Un doppio attacco, due missili balistici Iskander hanno colpito a distanza di pochi minuti il centro di Sumy. La città dell’Ucraina settentrionale, a poche decine di chilometri dal confine russo, è stata attaccata nella mattina della Domenica delle Palme, proprio mentre gli abitanti stavano iniziando ad affollare il centro per le funzioni religiose. Sono due i bambini morti (un comunicato, poi rettificato, aveva alzato la conta a sette), trentaquattro le vittime totali accertate, circa centoventi i feriti.

Corpi e veicoli colpiti in strada a Sumy

L’attacco – Una domenica di festa, quella prima di Pasqua, che nei paesi ortodossi è chiamata “domenica dei salici” in sostituzione delle palme mediterranee, diventata tragedia. Il bel tempo e le celebrazioni religiose avevano spinto migliaia di persone, fedeli e non, verso il centro di Sumy. I suoi abitanti, 250mila prima della guerra, ora molti meno, sono abituati al clima da prima linea: la città si trova a una trentina di chilometri dall’oblast russo di Kursk ed è stata già occupata e poi liberata nelle prime settimane di guerra nel 2022, subendo poi continui bombardamenti a strutture energetiche e ospedaliere. Nessuno si aspettava però un attacco della portata di quello di domenica, il più sanguinoso nella regione dall’inizio dell’invasione russa. Proprio mentre i fedeli si stavano dirigendo alla messa nelle tre chiese ortodosse ed evangeliche del centro città, un missile ha colpito la zona universitaria, in particolare l’area vicina al centro congressi pochi minuti dopo le 10.15, seguito da un secondo a distanza di un paio di minuti e poco più di un centinaio di metri. Stando alle prime ricostruzioni delle autorità militari ucraine, il secondo missile sarebbe esploso a mezz’aria provocando una pioggia di schegge che ha massimizzato i danni, colpendo e incendiando diverse auto e un autobus. Le tracce sugli edifici e i veicoli coinvolti non sembrano però confermare l’ipotesi di un attacco con cariche a grappolo. Tanti i giovani presenti, meno di un’ora dopo sarebbero stati ancora di più, e il bilancio delle vittime gravissimo, data la vicinanza del teatro che avrebbe dovuto ospitare poco dopo una rappresentazione di bambini in occasione della festa.

Un soccorritore ucraino

L’obiettivo russo – La giustificazione all’attacco data dai russi sembra fragile: nel centro congressi colpito si sarebbe dovuta tenere una cerimonia di premiazione di soldati ucraini della 117esima brigata di difesa territoriale, considerati un bersaglio legittimo. Ma la tattica utilizzata nel bombardamento, quella del “doppio attacco” a distanza ravvicinata, fa pensare a un piano deliberato per massimizzare le vittime tra civili e soccorritori. Una strategia utilizzata anche in altre occasioni per terrorizzare la popolazione civile, farla sfollare e minare la resistenza nelle aree vicine alla linea del fronte. Sumy, dopo che le forze ucraine sono state costrette a ritirarsi dall’oblast russo di Kursk. è ormai a tiro delle armi avversarie.

Reazioni – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha commentato su Telegram a pochi minuti dall’accaduto: «I missili nemici colpiscono una normale strada cittadina, la vita di tutti i giorni: case, istituti scolastici, auto in strada. Questo avviene in un giorno in cui le persone vanno in chiesa: la Domenica delle Palme, la festa dell’ingresso del Signore a Gerusalemme. Secondo i dati preliminari, decine di civili sono rimasti uccisi e feriti. Solo un bastardo potrebbe comportarsi così». Nel messaggio serale ha invece affermato che: «La Russia ha respinto la proposta statunitense di un cessate il fuoco completo e incondizionato. Non hanno paura, ecco perché continuano a lanciare missili balistici. Solo la pressione [internazionale] e un’azione decisa possono cambiare la situazione». Parole simili a quelle usate una decina di giorni fa, dopo che i bombardamenti russi avevano colpito il 4 aprile Kryvyi Rih, città natale del presidente ucraino, uccidendo 18 civili. Donald Trump, invitato da Zelensky a osservare i danni causati dai russi, ha definito l’attacco «una cosa orribile», pur non escludendo completamente la versione russa: «Mi è stato detto che è stato un errore». Più netto il commento dell’inviato americano per l’Ucraina Keith Kellogg: «L’attacco delle forze russe su target civili a Sumy ha superato i limiti della decenza».