Il presidente Donald Trump ha avviato l’evacuazione del personale non essenziale dalle ambasciate statunitensi in Iraq, ma anche in quelle di due Stati del Golfo Persico ricchi e geopoliticamente stabili come Kuwait e Bahrein. Il dipartimento di Stato americano, che equivale al nostro ministero degli Esteri, ha motivato la scelta parlando di rischi per la sicurezza, ma non ha esplicitato quali siano. Le persone che lavorano nelle ambasciate Usa in Israele hanno ricevuto l’ordine di non allontanarsi dall’area di Tel Aviv, Gerusalemme e Beer Sheva. Secondo il Nyt, alla base di questa scelta ci sarebbe il timore di bombardamenti israeliani sui siti nucleari dell’Iran senza il via libera di Washington. Questo incrinerebbe il rapporto tra Usa e Iran in un momento delicato dei negoziati.

Negoziati sul nucleare – La fuga degli Stati Uniti da Iraq, Kuwait e Bahrein avviene in un momento in cui il dialogo tra Usa e Iran sul nucleare è in stallo, nonostante gli incontri che ci sono stati e che continueranno in Oman. Trump ha recentemente dichiarato ad alcuni giornalisti di avere sempre meno fiducia che il Paese governato dall’Ayatollah Khamenei possa rinunciare all’arricchimento dell’uranio: «La regione potrebbe diventare un posto molto pericoloso». Dall’altra parte, il ministro della difesa iraniano Aziz Nasirzadeh ha fatto sapere che il suo Paese sarebbe pronto a reagire, in caso di attacco israeliano: «Se ci viene imposto un conflitto, tutte le basi statunitensi sono alla nostra portata e le prenderemo di mira con audacia».

Rischi – Non è la prima volta che si presenta lo spettro di un attacco israeliano contro le basi nucleari iraniane. Lo scorso 17 aprile, secondo i media internazionali, era stato proprio il presidente americano Trump a bloccare Israele dal colpire Teheran. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha però continuato a insistere sull’importanza di rendere innocuo il paese di Khamenei e gli Stati Uniti potrebbero non essere in grado di fermarlo. Per questa ragione, secondo il Washinghton Post, gli Usa sono in allerta e stanno cercando di mettere in sicurezza i propri cittadini.