È stata una notte lunghissima al Teatro 5 di Cinecittà di Roma ma ha fatto la storia. In 70 anni di David di Donatello non era mai accaduto che a vincere il prestigioso premio di miglior regista fosse una donna. Maura Delpero con Vermiglio, anche miglior film, ha frantumato il tetto di cristallo, collezionando un totale di sette statuette (su 14 candidature) durante la serata. Ma il fil rouge della serata-evento condotta da Elena Sofia Ricci e Mika è stato proprio il trionfo delle donne: L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa. Tutti titoli strappati al grande sconfitto (e assente) della serata, Paolo Sorrentino, che con Parthenope era candidato a 15 statuette, ma ha ottenuto zero titoli.

Vermiglio, antimilitarista e coraggioso – Il film di Delpero si è portato a casa anche i premi tecnici. Oltre ai già menzionati Miglior film, Migliore regista e al premio per Migliore sceneggiatura, Vermiglio ha conquistato Miglior casting, Miglior produttore, Miglior suono e Miglior fotografia. È proprio attraverso suono e fotografia, che il già vincitore del Leone d’Argento alla Mostra del Cinema di Venezia, è riuscito a raccontare la Seconda guerra mondiale, senza farla vedere. Immagini che scorrono lente sullo schermo ma piene di informazioni: l’alternarsi delle stagioni nella Val di Sole del Trentino Alto Adige, le abitazioni fatiscenti e i pasti frugali di una società poverissima e pudica. «È un segnale di resistenza a un rischio di omologazione del linguaggio», ha commentato Delpero ritirando il premio di Miglior regista. «Vermiglio è un film silenziosamente ma convintamente anti militarista: racconta di quando la guerra ce l’avevamo noi in casa». Coraggioso per i tempi che corrono segnati dal dibattito internazionale sul riarmo, come coraggiosa la scelta di sceneggiarlo in dialetto solandro. Ma la fortuna si sa, premia proprio gli audaci.

I premi a Insolia e Bruni Tedeschi e la Gloria! di Vicario – Una rivelazione Tecla Insolia, la giovanissima cantante di 21 anni che ha conquistato il premio Miglior attrice per L’arte della gioia di Valeria Golino. E sembra di sentire proprio Modesta, seducente e spietata protagonista della miniserie Sky, quando l’attrice dedica il premio «ai corpi liberi e non cancellati nelle loro identità». A vincere è anche Valeria Bruni Tedeschi come Miglior attrice non protagonista, sempre nel film dell’amica Golino: «Non so nemmeno se sia un’amica, una sorella o un doppio migliore di me ma spero di passare ancora molto tempo della mia vita con lei», ha commentato Bruni Tedeschi sulla regista. Grandi soddisfazioni anche per Margherita Vicario che oltre a vincere con Gloria! il Miglior film d’esordio, ha vinto Miglior compositore ed è arrivata a sconfiggere Giorgia nella categoria Migliore canzone originale con il brano Aria!. Sferzante il suo invito rivolto ai politici dal palco: «Investire un sacco di soldi in arte, musica e scuola e un pochino meno nelle armi».

Il premio Miglior attore a Elio Germano – Atteso invece il premio come Miglior attore a Elio Germano per la sua interpretazione di Enrico Berlinguer nel film La grande ambizione. È il sesto David per l’attore da sempre impegnato nella politica e nel sociale. «Questo film racconta di uomini e donne che hanno ottenuto tante vittorie democratiche lottando», ha infatti spiegato dal palco per poi continuare: «Dedico questo premio a tutti coloro che, ancora oggi, lottano per il raggiungimento della parità di dignità: un diritto sancito dalla Costituzione, per cui un povero deve avere gli stessi diritti di un ricco, un nero gli stessi di un bianco, un immigrato gli stessi di un italiano e, lasciatemelo dire, un palestinese la stessa dignità di un israeliano».

Di seguito la lista di tutti i vincitori della 70esima edizione dei David di Donatello.

  • Miglior film: Vermiglio di Maura Delpero
  • Miglior regia: Vermiglio di Maura Delpero
  • Miglior esordio alla regia: Gloria! di Margherita Vicario
  • Miglior attrice protagonista: Tecla Insolia per L’arte della gioia
  • Miglior attore protagonista: Elio Germano per Berlinguer- La grande ambizione
  • Miglior attrice non protagonista: Valeria Bruni Tedeschi per L’arte della gioia
  • Miglior attore non protagonista: Francesco Di Leva per Familia
  • Miglior sceneggiatura originale: Maura Delpero per Vermiglio
  • Miglior sceneggiatura non originale: L’arte della gioia sceneggiatura di Valeria Golino, Francesca Marciano, Valia Santella, Luca Infascelli e Stefano Sardo
  • Migliore autore della fotografia: Mikhail Krichman per Vermiglio
  • Miglior canzone originale: Aria! di Margherita Vicario, Davide Pavanello, Edwyn Clark Roberts, Andrea Bonomo, Gianluigi Fazio
  • Miglior compositore: Margherita Vicario e Davide Pavanello per Gloria!
  • Miglior scenografia: Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta, scenografia di Tonino Zera e arredamento di Maria Grazia Schirripa e Carlotta Desmann
  • Migliori costumi: Massimo Cantini Parrini per Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta
  • Miglior trucco: trucco di Alessandra Vita e Valentina Visintin per Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta
  • Miglior acconciatura: Aldo Signoretti e Domingo Santoro per Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta
  • Miglior montaggio: Jacopo Quadri per Berlinguer – La grande ambizione
  • Miglior documentario – Premio Cecilia Mangini: Lirica Ucraina di Francesca Mannocchi
  • Miglior cortometraggio: Domenica Sera di Matteo Tortone
  • Migliori effetti visivi: Victor Perez per Napoli – New York
  • Miglior suono e montaggio del suono: Dana Farzanehpour, Hervé Guyader, Hervé Guyader, Mix Emmanuel De Boissieu per Vermiglio
  • Miglior casting: Stefania Rodà, Maurilio Mangano per Vermiglio
  • Miglior produttore: Vermiglio, produzione Francesca Andreoli, Leonardo Guerra Seragnoli, Santiago Fondevila Sancet, Maura Delpero per Cinedora, con Rai Cinema, in collaborazione con Charades (coproduzione con la Francia), Versus (co-produzione con il Belgio)
  • David giovani: Napoli – New York di Gabriele Salvatores
  • David dello spettatore: Diamanti di Ferzan Ozpetek
  • David internazionale: Anora di Sean Baker
  • David alla carriera: Pupi Avati
  • David speciale: Timothée Chalamet
  • David speciale: Ornella Muti
  • Premio Speciale Cinecittà David 70: Giuseppe Tornatore.