Il dolore di possedere un grande amore da donare, senza però avere qualcuno a cui darlo. É il messaggio di “Wasted Love”, brano con cui l’Austria ha trionfato al 69esimo Eurovision Song Contest. Al St.Jakobshalle di Basilea il cantante JJ ha totalizzato 436 punti, ricevendone 258 dalle giurie nazionali e 178 dal televoto. Seconda Yuval Raphael che, in gara per Israele, ha raccolto 357 punti con New Day Will Rise. A completare il podio è Tommy Cash per l’Estonia, con Espresso Macchiato. Ottimo il risultato di Lucio Corsi che ha portato sul palco la sua anima gentile e il suo amore per gli strumenti e la musica. Volevo essere un duro e l’assolo live di armonica hanno conquistato i giurati degli altri Paesi e il pubblico europeo. Sui social, tra gli altri, il cantautore toscano ha ricevuto gli apprezzamenti di Ed Sheeran, Andrea Bocelli e Laura Pausini. Dal ritorno in gara del 2011, per il nostro Paese è il 12esimo anno su 14 partecipazioni in top 10, le ultime otto consecutive. La finale, in onda in diretta su Rai 1 dalle 21.00 con il commento di Gabriele Corsi e BigMama, ha fatto registrare il 34,2% di share, con 4 milioni 836mila telespettatori.

JJ, subito dopo essersi esibito con il brano “Wasted Love”, mentre festeggia con in mano il microfono di cristallo (Photo credit: EBU/Corinne Cumming)
JJ e il desiderio di spargere amore – «Grazie Europa per aver reso il mio sogno reale. Spargete amore nel mondo», ha dichiarato JJ a caldo, con il microfono di cristallo del vincitore in mano. Appena sceso dal palco ha subito abbracciato la famiglia: «C’erano quasi tutti, persino i miei nonni molto anziani», ha sottolineato durante la conferenza stampa finale. «Dicevano che avrei vinto? Non puoi mai fidarti dei bookmaker», ha aggiunto poi sorridendo. L’artista ha tenuto anche a precisare il messaggio della sua canzone: «Cattura perfettamente la mia esperienza. C’è un tipo di sofferenza unica nell’avere così tanto amore da dare ma non trovare un posto dove donarlo. È come essere alla deriva in mare su una fragile barchetta di carta, aggrapparsi a qualsiasi barlume di speranza solo per vederlo dissolversi sotto di te. Eppure c’è qualcosa di innegabilmente bello in quella ingenua devozione» ha spiegato. Poi ha voluto lanciare un appello al mondo: «Dimenticate l’odio, usate le vostra voce e continuate a combattere per quello in cui credete. L’amore è la forza più potente al mondo». Terzo vincitore austriaco nella storia della kermesse e «il primo per metà filippino», JJ si è anche detto orgoglioso di rappresentare la realtà queer e darle voce.
I momenti salienti della serata – La finalissima dell’Eurovision è stata una serata di musica, ma anche uno spettacolo di alto livello. A condurla sono state la stand-up comedian Hazel Brugger, Michelle Hunziker e la cantante Sandra Studer. Proprio quest’ultima ha intonato Canzone per te, brano con cui ha partecipato alla kermesse nel 1991 a Roma con il nome d’arte di Sandra Simò. Sul palco di Basilea ha replicato la performance di 34 anni fa, indossando anche lo stesso abito. Michelle Hunziker, invece, ha cantato Nel blu dipinto di blu (Volare) nella versione dei Gipsy Kings. Per intrattenere il pubblico, anche due performance del beniamino di casa Nemo: il nuovo singolo Unexplainable e la canzone vincitrice di Eurovision 2024 The Code. Tra gli ospiti, nel secondo interval act sono saliti sul palco il finlandese Käärijä e il croato Baby Lasagna, vincitori del televoto nelle due precedenti edizioni. I due artisti si sono sfidati in una “battaglia” giocosa con i loro brani Cha Cha Cha e Rim Tim Tagi Dim, realizzando un numero in collaborazione.
Fischi e proteste per la partecipazione di Israele – Anche quest’anno, infine, non sono mancate le polemiche. Prima dell’inizio della kermesse oltre 70 artisti – tra cui anche vincitori degli scorsi anni – hanno firmato e inviato una lettera aperta all’Ebu (Unione Europea di radiodiffusione) con le loro perplessità sulla partecipazione di Israele a causa della guerra a Gaza. Le proteste sono continuate durante il turquoise carpet di domenica 11 maggio. Mentre sfilava Yuval Raphael, in gara per lo Stato ebraico con il brano New Day Will Rise e sopravvissuta all’attacco di Hamas del 7 ottobre, sono comparse tra la gente alcune bandiere palestinesi e uno striscione con la scritta “Welcome to Genocide Song Contest”. L’artista è stata avvicinata da un manifestante che l’ha insultata, ha sputato verso di lei e mimato il gesto del taglio della gola. Durante le esibizioni di prove, semifinale e Grand Final, inoltre, Raphael è stata ricoperta di fischi e, per le strade di Basilea, sono state organizzate alcune contestazioni pro Palestina.
La prossima edizione dell’Esc – L’edizione 2026 sarà la 70esima di Eurovision Song Contest, la terza ospitata dal’Austria (le prime due sono state nel 1967 e nel 2015 a Vienna). Per i fan, è già partito il conto alla rovescia, in attesa di conoscere la città che lo ospiterà.