Un'opera di Henri Matisse considerata perduta

Un’opera di Henri Matisse ritenuta perduta e ritrovata nell’appartamento di Gurlitt

Capire se sono privati o pubblici, e, di conseguenza, restituirli ai legittimi proprietari. E’ questo il nodo che le autorità tedesche dovranno sciogliere, dopo che la vicenda dei quadri confiscati dai nazisti, ritenuti perduti, e poi ritrovati a Monaco di Baviera, è venuta alla luce.

Unico punto fermo in una storia che attraversa più di mezzo secolo è il numero esatto delle opere: 1406 tra dipinti, acquarelli e disegni. Per il resto il caos è totale: chi fossero i proprietari prima di finire nella collezione di Cornelius Gurlitt (nella cui casa sono stati ritrovati i quadri), se appartenessero a privati o a pinacoteche pubbliche, come il padre di Cornelius, Hildebrand, se le fosse procurate, rimane un mistero.

Il compito di trovare una risposta a tutte queste domande spetta alla Procura di Augusta, con l’aiuto della polizia e dell’agenzia statale incaricata della ricerca degli eredi. Ma già sono piovute critiche sulla gestione del caso: troppo il tempo passato tra il ritrovamento delle opere – nel febbraio 2011 – e l’annuncio della scoperta, a novembre 2013. Non si poteva fare altrimenti, spiega il procuratore Reinhard Nemetz: «Le indagini sarebbero state compromesse e le opere messe a rischio».

Per la stessa ragione, le autorità non intendono rivelare il luogo dove le opere sono ora custodite, né metteranno online il catalogo. Gli interessati dovranno rivolgersi direttamente alla Procura. Una scelta, questa, che mette i quadri al riparo da possibili truffatori, ma rende il lavoro estremamente più difficile.

Giorgia Wizemann