Dwyane Wade, protagonista nella vittoria dei Miami Heat a Minneapolis

Dwyane Wade, protagonista della vittoria dei Miami Heat a Minneapolis (nba.com/heat/)

E sono quindici. Le vittorie di filla messe in serie dai Miami Heat in queste partite di regular season di Nba rappresentano un nuovo record per la franchigia della Florida. Sul campo dei Minnesota Timberwolves la squadra allenata da coach Erik Spoelstra si è imposta per 97-81 al termine di una partita molto combattuta fino a pochi minuti dalla fine.

Decisivo l’episodio verificatosi a 8 minuti dalla fine del match: una penetrazione di Ray Allen, guardia di Miami, è fermata da una spallata di JJ Barea, che da ex avversario in finale 2011 con la maglia di Dallas sente la partita. Gli viene fischiato un “flagrant foul” fallo intenzionale, che rivisto al video dagli arbitri viene considerato di tipo 2, il più grave, scatenando a fine partita le ire dell’allenatore di Minnesota Rick Adelman. Un episodio simile fu valutato diversamente due settimane fa e a farne le spese furono gli stessi Timberwolves. Una volta ripreso il gioco, Miami è scappata dal +6 al +18 nel giro di cinque minuti, chiudendo così la partita.

Tra le stelle degli Heat ha brillato ancora una volta Dwyane Wade: 32 punti, 7 rimbalzi e 10 assist per il veterano di Miami. La giocata più spettacolare della serata è stata offerta proprio da Wade: recuperata palla nella propria metà campo, il numero 3 degli Heat si è involato verso il canestro avversario per poi servire dietro la schiena un pallone al bacio a LeBron James, che ha chiuso l’azione a modo suo schiacciando a due mani. Proprio LeBron era in dubbio alla vigilia per un fastidio al ginocchio: con 20 punti e 10 rimbalzi “The Chosen one” ha tenuto a ribadire la propria fame di vittoria.

L’anello vinto un anno fa non sembra aver appagato Miami, che dopo la vittoria contro gli Oklahoma City Thunder nelle finali 2012 si lancia verso i play-off come favorita per il titolo finale.

Federico Thoman