Terminati i funerali di Papa Francesco, morto a 88 anni lo scorso 21 aprile a causa di un ictus, gli occhi del mondo puntano tutti sulla cappella Sistina. Riprendono infatti le riunioni e i cardinali si riuniranno oggi, 28 aprile, nell’Aula del Sinodo in Vaticano per la Congregazione generale, durante la quale verrà scelta la data del Conclave (dal latino “cum clave”, ovvero “chiuso a chiave”). Le regole per l’elezione prevedono che, subito dopo la morte del Pontefice, vengano convocati a Roma tutti i cardinali, sia quelli sotto gli 80 anni, sia quelli più anziani, la cui partecipazione alle riunioni consultive che precedono il conclave è solo facoltativa.

Quando si vota  – Secondo le norme della Universi Dominici Gregis – la costituzione apostolica della Chiesa cattolica aggiornata da papa Giovanni Paolo II nel 1996 – il Conclave si tiene tra il quindicesimo e il ventesimo giorno dalla morte del Papa. Le date possibili, secondo le prime indiscrezioni, sono il 5 e il 10 maggio, non oltre i venti giorni dal decesso del Pontefice. Il giorno preciso, tra le due opzioni, sarà decisa oggi dalle Congregazioni dei Cardinali e sarà comunicata dalla Santa Sede.

Chi vota – Gli elettori effettivi del papa sono i porporati con meno di 80 anni. Dunque, di 253 cardinali, sono 133 quelli che eleggeranno il successore di Bergoglio. Un numero troppo grande, il più grande che ci sia mai stato. Eccessivo, tra l’altro, anche rispetto alla Costituzione apostolica vigente. All’articolo 33 della precedente costituzione, promulgata nel 1975 da Papa Paolo VI, la Romano pontifici eligendo (qui il link), si legge chiaramente: «Il massimo numero dei Cardinali elettori non deve superare i 120». 13 cardinali non potrebbero e non dovrebbero quindi entrare in Conclave. Il rischio sarebbe quello di invalidare il voto finale rendendo inutile la scelta del nuovo Papa. All’articolo 34, inoltre, si legge: «Dichiariamo nulli e invalidi i loro atti, che in qualunque modo tentassero temerariamente di modificare il sistema o il corpo elettorale». Se da un lato pare necessario trovare una soluzione, dall’altro non è comunque pensabile tirare a sorte e scegliere 13 nomi da escludere. A tal proposito, la stessa costituzione aggiunge: «Nessun cardinale elettore potrà essere escluso dall’elezione, attiva e passiva, del Sommo Pontefice, a causa o col pretesto di qualunque scomunica, sospensione, interdetto o di altro impedimento ecclesiastico».

Come si vota –  Per la votazione i cardinali trovano sistemazione presso Santa Marta. La frase «Extra Omnes»(«Fuori tutti»), pronunciata dal maestro delle celebrazioni liturgiche, dà ufficialmente il via alle fasi di voto. Da quel momento in poi è proibito utilizzare qualsiasi dispositivo elettronico o mettersi in contatto con l’esterno. Piatto unico a pranzo e cena, tutti insieme nel salone. Anche il vestiario dovrà essere uniforme: ogni cardinale indosserà la veste rossa, il rocchetto (la sopraveste bianca), la mozzetta (la mantellina corta che copre le spalle), e la berretta (il cappello di forma cubica). Durante il periodo di voto, il nome del prescelto viene indicato su una scheda sotto la frase «Eligo in Summum Pontificem» («Eleggo a Sommo Pontefice»). Ogni elettore adagia la propria scheda, piegata e visibile, su un piatto d’argento poggiato sopra l’urna, facendolo scivolare all’interno. Conclusa la sessione di voto, due scrutatori leggono in silenzio il nome scritto sulla scheda, mentre un terzo pronuncia il nome. Subito dopo le schede vengono forate, legate insieme e poi bruciate nella stufa. Se nessuno raggiungerà i due terzi dei voti, verrà aggiunta alle schede da bruciare una miscela di perclorato di potassio, antracene e zolfo, che colorerà il fumo di nero. Ogni giorno, dall’inizio del Conclave, ci saranno due fumate: una alle 12.00 e un’altra alle 19.00. Solo quando verranno raggiunti i due terzi dei voti, il decano si rivolgerà al candidato eletto per chiedergli di accettare o meno l’incarico e di scegliere il nome da Pontefice. A quel punto verranno come sempre bruciate le schede, aggiungendo però una miscela di potassio, lattosio e colofonia. Sarà il colore bianco, dal comignolo dalla cappella Sistina, ad annunciare l’elezione del nuovo Papa.