L’attesa è finita. Occhi puntati sul comignolo. Centotrentatre cardinali di tutto il mondo si sono riuniti ieri, 7 maggio, per dare inizio al Conclave, la riunione del collegio cardinalizio della Chiesa cattolica per l’elezione del nuovo papa (qui le regole) dopo la morte di Papa Francesco. Nella seconda giornata di votazioni la fumata è ancora nera.
Ore 12.40 – Ritorno a Santa Marta
Dopo la seconda e la terza votazione, i cardinali sono tornati a Casa Santa Marta per il pranzo. Alle 15.45 rientreranno in Cappella Sistina. Dopo i Vespri cominceranno le votazioni pomeridiane a cui seguiranno le fumate previste: una intorno alle 17.30 (solo se bianca) e una alle 19.
Ore 12.30 – Vietati superalcolici e asparagi
Se il divieto dei superalcolici non ha bisogno di spiegazioni, quello degli asparagi resta un mistero. L’esclusione dell’ortaggio non è mai stata chiarita, ma si ritiene possa essere legata alla presenza di composti solforati non adatti a una convivenza in ambienti chiusi, soprattutto considerando che i bagni saranno condivisi. Vietati anche i ravioli e il pollo intero per la possibilità di nascondere all’interno messaggi segreti. L’acqua sarà sempre a disposizione, mentre il vino sarà servito con moderazione e su richiesta.
Ore 12.20 – No Conclave no party
Pizza, sushi e sigari. Non poteva mancare l’intelligenza artificiale nell’assurda rappresentazione del Conclave. La pagina instagram eman_rus ha immaginato il Conclave come una festa: canzoni di Ligabue al karaoke, divertimento sul tappeto di Twister, balli sfrenati durante il dj-set. Ma non è l’unica. La sezione Login del Corriere ha raggruppato la serie di meme e video, compreso questo, dove si immagina la versione alternativa, decisamente più colorata e colorita, del Conclave.
Ore 11.53 – Seconda fumata nera
Anche le votazioni di stamattina si sono concluse. Il risultato è lo stesso di ieri sera: fumata nera. I 133 cardinali non hanno ancora trovato un accordo e si riuniranno nel pomeriggio per continuare con le votazioni.
Ore 11.40 – I Conclavi più storici
L’aneddoto più lontano sul Conclave risale al 1241. I cardinali, riunitisi nel Palazzo del Settizonio a Roma, litigarono per giorni senza trovare un accordo, in condizioni igieniche poco ottimali. Uno morì, altri si ammalarono. I romani minacciarono di riesumare il corpo del defunto Gregorio IX e alla fine fu eletto l’anziano Celestino IV, che morì appena diciassette giorni dopo. Quello più lungo si tenne a Viterbo e durò due anni e nove mesi, tra il 1268 e il 1271. Tre dei venti cardinali morirono durante le votazioni e i cittadini, disperati, murarono le porte e le finestre del Palazzo papale, riducendo loro cibo e acqua. Nel 1605 ci fu uno dei Conclavi più turbolenti della storia della Chiesa, quello che elesse Paolo V. Le elezioni finirono in un vero e proprio litigio fra i cardinali, che si strapparono le vesti liturgiche. Quello più assurdo è sicuramente il Conclave del 1655. Bloccato da settimane senza accordi, alcuni giovani cardinali organizzarono uno scherzo per stemperare la tensione. Uno di loro si vestì da “Spirito Santo” per spaventare i colleghi. E ci riuscì: lo spavento fu così grande che uno di essi, colto dallo spavento, cadde a terra e morì poco dopo.
Ore 11.30 – La pasta del Conclave
Non una ricetta specifica, piuttosto un modo di mangiare austero e morigerato. La pasta del Conclave è un semplice piatto di pasta in bianco con formaggio e pepe grattugiato. Questa pietanza ha un sua tradizione. Prima dell’elezione di Papa Gregorio X (durata tre anni), i cardinali potevano contare su lauti banchetti. Fu il papa eletto dopo il Conclave più lungo della storia a decidere di cambiare le abitudini alimentari, per rendere più rapide le elezioni. Così ai cardinali vennero ridotti i pasti, da due a uno al giorno, escludendo carne, vino e piatti troppo elaborati. Da qui nasce la pasta del Conclave, una preparazione semplice e silenziosa che riflette lo spirito del Conclave: frugalità, preghiera e concentrazione. Le regole di Papa Gregorio X non sono più in vigore certo, ma l’idea di un’alimentazione sana e bilanciata rimane ancora oggi e la pasta del Conclave è diventato un piatto simbolico.
Ore 11.20 – Un Conclave (troppo) pop
Un po’ reality show, un po’ serie tv. D’altronde lo aveva previsto Robert Harris, lo scrittore britannico che ha trasformato l’elezione papale in un thriller con “Conclave“, da cui è tratto il recente film premio Oscar con Ralph Fiennes. Come sempre i social fanno il loro gioco e la spettacolarizzazione è servita. All’ultimo conclave, nel 2013, i social erano più giovani e non c’erano ancora i meme, il fantapapa, il fantaconclave e tutti i quiz sui papa. Secondo lo scrittore Paolo Di Paolo, tutto questo è di una tristezza unica. «La buffoneria applicata a tutto, la dimensione ludica, il cazzeggio che infiltrano ogni angolo del mondo. E non lo dico per preservare la sacralità dell’evento, lo dico per constatare il pozzo senza fondo di stupidità che siamo in grado di produrre», ha scritto ieri sul suo profilo facebook.
Ore 11.00 – Ospite internazionale
È la star di ieri. Fisso sul comignolo, un gabbiano ha stazionato sul tetto i minuti che hanno preceduto la fumata. Si può considerare l’erede di una ricca tradizione: il 13 marzo 2013, poco prima del bianco che annunciò l’elezione di papa Francesco, un altro esemplare si era addirittura posato sulla copertura della protuberanza da cui poi sarebbe uscito il fumo. Dal quell’episodio era nato un account Twitter, andato avanti fino al 2020, chiamato “Conclave Seagull”. Oggi, con l’attesa della prima fumata, il gabbiano è tornato di moda.
Ore 10.20 – Possibile fumata bianca
«Auspico che questa sera tornando a Roma trovi già la fumata bianca. Sono particolarmente lieto di essere qui all’inizio del Conclave perché lo Spirito Santo abbia a soffiare forte e sia così eletto il Papa di cui ha bisogno la Chiesa di oggi e il mondo di oggi». Queste le parole del cardinale decano Giovanni Battista Re a Pompei. Il cardinale Re ha inoltre sottolineato che il nuovo Papa «prima di tutto dovrà cercare di rafforzare la fede in Dio in questo nostro mondo caratterizzato dal progresso tecnologico ma sotto l’aspetto spirituale abbiamo notato un po’ un “dimenticare Dio”. C’è un bisogno di un risveglio».
Ore 10.00 – Cosa succede oggi
A partire da oggi, 8 maggio, ci saranno quattro votazioni al giorno: due al mattino e due nel pomeriggio. Le fumate, tuttavia, resteranno comunque due. Questo significa che se alla prima votazione, quella delle 10.30, si dovesse arrivare al nome del Papa, ci sarà la fumata bianca. Se questo non dovesse accadere, si aspetterà direttamente la seconda votazione, quelle delle 12.00, e quindi la fumata, bianca o nera che sia. Stessa cosa nel pomeriggio.
Ore 9.40 – I possibili motivi del ritardo
Le ipotesi del ritardo riguarderebbero la predica più lunga del solito e il numero maggiore di cardinali (il più alto di sempre), molti dei quali al debutto nella Cappella Sistina. È possibile che il cardinale che ha pronunciato la meditazione che ha preceduto il voto, Raniero Caltalamessa, si sia dilungato. Come è possibile che ci sia stato qualche rallentamento tra i porporati, visto che per l’80 per cento di loro era la prima volta al Conclave. Ma non è da escludere qualche incidente durante le procedure, come quello successo nel 2013, quando una scheda in più si era infilato nell’urna e si era dovuto ripetere il voto.
Ore 9.30 – Prima fumata nera
La tensione delle 40mila persone presenti in piazza San Pietro e delle oltre 100mila persone in diretta streaming si è sciolta alle 21.01 di ieri sera. La prima fumata nera è arrivata con sessanta minuti di ritardo rispetto a 12 anni fa. La Cappella Sistina, infatti, si era chiusa alle 17.45 e tra i presenti, dopo più di tre ore di attesa, ha iniziato a serpeggiare il dubbio che la fumata potesse essere bianca. O che quello fosse il comignolo sbagliato. Nessuna sorpresa però. Che il Conclave possa elegga il Papa al primo colpo è da sempre molto improbabile.