Cinque anni e un giorno dall’omicidio di George Floyd. Cinque anni dall’inizio delle manifestazioni di Black Lives Matter contro l’abuso di potere da parte della polizia americana nei confronti delle persone nere. La più grande mobilitazione per i diritti degli afroamericani dagli anni ’60. A cinque anni di distanza qualcosa è cambiato, ma in peggio. Le morti causate dalle forze dell’ordine sono aumentate. Dal 2020, quando Floyd è morto dopo che un agente di polizia lo aveva immobilizzato a terra con un ginocchio sul collo, sono diminuite le morti per le persone bianche e aumentate per quelle nere.
Di che numeri parliamo – Gli omicidi totali nel 2024 sono stati oltre 150 in più rispetto al 2020. Crescono di poco gli afroamericani uccisi e diminuiscono i bianchi. Ma a lievitare sono soprattutto gli “sconosciuti”, saliti del 340% dal 2017 al 2024. Sono persone la cui etnia non è indicata nei grafici di Statista, che ha analizzato i dati delle violenze in questo periodo di tempo. Secondo l’organizzazione no-profit Mapping Police Violence, che si occupa di raccolta e diffusione dei dati sul tema, per ogni bianco ucciso dalla polizia americana, ci sono 2,8 vittime afroamericane. In Minnesota, dove viveva Floyd, il dato sale a 4,7.
Spari se ti sparano – A diminuire sono state anche le morti di persone disarmate, ma secondo il New York Times è un dato difficile da analizzare. Facile pensare che con più persone “pericolose” siano necessari gli interventi della polizia, ma anche il rapporto degli americani con il grilletto sta cambiando. Oltre il 40% della popolazione ha un’arma in casa, ma è in calo il numero di persone che chiede una maggiore regolamentazione sul possesso di pistole e fucili.
E alla fine arriva Trump – Proprio a Minneapolis, capitale del Minnesota, sono state archiviate le indagini sugli episodi di violenza da parte della polizia. È stato Donald Trump a prendere la decisione pochi giorni prima dell’anniversario della morte di Floyd. Negli stessi giorni il presidente degli Stati Uniti ha chiuso il Nlead (il database nazionale che vigilava sulla condotta degli agenti). Era stato lui a volerlo nei giorni della morte del 46enne afroamericano, salvo poi non istituirlo mai. A inaugurarlo era stato il suo successore, Joe Biden, nel 2022.