Toto-tracce e le note di Antonello Venditti, la campanella dell’esame di maturità è tornata a suonare. Almeno per come la conosciamo. Il ministero dell’Istruzione e del Merito è pronto a cambiare le modalità dell’esame di Stato a partire dall’anno prossimo. Intanto però, quello del 2025 è alle porte e seguirà le stesse modalità dell’anno scorso. Da mercoledì 18 giugno, sono oltre 524mila gli studenti italiani da Nord a Sud chiamati a sostenere l’esame. Due prove scritte preparate dal ministero: il tema d’italiano, poi, il giorno successivo, la seconda prova, che valuta la preparazione sulla materia d’indirizzo. Poi la terza prova, ma solo per gli indirizzi in cui è prevista e infine il colloquio orale con commissari interni ed esterni.
La novità del 2025 – Una novità viene già introdotta quest’anno. Oltre il nuovo requisito d’ammissione, ovvero l’alternanza scuola-lavoro (Pcto), al centro della valutazione sarà la condotta. Se lo studente si presenta con il voto di sei decimi in condotta, in sede di colloquio dovrà discutere un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale e fondata sul rispetto della Costituzione. Il voto in condotta incide anche sui crediti per l’ammissione all’esame di Stato (i 40 crediti di punteggio più alto possono essere assegnati solo agli alunni che hanno ottenuto dai nove decimi in su).
Le prove – L’assetto delle prove rimane lo stesso del 2024. Il tema, ovvero la prima prova, accerta la padronanza della lingua italiana e le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche degli studenti. Le tracce che possono scegliere gli studenti riguardano sette ambiti: artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, economico e tecnologico, sociale. La seconda prova invece riguarda le discipline d’indirizzo del corso di studi: latino per il classico, matematica per lo scientifico, scienze applicate e la sezione a indirizzo sportivo. Gli studenti del linguistico invece se la vedranno con lingua e cultura straniera 1. Negli istituti tecnici si affronterà una prova di economia aziendale. Per gli istituti professionali, la seconda prova non è centrata sulle discipline ma sulle competenze e sui temi fondamentali di indirizzo. Un tempo soprannominata “quizzone”, la terza prova oggi è stata abolita tranne nelle sezioni con opzione internazionale a lingua francese ESABAC e ESABAC techno, per le scuole della Valle d’Aosta e di Bolzano, per le scuole con lingua d’insegnamento slovena e con insegnamento bilingue sloveno/italiano del Friuli Venezia Giulia.
Toto-tracce – La prima prova è senza dubbio tra le più attese da studenti e addetti ai lavori per capire quale traccia di comprensione del testo verrà proposta. Ci sono i soliti noti, le cui opere ogni anno entrano tra le più papabili ad essere scelte, ma poi raramente escono: Gabriele d’Annunzio, Italo Svevo e Giacomo Leopardi. Mentre possiamo escludere Ungaretti e Pirandello, “usciti” lo scorso anno. Più probabili i nomi di Leopardi e soprattutto Montale, dato che quest’anno ricorre l’anniversario di “Ossi di Seppia”. Altra ricorrenza è il cinquantesimo della morte di Pier Paolo Pasolini. Per quanto riguarda le altre tracce, si attendono riflessioni sull’Intelligenza artificiale, qualche spunto sulla Costituzione e sul neo papa Leone XIV, mentre sembra improbabile un tema sulle guerre in corso.
La prova orale – Anche l’orale del 2025 segue la modalità dell’anno scorso: il candidato non è chiamato ad esporre un suo elaborato, ma deve dimostrare di possedere contenuti delle singole discipline e collegarle tra di loro in modo critico e personale. La prova prende il via da uno spunto scelto dalla Commissione, su cui lo studente è chiamato ad argomentare i concetti a partire da ciò che ha acquisito, utilizzando anche la lingua straniera.
L’esame del 2026 – Le novità dal 2026 invece cambieranno l’intero assetto dell’esame: come già annunciato dal ministro Valditara, l’obiettivo è rendere l’esame di Stato una prova di maturità, dove gli studenti possano provare la loro crescita e i progressi compiuti. L’orale – ed è questo per ora ciò che è stato annunciato – diventerà un esercizio multidisciplinare per valorizzare i percorsi di scuola-lavoro, il curriculum dello studente, le attività di orientamento, l’educazione civica e per far emergere più la maturazione complessiva dello studente che i voti e i percorsi di studio.