«Vlahovic mi ha prestato 100.000 euro per coprire i debiti», avrebbe raccontato ai pm di Milano lo scorso aprile Nicolò Fagioli, centrocampista con un passato in bianconero ora alla Fiorentina, come emerso da un recente verbale. Sono parole che raccontano i mesi in cui lui, come altri giocatori, sono stati coinvolti nel giro di scommesse illegali organizzato sul poker online e sul tennis: nelle ultime ore i 5 presunti organizzatori al vertice di tutto sono stati arrestati e mandati ai domiciliari.

Le accuse – La gip Lidia Castellucci ha disposto, dopo le richieste dei pm, l’arresto ai domiciliari per Tommaso De Giacomo, Patrick Frizzera, Antonio Scinocca, Antonino Parise e Andrea Piccini. I primi due sono accusati di esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, gli altri di riciclaggio. In sostanza, i calciatori, per pagare i loro debiti di gioco, facevano finta di comprare orologi alla gioielleria Elysium di Milano (sempre in gestione di questa rete di organizzatori): i bonifici inviati servivano per saldare i conti del poker. Gli organizzatori delle scommesse riuscivano nell’intento di ottenere quanto volevano, anche perché i calciatori volevano evitare che venisse reso pubblico il tutto. In totale sono stati sequestrati 1,5 milioni di euro e nella gioielleria sono stati trovati 240.000 euro in contanti. Nella cassaforte è stata trovata anche la carta di credito di Fagioli.

Le parole di Fagioli – «Avevo debiti per quasi 500.000 euro – ha detto il centrocampista della Fiorentina davanti ai pm -. Ho chiesto anche a Gatti e Dragusin (ai tempi suoi ex compagni di squadra ndr) dei prestiti, con la promessa di restituirglieli». Fagioli però ha voluto scrollarsi di dosso l’etichetta di collettore di giocatori: «Non ero io ad adescarli, erano gli altri che mi chiedevano di giocare». Nell’inchiesta erano finiti infatti anche Sandro Tonali, che come Fagioli ha dovuto scontare sette mesi di squalifica, Mattia Perin, Weston McKennie, Raoul Bellanova, Samuele Ricci e Alessandro Florenzi. Il difensore del Milan ha raccontato di essere caduto nella trappola del gioco dopo il grave infortunio subito: «Non ho però mai giocato sul calcio – ha detto -, ma su altri sport, come il tennis. Non ho mai vinto e in totale ho accumulato debiti per oltre 300.000 euro».