Warren Buffett, universalmente riconosciuto come uno dei più grandi investitori della storia e soprannominato “l’oracolo di Omaha”, ha annunciato il suo ritiro da Ceo di Berkshire Hathaway dopo 60 anni, segnando la fine di un’era che ha rivoluzionato la finanza mondiale.

L’annuncio – Durante l’annuale assemblea degli azionisti di Berkshire Hathaway, svoltasi il 3 maggio a Omaha, Buffett ha ufficializzato che Greg Abel, attuale vicepresidente per le attività non assicurative, diventerà il nuovo Ceo della compagnia entro la fine dell’anno. Buffett, che compirà 94 anni ad agosto, ha dichiarato che rimarrà coinvolto in Berkshire con un ruolo consultivo, ma senza vendere le sue azioni. Nella conferenza, ha ribadito la sua contrarietà ai dazi e al protezionismo commerciale: «Il commercio non dovrebbe essere un’arma. Più il resto del mondo diventa prospero, più lo diventiamo anche noi». Non sono mancati i riconoscimenti: l’imprenditore ha ringraziato Tim Cook, Ceo di Apple, per i risultati straordinari ottenuti dall’azienda, sottolineando come Cook abbia generato più profitti per Berkshire di quanti ne abbia fatti lui stesso. L’annuncio del ritiro ha suscitato una standing ovation da parte degli azionisti e tributi da leader mondiali del business.

La storia di Warren Buffett – Nato nel 1930 a Omaha, Buffett si avvicina al mondo degli investimenti fin da giovanissimo, acquistando le sue prime azioni a soli 11 anni. Dopo la laurea e un’esperienza alla Graham-Newman Corp. di New York, torna nella sua città natale dove inizia a gestire capitali per amici e parenti, applicando i principi del value investing (una strategia di investimento che si basa sull’identificazione di azioni il cui prezzo di mercato è inferiore al valore che razionalmente si potrebbe attribuire all’azienda) appresi dal suo mentore Benjamin Graham.
Nel 1962 Buffett acquista le prime azioni di Berkshire Hathaway, all’epoca una piccola tessitura in declino, e nel 1965 ne assume il controllo. La svolta arriva quando decide di reinvestire gli utili non più nel tessile ma in partecipazioni azionarie e acquisizioni di aziende, trasformando Berkshire in una delle più grandi holding finanziarie del mondo e diventando il quinto uomo più ricco del mondo, con un capitale di 168 miliardi di dollari.
Sotto la sua guida, Berkshire Hathaway ha realizzato un guadagno del 5.5 milioni per cento dal 1965 a oggi: le azioni di classe A (quelle che danno dividendi più alti) sono passate da circa 14 a oltre 800.000 dollari, superando di gran lunga la performance dell’S&P 500 (il più importante indice azionario nordamericano). Oggi Berkshire controlla marchi iconici come Duracell e Fruit of the Loom e detiene partecipazioni in colossi come Apple, Bank of America e Coca Cola.

L’eredità e la filantropia – Warren Buffett ha sempre sostenuto che la ricchezza debba essere redistribuita per il bene comune e ha lanciato insieme a Bill e Melinda Gates il Giving Pledge, ente di beneficienza che invita i miliardari a devolvere almeno metà del loro patrimonio in beneficenza. Buffett è noto anche per il suo impegno filantropico. Dopo aver donato circa 43 miliardi di dollari alla Bill & Melinda Gates Foundation negli ultimi vent’anni, ha recentemente annunciato che, dopo la sua morte, la maggior parte del suo patrimonio sarà gestita da una nuova fondazione guidata dai suoi tre figli, Susie, Howard e Peter Buffett. Questa fondazione diventerà una delle più grandi al mondo, con la missione di aiutare «chi non è stato fortunato come noi».

Un lascito senza eguali – Il passaggio di testimone a Greg Abel apre una nuova fase per Berkshire. Vicepresidente dal 2018, il 62enne canadese con un passato nel settore energetico, è pronto a prendere il comando della holding. È dal 2021 infatti, che Warren Buffett ha reso pubblica la sua designazione come successore alla guida di Berkshire Hathaway.
Buffett lascia un’impronta indelebile nella storia della finanza: la sua filosofia di investimento, basata sulla pazienza, la semplicità e l’integrità, ha ispirato generazioni di investitori. La sua capacità di battere quasi sempre Wall Street, la sua visione di lungo termine e il suo approccio etico al business rimarranno un punto di riferimento anche dopo il suo addio alla guida di Berkshire Hathaway.