Non ce l’ha fatta il bimbo di quattro anni caduto in piscina a Castrezzato, in provincia di Brescia, il 20 giugno. Il piccolo Michael Consolandi non sapeva nuotare e, dopo l’incidente, era stato trasportato d’urgenza all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Dopo due giorni di agonia, i medici hanno dichiarato il decesso.
La dinamica – L’evento è accaduto all’acquapark Tintarella di Luna di proprietà del comune di Castrezzato e gestito dalla società Progetto Oasi srl. Il bimbo viveva a Rovato, in provincia di Brescia. Venerdì 20 giugno stava trascorrendo una giornata di divertimento con il padre, ma nell’arco di pochi secondi il piccolo è sfuggito al suo controllo ed è caduto in acqua, senza saper nuotare. Alcune persone a bordo vasca hanno urlato e richiesto aiuto. Quando è stato soccorso, il bambino era già in condizioni gravissime. La madre di Consolandi è arrivata sul posto insieme a un’ambulanza, le forze dell’ordine e l’elicottero che ha trasportato il piccolo all’ospedale. Qui Consolandi è stato ricoverato in coma irreversibile in rianimazione pediatrica. Nella serata di domenica, 22 giugno, è deceduto. I carabinieri stanno accertando eventuali responsabilità.
I precedenti – Più di metà degli annegamenti nelle piscine riguarda i bambini fino a 12 anni. Delle circa 330 persone che muoiono in media ogni anno per questo motivo, il 12 per cento ha meno di 18 anni. Solo il 18 giugno nello stesso ospedale bergamasco un bambino di dieci anni è morto dopo due giorni di agonia. Il piccolo si era sentito male in piscina a Cremona. Il 15 giugno in provincia di Ferrara un bambino di 6 anni è morto dopo essersi tuffato nella piscina del camping Tahiti a Lido Nazioni.