Onde del mare e vento caldo del deserto. Questo, e tanto altro, si respira sulle passerelle della Milano Fashion Week Uomo 2025. Il calendario di questa edizione, dal 20 al 24 giugno, prevede 81 appuntamenti tra sfilate, eventi e presentazioni delle collezioni primavera estate 2026. Prada, Armani e Paul Smith ci portano lontano, ognuno a suo modo, ognuno col suo stile unico e inconfondibile.
Mare – Smantellare significato e potere. Scardinare vecchi movimenti e ricercare nuove armonie, impeccabili sì ma al tempo stesso anticonformiste. La soluzione di Miuccia Prada e Raf Simons, co-direttore creativo della maison, è un cambio di rotta del guardaroba e il risultato è sorprendente. La sensazione è quella di respirare aria d’estate, di essere in vacanza distesi su un lettino con un cocktail in mano, di ascoltare le onde del mare. Spensieratezza e libertà, insomma. Uno stile rilassato e sobrio, reso attraverso la combinazione di alcuni elementi: terra, aria, acqua e fuoco. Sono i colori a parlare per loro e a rendere questa visione un po’ naturalistica. Il rosa abbinato al rosso e al giallo ocra, il verde salvia accostato alla sabbia e all’azzurro, il verde bosco perfetto con il giallo e il nero. Il mood che richiamano gli abiti e i colori è quello estivo quindi, e la percezione è quella di tornare a casa dopo una giornata di mare, con quei vestiti lasciati tutto il giorno appesi all’ombrellone. Ecco allora che i pantaloncini si accompagnando a maglioni over, un capo casual come la tuta si arricchisce con grandi cappelli di paglia, il completo sartoriale è abbinato a una maglia tecnica e gli spolverini si sfoggiano su pantaloni relaxed e una maxi camicia.
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Deserto – Un gruppo di modelli che camminano vestendo divise tecniche da montagna. Si apre così la sfilata Emporio Armani primavera – estate 2026. Subito dopo, inizia lo show. Tessuti del Marocco, più precisamente della regione di Taznakht, tuniche rilassate, texture fluide e impreziosiste da tasselli e piume. Giacche senza colletto, pantaloni larghi e capispalla pieni di frange. Se Prada con la sua collezione ci porta direttamente in Costa Azzurra, Armani fa di più: ci fa sognare, ovunque questo sia possibile. Viaggi lontani, dimensioni più esotiche, un’Africa fatta dei suoi mille mondi e delle sue mille culture, che si compongono di colori e artigianalità. È un racconto, una fiaba filtrata da uno sguardo, quell’unico sguardo possibile che dà all’estetica la sua importanza, un significato che va oltre la zona geografica in cui nasce e diventa globale. Tuniche sotto la giacca, djellaba (abito lungo e largo, tipico del Nord Africa) in camoscio, poncho in maglia e top in perline di legno ti portano via. La sensazione, stavolta, è quella di sentire il vento nel deserto, di esserne accarezzati, percependo tutto il suo calore.
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Souvenir – Sempre di viaggi si parla. Veri o mentali che siano, non importa. «Dopo aver presentato a Parigi per tanti anni ho pensato che fosse bello usare questo spazio a Milano che ho da tanto tempo». Così Paul Smith svela la scelta di sfilare nel suo showroom di Milano con una collezione che è una summa dei ricordi dei suoi viaggi. Dai charms che si inseriscono sui cappelli, alle stampe allegre e colorate sulle camicie, fino alle sportine a rete cariche di frutta e verdura. Anche qui, l’idea è quella di portarci in vacanza. A tal punto che gli accessori, protagonisti assolute delle sue sfilate, ricordano veri e propri souvenir dei viaggi: un esempio sono i portachiavi che sembrano quelli degli hotel e le scarpe leggerissime, adatte a grandi viaggi e realizzate in un mix di pelle, rete e camoscio.
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