Bankitalia avverte il parlamento: «L’evasione fiscale è un danno per la crescita, la rottamazione non aiuta il recupero». Il discorso, tenuto dal vice capo dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia, Fabrizio Balassone, in audizione sulla manovra alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, si è concentrato prima sull’impatto negativo dell’evasione fiscale nell’economia del Paese, poi sul nuovo concetto di rottamazione dei debiti fiscali previsto dalla manovra di bilancio, che comporterà «una perdita di gettito di 1,5 miliardi nel 2026 e 0,5 miliardi in media nei due anni successivi».

Evasione e rottamazione – «L’evasione fiscale, come noto, danneggia la crescita e produce iniquità, sfavorendo le imprese e i cittadini onesti», ha dichiarato Balassone durante l’audizione. Non solo un allarme indirizzato al governo, ma anche un monito verso il nuovo strumento introdotto dalla Manovra. La nuova «rottamazione dei debiti fiscali, una misura che in passato non ha accresciuto l’efficacia nel recupero di gettito». Affermazioni che si rifanno ai dati dell‘Agenzia delle Entrate, che mostrano come a marzo scorso i pagamenti effettuati sulle precedenti rottamazioni erano la metà di quanto dovuto.

Isee e altri fattori – Nel corso dell’audizione, Balassone ha toccato anche altri aspetti della Manovra, come le modifiche al calcolo dell’Isee e la detassazione dei salari. Bankitalia ha avvertito che i nuovi criteri Isee potrebbero incidere sull’accesso a servizi come asili e mense, mentre sul fronte retributivo ha ricordato che il recupero del potere d’acquisto non dovrebbe gravare sui conti pubblici ma passare da una maggiore produttività e da relazioni industriali più solide.