Mediobanca non sta a guardare e si lancia attivamente nel risiko bancario attraverso un’offerta pubblica di scambio (OPS) sulla totalità delle azioni di Banca Generali, controllata da Assicurazioni Generali. Si tratta di un’operazione che vale complessivamente 6,3 miliardi di euro e che, come dichiara il comunicato stampa, avrebbe l’intento di imprimere «una forte accelerazione» al piano di Mediobanca di diventare un leader nella gestione del risparmio. Nel concreto, la proposta della banca guidata da Alberto Nagel, è offrire 1 azione di Generali in cambio di 1,7 azioni di Banca Generali. In sintesi, Mediobanca, che ha il 13% di Generali, vorrebbe cedere l’intera quota prendendosi il 100% di Banca Generali.
Risposta a Monte dei Paschi – Questa decisione di Mediobanca è una risposta diretta all’offerta pubblica di scambio lanciata nei giorni scorsi da Mps sulla stessa Mediobanca. L’assemblea degli azionisti del gruppo senese aveva approvato un aumento di capitale per finanziare questa Ops. L’offerta prevede 23 azioni di nuova emissione di Banca Mps in cambio di 10 azioni di Mediobanca.

Offerta di Mediobanca su Banca Generali
Le reazioni in Borsa – Quest’operazione sembra essere valutata positivamente dagli investitori: Banca Generali ha guadagnato addirittura quasi il 7% in apertura sulla Borsa di Milano, mentre il rialzo di Mediobanca fa segnare un +1,5%. In crescita anche gli altri istituti finanziari coinvolti direttamente o indirettamente nell’affare: Mps +2,89%, Banco Bpm +2,12% e infine Unicredit +1,59%.
Alleanza industriale? Sono diverse le possibili motivazioni che potrebbero aver spinto Mediobanca a lanciare un Ops verso Banca Generali. Secondo gli analisti, ce n’è una in particolare che va evidenziata e che potrebbe modificare l’equilibrio del sistema bancario. Mediobanca e Generali, attraverso quest’operazione, potrebbero rafforzare la propria alleanza industriale. Mediobanca lascerebbe la sua partecipazione del 13% ma questo potrebbe creare un polo dedicato alla gestione del risparmio. Nascerebbe, secondo gli analisti di Banca Akros, «il secondo operatore in Italia» con attivi in gestione per 210 miliardi, ricavi per 2 miliardi e con una capacità di crescita di oltre 15 miliardi annui.