Un incontro di tre ore per un’Europa «più sovrana, forte e prospera». Il 4 giugno la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron si sono confrontati a Palazzo Chigi. Al centro del summit il ruolo della Nato, le spese per la difesa e il conflitto Russia-Ucraina, ma anche innovazione tecnologica e automotive. I due leader europei hanno infatti discusso di un piano di investimenti satellitari alternativo a quello di Starlink, la costellazione progettata da Elon Musk attraverso l’azienda aereospaziale SpaceX. Nel mese di giugno ci saranno tre summit internazionali importanti per il futuro prossimo dell’Europa: il G7 in Canada, il Vertice Nato a L’Aja e infine il Consiglio Europeo.
Sostegno a Kiev – In vista del G7, previsto ad Alberta fra il 13 e il 15 giugno, la priorità dei “sette grandi” è dare un segnale di unità sulla guerra in Ucraina. Macron e Meloni sono compatti nel voler aumentare la pressione e potenziare le sanzioni economiche nei confronti della Russia, ma resta fondamentale il ruolo che deciderà di giocare nelle prossime settimane Donald Trump. A tal proposito, Meloni continua a mostrarsi come possibile mediatrice fra Usa e Europa. Ma i due non hanno la stessa linea di pensiero su diverse cose, tra cui il dispiegamento di truppe europee in Ucraina: possibilità sostenuta da Macron, ma non da Meloni.
Spesa e difesa – Uno degli obiettivi che sono stati condivisi da Meloni e Macron è quello di una pianificazione di un riarmo comune sostenibile sul piano fiscale: l’idea è ritardare il rientro del debito scorporato e destinato alla spesa militare come previsto da una clausola del Patto di stabilità (già attivata dalla metà dei Paesi Ue). Per questo l”appuntamento previsto a L’Aja dal 24 al 26 giugno è fondamentale perché, durante il Vertice Nato, verrà resa nota la nuova percentuale di spesa militare in rapporto al Pil che ogni Stato membro della Nato dovrà sostenere. Il segretario della Difesa Usa Pete Hesgeth ha suggerito la soglia del 5%, raddoppiando quella attuale. Si pensa che il segretario generale della Nato Mark Rutte, che incontrerà Meloni a Roma il 12 giugno, proporrà di arrivare al 3,5%. «Dobbiamo difenderci, investire nei nostri missili a lungo raggio, nelle nostre nuove formazioni di difesa nazionale, nei sistemi di comando e controllo. Tutto questo significa enormi investimenti in tutto il territorio della Nato», aveva dichiarato Rutte.
L’auto elettrica in ritardo – Martedì sera Italia e Francia hanno finalmente trovato un punto di contatto sull’automotive. Secondo quanto riportato da La Stampa, Meloni «avrebbe strappato l’appoggio del presidente francese nella battaglia per rinviare lo stop ai motori termici, fissato a Bruxelles per il 2035». Nei prossimi incontri, la linea indicata dall’Europa potrebbe modificarsi, come testimonia la crescente cautela sul tema da parte della presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen e del cancelliere tedesco Friedrich Merz.
Competizione spaziale – Sembra che da Palazzo Chigi sia emersa una proposta per un sistema satellitare europeo – realizzato da Germania, Francia e Italia – che possa competere con Musk. Al momento, l’unica alternativa concreta è la società francese doc Eutelsat. Una proposta che arriva a poche settimane dalla scadenza entro la quale il governo italiano dovrà decidere su un possibile accordo (dal valore di circa 1,5 miliardi di euro) con Starlink per la fornitura di connessione internet per le forze armate e l’intelligence. Secondo le indiscrezioni, il presidente della Repubblica Mattarella, durante l’ultimo Consiglio supremo di Difesa, avrebbe però già sollevato dei dubbi sull’affidare le connessioni italiane a Starlink, soprattutto per quanto riguarda l’esercito e le forze armate da lui presieduti.