Alfano

Angelino Alfano, vicepresidente del consiglio e ministro dell’Interno

Angelino Alfano passa al contrattacco. Dopo la pubblicazione della sua telefonata con Salvatore Ligresti e una nuova richiesta di chiarimenti sul caso Shalabayeva, il vicepresidente del consiglio sposta il tiro sui due temi politici di questi giorni: i rapporti tesi tra il premier Letta e il segretario Pd Renzi e l’ipotesi di un rimpasto di governo.

“La principale delle questioni è all’interno del Pd”, ha detto mercoledì mattina Alfano, intervistato dalla trasmissione Radio Anch’io. “I democratici si riuniscano e decidano se Letta è il presidente riconosciuto. Se è così si va avanti, altrimenti non ci girino intorno e non tengano l’Italia sulle spine. Renzi è il segretario del Pd, Letta il presidente: è bene che vadano d’accordo e che non scarichino sull’Italia le competizioni interne al Pd”.

Il leader del Ncd ha quindi rivendicato l’importanza del suo partito per il governo: “Senza di noi, questo governo non va avanti. Se dovesse paralizzarsi o ci fosse l’arroganza di chi dice ‘vanno avanti solo le proposte del Pd’ che cozzano con i nostri valori, noi non andiamo avanti”. La scadenza resta comunque fissata: “Patti chiari, amicizia breve, solo per un anno. Se si è d’accordo avanti per un anno”.

Durante l’intervista il vicepremier ha aperto uno spiraglio sulla possibilità di un rimpasto di governo: ”È una grande ipocrisia, tutti lo vogliono, ma nessuno lo dice. Le spinte per il cambiamento di alcuni ministri ci sono. Il problema delle sedie non l’ha posto nessuno, quando lo porranno ce ne occuperemo senza ansia, ma ora la priorità è il lavoro degli italiani, non le sedie dei partiti”.

Alfano, da parte sua, si tiene stretto l’incarico al Viminale e rivendica i risultati conseguiti: ”Abbiamo lavorato bene, ed è un lavoro da portare avanti e proseguire per il bene del Paese. Oggi Letta rientra dal Messico e tocca a lui il peso, l’onere e la fatica di trovare la composizione”.

Infine, solo un breve accenno sull’ultimo caso che riguarda il vicepremier, la pubblicazione del contenuto di una sua telefonata con il costruttore Salvatore Ligresti, risalente a giugno 2011: “È una telefonata del tutto irrilevante dal punto di vista tecnico”, ha commentato Alfano. “Io non ha mai avuto alcuna preoccupazione sulle intercettazioni: possono pure mettere una microspia tra i neuroni del mio cervello, ma non ho alcuna preoccupazione”.

Francesco Loiacono