La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si prepara a volare a Washington il 17 aprile per un incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. L’incontro ha delle tempistiche ben precise: appena due giorni dopo l’avvio della prima serie di contro-dazi decisi dall’Europa su acciaio e alluminio. Che, per ora, rimangono in vigore nonostante la pausa di 90 giorni annunciata dalla Casa Bianca. Questa coincidenza temporale evidenzia l’urgenza della missione diplomatica, che mira a interrompere una potenziale escalation di misure ritorsive tra le due sponde dell’Atlantico.

Dalla mediazione commerciale al ruolo internazionale – Il principale obiettivo di Meloni è quello di negoziare l’azzeramento reciproco dei dazi sui prodotti industriali attraverso la formula “zero per zero”.  La premier intende presentarsi a Washington con una proposta che rispecchi non solo le priorità italiane, ma anche la posizione europea. L’obiettivo dichiarato è scongiurare una guerra commerciale che secondo il governo italiano indebolirebbe «inevitabilmente l’occidente a favore di altri attori globali». Giorgia Meloni ha già definito i dazi americani come una «decisione assolutamente sbagliata», una posizione chiara che porterà direttamente all’attenzione di Trump durante il faccia a faccia nello Studio Ovale.

Il ruolo di ponte tra Unione europea e Stati Uniti – Meloni aspira a far diventare l’Italia un mediatore privilegiato nelle relazioni transatlantiche. Questa ambizione si fonda su una valutazione strategica: l’Italia, grazie alle buone relazioni con l’amministrazione Trump, potrebbe favorire il dialogo per evitare una spirale protezionistica. La visita a Washington assume così una duplice valenza: da un lato affrontare la questione dei dazi, dall’altro rafforzare il posizionamento strategico del nostro Paese nello scacchiere internazionale.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani in visita ad Osaka

Le posizioni all’interno del governo italiano – Il ministro degli esteri Antonio Tajani, durante la sua visita ad Osaka per Expo 2025, ha chiarito che quello di Meloni «non è un viaggio per giocare una partita italiana, è un viaggio certamente per rafforzare i rapporti con gli americani, ma è finalizzato anche a spingere il governo americano ad arrivare a dazi zero». Il ministro ha inoltre delineato una visione ambiziosa, suggerendo che «l’obiettivo potrebbe essere quello di creare un grande mercato euro-americano di libero scambio». Si è espresso a riguardo anche il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini. Secondo lui, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni «dovrà avere la linea del buon senso, quello che il governo italiano ha sempre tenuto, non inseguendo gli ultrà di Parigi o Bruxelles che parlano di bazooka, contro dazi e guerre commerciali. L’Italia ha una posizione di dialogo e di confronto tra Europa e Usa e non si può aprire la guerra commerciale dei dazi a livello mondiale».

Il sostegno alle imprese italiane – Parallelamente alla missione diplomatica, il governo italiano sta valutando misure concrete per sostenere le imprese potenzialmente colpite dai dazi americani. Durante l’incontro con i rappresentanti del mondo imprenditoriale, Meloni ha discusso l’utilizzo di «una quota di Pnrr, 14 miliardi per sostenere l’occupazione e la produzione industriale». L’approccio del governo appare quindi quello di lavorare su due fronti: da un lato l’azione diplomatica per risolvere la questione dei dazi alla radice, dall’altro la predisposizione di strumenti di sostegno economico per attenuare l’impatto delle misure protezionistiche americane sulle aziende italiane.