Il tennis mondiale è pronto a tingersi di rosso, e con esso anche il cammino di Jannik Sinner. L’attesa è tutta per il suo ritorno in campo, previsto per gli Internazionali d’Italia, in programma dal 7 al 18 maggio, ma nel frattempo il circuito prosegue e i rivali cercano di accorciare le distanze. Il Masters 1000 di Montecarlo, previsto dal 6 al 13 aprile, inaugura la stagione sulla terra battuta e sarà il primo banco di prova per chi insegue l’azzurro nel ranking ATP.

I rivali – Il dominio di Sinner, attuale numero uno al mondo, è stato così solido da resistere persino alla sua assenza forzata. Il principale rivale, Alexander Zverev, avrebbe potuto approfittarne per scalare la classifica, ma finora non è riuscito a concretizzare l’occasione. Ora il tedesco ha un’unica possibilità per detronizzare Jannik: vincere consecutivamente Montecarlo, Madrid e Amburgo. Una missione al limite dell’impossibile, dato che al primo passo falso ogni speranza svanirà. Se Zverev dovesse riuscire in questo percorso titanico, supererebbe Sinner di soli 165 punti. Tuttavia, l’italiano potrebbe riprendersi subito la leadership raggiungendo i quarti agli Internazionali di Roma, anche nel caso in cui il tedesco confermasse il titolo conquistato lo scorso anno nella capitale. Tra i rivali più accreditati dell’altoatesino, ci sono anche Carlos Alcaraz e Novak Djokovic. Lo spagnolo, finalista al Roland Garros nel 2024, deve difendere un bottino pesante di punti sulla terra battuta e punterà a tornare competitivo già da Montecarlo. Djokovic, attualmente numero 5 del mondo, si prepara a tornare a Madrid dopo due anni di assenza. Il suo obiettivo è ritrovare il ritmo in vista di Roma, torneo che ha sempre considerato speciale, prima di puntare con decisione al Roland Garros. A differenza del passato, quando era lui l’uomo da battere, ora il serbo deve inseguire.

Caso Clostebol – Nel frattempo, l’ombra del caso Clostebol sembra finalmente alle spalle. L’ex preparatore atletico di Sinner, Umberto Ferrara, ha chiarito ogni aspetto della vicenda in un’intervista a La Gazzetta dello Sport, confermando che il Trofodermin era un farmaco a uso personale per una patologia cronica e che la contaminazione dell’atleta è stata accidentale. Il Tribunale Indipendente ha confermato l’estraneità di Sinner, assolvendo lui e il suo staff da qualsiasi violazione del regolamento antidoping. La WADA, dopo iniziali pressioni per una squalifica lunga, ha riconosciuto la validità della ricostruzione, accettando una sospensione ridotta per l’atleta azzurro.