Notte di alta tensione a Campogalliano, nel Modenese, dove il rave abusivo del weekend di Halloween organizzato nell’ex stabilimento Bugatti si è concluso con violenti scontri tra partecipanti e forze dell’ordine. Gli incidenti sono scoppiati nella serata di domenica 2 novembre, quando alcuni giovani hanno tentato di lasciare l’area evitando i controlli di identificazione predisposti dalla polizia.
L’accaduto – Secondo le prime ricostruzioni, diversi veicoli avrebbero cercato di forzare il cordone di sicurezza, spingendosi contro le file degli agenti. La situazione è rapidamente degenerata: sono volati lacrimogeni e sassi, mentre le forze dell’ordine hanno effettuato cariche di alleggerimento per respingere i partecipanti al rave. Ci sarebbero anche dei feriti. Secondo alcune fonti, 300 persone sono state fermate e accompagnate in questura per l’identificazione Tra queste, anche un arresto. La stampa è stata tenuta distante dal varco e non è stato possibile documentare con precisione le fasi degli sconti. Sotto una pioggia battente che ha reso ancora più difficili le operazioni della polizia, molti partecipanti si sono ritirati nuovamente all’interno della fabbrica abbandonata, dove sono rimasti fino a tarda notte. Gli ultimi partecipanti hanno lasciato l’ex impianto soltanto la mattina successiva.
Il party illegale Witchtek, iniziato venerdì sera, aveva richiamato circa cinquemila persone provenienti da varie regioni italiane e da diversi paesi europei. Prima dei disordini serali, la giornata era trascorsa in relativa tranquillità. Nel comunicato degli organizzatori si legge che «all’interno del Witchtek varie collettività del nord e del centro Italia si sono riunite per riappropriarsi di uno spazio privato, quindi sottratto alle persone, nonché abbandonato a se stesso, ridandogli vita in un fine settimana di autogestione, senso comunitario, formazione e confronto oltre che sensibilizzazione e discussione di temi di estrema rilevanza e urgenza come repressione, diritto all’abitare e genocidio del popolo palestinese». L’evento rappresenta un remake di quanto accaduto tre anni fa, quando un rave simile si svolse a pochi chilometri di distanza, portando all’emanazione del primo decreto del governo Meloni, insediato da una settimana, proprio per contrastare questo tipo di manifestazioni abusive. Il cosiddetto decreto anti-rave prevede la prigione da tre a sei anni e una multa fino a 100mila euro per «invasione di terreni o edifici» che ha portato a raduni pericolosi con più di cinquanta persone.




