Non suonano più solo la notte le sirene antiaeree. La mattina del 19 giugno, mentre il sole era già alto su Beersheba, un missile iraniano ha colpito l’ospedale Soroka nel sud di Israele. Le grandi finestre sono state distrutte e i feriti ammontano a più di 120, per ora non si registrano morti. L’attacco fa parte della rappresaglia iraniana composta da 20 missili balistici iniziata all’alba. La notte era stata meno intensa, vista la ricognizione tecnica dei caccia ebraici che erano rimasti a terra. Nelle stesse ore a colpire è stata anche l’aviazione israeliana. Questa volta è stato preso di mira il reattore di Arak nel centro del Paese. Il sito è un grosso bacino pieno di acqua pesante, cioè ricca di deuterio, utilizzata al posto dell’idrogeno per moderare la fissione dei neutroni di uranio. La televisione iraniana ha smentito le voci di radiazioni nucleari nella zona. Tutto questo mentre si attende di capire se gli Stati Uniti veramente entreranno nel conflitto.

Paura in Iran – L’attacco iraniano all’ospedale di Beersheba ha già scatenato la reazione delle massime cariche israeliane. «Il responsabile del bombardamento è direttamente il leader supremo l’Ayatollah Ali Khamenei. Intensificheremo gli attacchi sulla Repubblica islamica», ha affermato il ministro degli esteri, Israel Katz. Per l’Iran la supremazia aerea dello stato ebraico sta diventando un grosso problema. Secondo l’Ong indipendente Human Rights Activists News Agency il primo conteggio delle vittime in Iran è di 650 morti per la maggior parte civili e oltre 1.200 feriti. Il malcontento nel Paese è forte e ieri, 18 giugno, Ali Khamenei dopo giorni di silenzio si è deciso a riapparire in video. In posa nel suo abito tradizionale, affiancato a destra da una grossa bandiera dell’Iran e a sinistra la foto del predecessore Ruhollah Khomeini. Il leader supremo è ritornato a minacciare Israele: «Il regime sionista deve essere punito». Khamenei ha anche detto che «le conseguenze potrebbero essere irreparabili» qualora gli Stati Uniti entrassero nel conflitto. Nelle ore precedenti i media internazionali avevano detto che l’Ayatollah si stava nascondendo in un bunker sotterraneo con la famiglia: il rimbombo del suo microfono nel video potrebbe confermare quest’ipotesi.

Conflitto a Gaza – Intanto Israele continua anche a bombardare la Striscia di Gaza. La Protezione Civile gestita da Hamas ha affermato che le forze israeliane hanno ucciso nelle ultime ore almeno 18 persone, 15 delle quali si trovavano vicino a un sito di distribuzione di aiuti nel centro della Striscia.