Mentre i conteggi vanno ancora avanti, il bilancio del weekend elettorale del 17-18 maggio sembra già chiaro: le destre, sia pure con sfumature diverse, sono in testa ovunque. In Romania ha vinto l’europeista di centrodestra Nicusor Dan, sindaco di Bucarest, con un’affluenza record. Si ferma poco sopra il 46% l’avversario di estrema destra George Simion, entrato in corsa al posto di Calin Georgescu. Alle politiche in Portogallo sorprende il 22% di Chega, partito populista di destra, insieme al crollo dei socialisti superati dai conservatori di Alleanza Democratica al 32%. In Polonia non emerge un vincitore delle presidenziali: si andrà al ballottaggio il 1 giugno, con il duello tra Rafal Trzaskowski e Karol Nawrocki, il primo esponente del governo di centrodestra e il secondo dell’estrema destra sovranista.

La Romania sceglie l’Europa – Erano state sospette influenze del Cremlino a invalidare in Romania il primo turno delle presidenziali lo scorso settembre, dove con oltre il 40% aveva prevalso Calin Georgescu, protagonista di una campagna nazionalista su posizioni filo russe e anti migranti. La corte costituzionale romena oltre ad accertare i condizionamenti esterni ha poi anche impedito a Georgescu di continuare la corsa alla presidenza. Potrebbe essere questo il motivo della grande partecipazione all’ultima tornata, con un’affluenza che ha sfiorato il 65%. Comunque ridotto il margine del presidente in pectore Nicusor Dan, che ha raccolto il 53% delle preferenze. Dan è attualmente il sindaco di Bucarest, la capitale, sostenuto da una coalizione di centrodestra europeista: «I romeni vogliono il dialogo, non l’odio» ha dichiarato a commento degli exit poll che lo hanno dato vincitore nella serata di domenica 18 maggio.

Il “terzo polo” portoghese – È Chega la vera novità delle elezioni parlamentari in Portogallo. Un partito nato da poco (2019), che ha ottenuto il 22% dopo gli ultimi anni di propaganda dai toni aggressivi. Potrebbe diventare la principale voce dell’opposizione, in uno schieramento parlamentare mai così diverso in 50 anni di repubblica. Con 58 parlamentari i socialisti perdono rappresentanti come non era mai successo, ma il 32% ottenuto dalla destra moderata attualmente al governo potrebbe comunque non bastare per garantire una maggioranza chiara ed esprimere il prossimo esecutivo. L’instabilità politica in Portogallo è iniziata con le dimissioni nel 2023 dell’ex premier socialista Antonio Costa, al centro di un’indagine per corruzione che in realtà interessava il ministro degli Esteri, suo omonimo. Costa ricopre ora il ruolo di presidente del Consiglio europeo, eletto dai capi di stato e di governo dei 27 paesi membri.

La Polonia al ballottaggio – Bisognerà aspettare il 1 giugno per conoscere il prossimo presidente della Polonia che succederà ad Andrzej Duda. Le urne di domenica hanno consegnato un testa a testa intorno al 30% tra il candidato del centrodestra civico di governo Trzaskowski, sindaco di Varsavia, e Nawrocki, storico 41enne scelto dal partito conservatore polacco. Una campagna elettorale che si è spostata totalmente a destra, su temi come immigrazione e sicurezza, a differenza delle elezioni politiche del 2023 in cui aborto e diritti civili avevano occupato il dibattito pubblico. Escluso con il 15% il candidato di Confederazione Slawomir Mentzen, su posizioni di destra radicale.