La locandina del Nice, New Italian Cinema Events in corso a Pechino

La cultura cinematografica italiana sbarca in Cina. A Pechino è in corso il Nice, “New Italian Cinema Events”, festival del cinema italiano, che prevede la proiezione di ben dieci lungometraggi entro il 26 dicembre.

Dopo aver toccato negli anni precedenti la Russia e gli Stati Uniti, il gruppo promotore del Festival composto da produttori, artisti e giornalisti, è giunto nella capitale del gigante asiatico. La passione per il cinema italiano in Cina è profondamente radicata: “Ha radici che affondano nella grande stagione del neorealismo e si sono ramificate e consolidate attraverso un percorso talvolta accidentato”, sottolinea la direttrice dell’Istituto italiano di cultura Stefania Stafutti, presente alla cerimonia di inaugurazione. Lo dimostra, ad esempio, la vicenda del film “Chung Kuo – China” di Michelangelo Antonioni, commissionato nel 1972 al regista italiano dal governo cinese e successivamente rifiutato, “forse perché non compreso”.

Cosimo Savio, presidente della commissione artistica di Nice, afferma che “dai tempi di Antonioni e di Bernardo Bertolucci – che proprio in Cina ha girato “L’ultimo imperatore” – il flusso si è un po’ fermato. Mentre la cinematografia cinese cominciava a crescere, la cinematografia italiana dal punto di vista economico ha cominciato a regredire”. Maria Ruggeri, organizzatrice della rassegna di Pechino, sottolinea infine l’importanza di promuovere il nuovo cinema italiano su un mercato come quello cinese, sul quale ogni anno è consentito l’ingresso a 40 film stranieri, “34 dei quali sono americani”.

Davide Gangale