Una volta c’era la crisi del settimo anno. Per Tinder c’è quella del 13esimo. Non solo Tinder, le app di dating sono tutte un po’ in crisi. A dimostrarlo è l’ultimo annuncio della società che gestisce la app di dating Bumble, che ha annunciato il licenziamento di 240 dipendenti. La decisione arriva dopo che la piattaforma ha visto crollare di 12 miliardi di dollari il proprio valore di mercato. Già un anno fa, tra l’altro, il valore di mercato di Match Group, la società americana proprietaria di Tinder e Hinge, era passata da 50 a 10 miliardi nel giro di tre anni, dal 2021 al 2024.
Gen Z – Colpevole di tutto questo è la generazione zeta. Il calo degli utilizzi delle app di dating sarebbe dovuto al fatto che la gen Z preferisce un modo diverso di conoscere nuove persone e costruire relazioni. Rispetto ai millenial, come riporta il New York Times, i ragazzi nati dal 1997 in poi sceglie di fare nuovi incontri dal vivo o sfruttando altre piattaforme, che privilegiano attività o hobby in comune. A confermarlo anche un sondaggio di Axios, secondo cui il 79% degli studenti universitari degli Stati Uniti non utilizza le app di dating e preferisce fare conoscenza di persona. Sempre più in tendenza sono gli eventi sociali come quelli di speed dating, viaggi organizzati e attività di gruppo di qualunque tipo. Cercare, e trovare, l’amore offline è forse complicato ma è una sfida che i giovani sembrano disposti ad affrontare, perché percepita come un’esperienza autentica e intrigante.
Gioco d’azzardo e soldi – C’è qualcosa di molto simile nei meccanismi incorporati all’interno delle app di incontri, soprattutto per quanto riguarda lo swiping, secondo l’antropologa Natasha Dow Schüll. «Scorrere a destra e a sinistra non è molto diverso dal giocare a una slot machine orizzontale. Non sai mai cosa uscirà fuori», spiega nel suo libro Addiction by Design del 2012. Da non sottovalutare, inoltre, l’aspetto economico. Un’altra cosa di la gente è indubbiamente stanca è pagare. Anche il numero di utenti che scelgono di accedere ai servizi premium sta diminuendo sempre di più.
Troppe delusioni e pericoli – Un altro motivo da non sottovalutare è la generale stanchezza e disillusione per i tipi di relazioni che le app possono offrire. Appuntamenti finiti male, persone completamente diverse da quelle che ci si aspettava, discorsi noiosi a cui non si può sfuggire. Dichiarazione d’intenti non compatibile: una storia seria o solo sesso? C’è persino un’espressione per definire questo status: dating fatigue, ovvero stanchezza da appuntamenti. Le continue delusioni dovute a relazioni superficiali producono una sorta di affaticamento emotivo e mentale che porta l’utente, a un certo punto, ad abbandonare le app di incontri. Sempre più ragazze, inoltre, hanno paura del primo appuntamento con uno sconosciuto e condividono la posizione del luogo dell’incontro con le amiche. Un rischio, insomma, che le nuove generazioni non sembrano essere più disposte a correre, considerando che dietro un profilo perfetto e compatibile possa nascondersi chiunque.