La Corte d’appello di Algeri ha condannato a 5 anni di carcere lo scrittore franco-algerino Boualem Sansal. «Ha violato l’unità nazionale»: questa la sentenza del 1 luglio che conferma lo stesso giudizio, del 27 marzo, del tribunale inferiore di Dar El Beida. È stata respinta invece la richiesta della procura di aumentare la pena a 10 anni. Adesso tocca al presidente algerino Abdelmadjid Tebboune che per la sessantatreesima Festa dell’Indipendenza nazionale del 5 luglio, potrebbe scegliere di donare la grazia.
I motivi della sentenza – Sembra essere arrivata alla fine la vicenda giudiziaria di Sansal, iniziata nell’ottobre 2024. Lo scrittore aveva rilasciato in quel periodo un’intervista a Frontières, un media francese di estrema destra, nella quale sosteneva che durante la colonizzazione francese l’Algeria avesse occupato i territori del Marocco. Per questo motivo era stato arrestato il 16 novembre con l’accusa di minare l’integrità territoriale algerina. In attesa della sentenza Sansal aveva anche iniziato il 17 febbraio uno sciopero della fame, un tentativo di protesta che però non ha funzionato e ha solo debilitato ancora di più lo scrittore di 75 anni che è anche malato di cancro. «Spero nella grazia presidenziale e che venga tutelata la salute di un nostro connazionale», ha dichiarato alla luce della sentenza il primo ministro francese Francois Bayrou.
I rapporti con la Francia – La vicenda si inserisce in uno dei periodi peggiori nella storia recente dei rapporti tra Francia e Algeria. Tra i due Paesi il dialogo è sempre stato complesso, vista la storia coloniale di Parigi nel territorio. L’arresto di Sansal è solo la parte finale di una relazione diplomatica che si è andata deteriorando dall’inizio del 2024. Il motivo principale è la scelta francese di riconoscere la sovranità marocchina sul Sahara occidentale. Il territorio è governato da Rabat ma è rivendicato dal popolo sahrawi, movimento indipendentista sostenuto dall’Algeria. L’apice è stato poi raggiunto a marzo 2025 quando la Francia ha espulso alcuni influencer algerini residenti in Francia accusandoli di istigazione al terrorismo. Il ministro dell’interno Bruno Retailleau aveva commentato dicendo di voler instaurare un rapporto di forza con l’Algeria. Parole a cui aveva replicato il presidente Tebboune definendo ostili le parole di Parigi, con cui riteneva ormai inutile dialogare.