirenti passano al vaglio le testimonianze dei passanti e le telecamere della zona. Il palermitano non è nuovo a vicende di questo tipo: a gennaio del 2024 un evento simile era capitato a Balestrate, distante una quindicina di chilometri da Partinico, dove un 19enne era stato ucciso a calci e pugni durante una rissa fuori da una discoteca. Francesco Bacchi perse i sensi subito dopo l’aggressione e morì il giorno successivo all’ospedale di Partinico: per la sua morte è stato condannato a 14 anni e 8 mesi Andrea Cangemi, ritenuto il responsabile dell’omicidio preterintenzionale.