L’ultimo dipendente morto sul lavoro è di questa mattina, 28 aprile. In una cava di marmo di Carrara un uomo di 59 anni a bordo di un mezzo pesante per il trasporto di materiale è precipitato da un punto sopraelevato. Sono intervenuti medici, infermieri, vigili del fuoco e forze dell’ordine, ma il lavoratore era già morto sul colpo all’interno del cingolato. È successo intorno alle 8.00 di mattina, in una giornata dedicata a sensibilizzare proprio sul tema della sicurezza sul lavoro.

139 morti da inizio anno – In occasione della Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro l’Anmil (Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro) ha pubblicato un rapporto con i dati Inail parziali dei primi due mesi del 2025. Diminuiscono le denunce di infortunio, ma aumentano quelle per incidenti mortali. Rispetto al 2024 le denunce all’Inail sono diminuite del 3,4% arrivando a 89.556. Mentre gli episodi di morte sul lavoro sono 138. Tra questi 101 sono avvenuti sul luogo di lavoro, e 37 nel tragitto casa-lavoro. Rispetto ai primi mesi del 2024, quando gli episodi erano stati 119, c’è stato un aumento del 16%. L’Inail fa notare che sono in aumento del 5,3% le morti sul posto di lavoro, e del 33,3% quelle nel percorso per arrivare. Poi ci sono le malattie professionali, aumentate del 5,8%. Ma il trend in impennata da qualche anno. Rispetto al 2019 l’aumento è del 50%.

Carenza di controlli – Sempre l’Anmil ha pubblicato oggi un approfondimento sulle ispezioni per la sicurezza sul luogo del lavoro. Il numero di ispettori al 31 dicembre 2024 era pari a 4.585, e il numero di controlli nelle aziende è aumentato del 42% nel 2024 rispetto al 2023. Ora ci sono altri 1.500 assunzioni previste per questi ruoli. Il Sole 24 ore stima che in totale manchino tra i 3.600 e i 5.900 ispettori in tutta Italia.

Il problema del lavoro sommerso – Il direttore dell’ispettorato del lavoro Danilo Papi ha detto che l’impegno per il 2025 sono le campagne «per promuovere i vantaggi del lavoro regolare e per contrastare il lavoro sommerso». Infatti sono proprio quei lavoratori che non denunciano per paura di perdere il lavoro, non avendo tutele. Mentre Paolo Capone, segretario generale Ugl, ha commentato i numeri del report Inail: «Dal 2021 a oggi, contiamo 4.442 decessi sul lavoro: numeri drammatici che raccontano una vera e propria emergenza nazionale».