La Cappella Sistina attende solo che i cardinali prendano posto sotto la volta di Michelangelo. In queste ore i principi della Chiesa sono riuniti nell’Aula del Sinodo in Vaticano per la Congregazione generale che stabilirà il giorno di inizio del Conclave. Per rispettare i novendiali dopo i funerali di Papa Francesco, celebrati il 26 aprile, si prevede che inizierà il 5 maggio. Il nuovo Pontefice è già tra i porporati, ma ancora non non ha un nome. I bookmaker di tutto il mondo si stanno scervellando per cercare di individuare in anticipo il vincitore, o, come si usa dire, il più “papabile”. Nella lista dei 133 elettori ci sono già alcuni nomi che spopolano e su di loro si scommettono anche molti soldi.

Pietro Parolin
Il favorito – Pietro Parolin ha 70 anni e dal 2013 è il segretario di Stato vaticano. Fu proprio Papa Francesco a farlo cardinale nel 2014. La carica istituzionale che ricopre oggi lo porta in cima alla lista dei papabili. Il sito di scommesse William Hill lo quota 2,25 (vuol dire che sommettendo sulla sua vittoria 100 euro, è possibile vincerne 225). Per Polymarket (una piattaforma in cui gli investitori possono scommettere su vari eventi futuri, inclusi indicatori economici, modelli meteorologici, premi, nonché risultati politici e legislativi) Parolin ha il 28% di possibilità di vincere. Sul sito gli scommettitori hanno già giocato 465,868 dollari in tutto. Il cardinale veneto è considerato la naturale eredità del Santo Padre e per molti entra in Conclave con già 40 voti a favore. È considerato un ponte tra progressisti e conservatori ed è anche esperto a livello diplomatico con il suo servizio in Nigeria, Messico e Venezuela, oltre ad aver contribuito all’accordo con la Cina sulla nomina dei vescovi.

Luis Antonio Tagle
Il “Bergoglio” asiatico – Tra i favoriti del grande pubblico c’è anche il filippino Luis Antonio Tagle, dato su William Hill a 3 e su Polymarket al 19,6%. Il mondo degli scommettitori dimostra di credere in lui perché sulla piattaforma è il porporato su cui sono stati spesi più soldi: 646,098 dollari. Nato a Manila si ordina prete nel 1982 dopo aver studiato teologia negli Stati Uniti. Ha 67 anni ed è proprefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione dal 2019. È diventato cardinale nel 2012 sotto Benedetto XVI. Da molti è considerato il “Francesco asiatico” per il suo stile umile ma anche una predicazione carismatica, progressista e vicina ai poveri. Promuove una Chiesa inclusiva, missionaria e attenta alle periferie, sostenendo anche il dialogo interreligioso. Sulle spalle porta anche il peso di poter essere il primo papa dall’Asia nella storia, la zona del mondo in cui la Chiesa più sviluppo. Tra l’altro, Tagle è il cardinale che in assoluto ha più sfruttato la comunicazione social: la sua pagina Facebook è seguita da oltre 600mila persone.
L’ecologista – Il volto di punta dell’Africa è invece Peter Kodwo Appiah Turkson, arcivescovo di Cape Coast, in Ghana, e cardinale dal 2003. Oggi ha 76 anni ed è da molti considerato una buona scelta, nonostante l’età avanzata che potrebbe limitarne le chance. Su molti temi si trova in linea che il papato di Francesco, da grande sostenitore dell’enciclica Laudato sì e quindi pronto a favore dell’ecologia integrale. Da prete africano è molto attento anche ai temi sociali ma il suo stile moderato potrebbe costargli voti sia tra i progressisti sia tra gli ultra conservatori. Per questo su William Hill la quota è salita a 6 mentre su Polymarket ha l’11.6% di chance di vincere con 454,108 spesi da chi crede in lui.

Peter Kodwo Appiah Turkson

Matteo Zuppi
Il “prete di strada” – Sono 47 anni che il mondo non vede un Papa italiano, e per questo oltre a Parolin a prendere peso tra i bookmaker c’è il cardinal Matteo Zuppi. Anche per lui quota a 6 e il 13.3% di possibilità di salita al soglio pontificio (397,825 dollari spesi su di lui). Con lui, il Conclave scommetterebbe ancora su una forte continuità con il defunto Papa. Arcivescovo di Bologna dal 2015 e cardinale dal 2019, è anche Presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei) dal 2022. Era tra i favoriti anche di Bergoglio perché è noto per essere un «prete di strada» anche per il legame con la Comunità di Sant’Egidio, che ha per lungo tempo frequentato. A favore ha la continuità con Francesco e una forte apertura al mondo laicale, ma i suoi avversari conservatori punteranno sulla mancanza di esperienza curiale, necessaria per gestire la complessa macchina vaticana.
Il custode – Il bergamasco Pierbattista Pizzaballa è un altro porporato che tra i corridoio del Vaticano ha molto rispetto. Patriarca latino di Gerusalemme del 2020, è un frate francescano che è stato anche custode della Terra Santa dal 2004 al 2016. Tra i cardinali papabili è il più “nuovo”, perché ordinato nel 2023, oltre che tra i più giovani, con soli 60 anni. Il suo curriculum mostra una profonda conoscenza del Medioriente, zona storicamente complessa anche per il credo cattolico. La Chiesa che immagina è volta all’umiltà ed è radicata nella missione di pace e riconciliazione. Anche in questo caso però pecca di esperienza curiale e inoltre è un profilo complesso da sostituire nella scacchiera mediorientale. Il prestigio a volte non basta e per Pizzaballa troviamo la quota a 8 e solo il 6% di possibilità di vestire di bianco.

Pierbattista Pizzaballa