Maurizio Lupi, ex Ministro delle infrastrutture, si è dimesso la settimana scorsa, innescando un'accesa polemica tra NCD e Governo per la sua sostituzione con un altro esponente del partito di Angelino Alfano.

Maurizio Lupi, ex ministro delle Infrastrutture, si è dimesso la settimana scorsa, innescando un’accesa polemica tra Ncd e Governo per la sua sostituzione con un altro esponente del partito di Angelino Alfano.

Tensione nella maggioranza sul provvedimento che dilata della metà i tempi della prescrizione per i reati di corruzione. La Camera ha bocciato a larghissima maggioranza l’emendamento presentato dal Nuovo Centrodestra, che chiedeva l’abrogazione dell’art.1 del disegno di legge di cui è previsto il passaggio in aula nel pomeriggio di martedì 24 marzo.

Lapidario il comunicato di Alessandro Pagano, capogruppo Ncd in commissione Giustizia: «Se il ddl sarà approvato con questo testo, trarremo le dovute conseguenze con il voto finale».

A rischio la tenuta della maggioranza, in un periodo tutt’altro che felice per il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Dopo le dimissioni del ministro delle Infrastrutture Lupi, toccato dall’inchiesta della Procura di Firenze su di un giro di appalti relativo alle grandi opere, il Nuovo Centrodestra è in subbuglio. Nunzia de Girolamo minaccia l’uscita del suo partito dal governo, se Lupi non verrà sostituito da un altro esponente Ncd. Allo stesso tempo, è scelta Civica a reclamare maggiore spazio nel Consiglio dei ministri, minacciando la stabilità dell’esecutivo.

Una ridda di problemi compensati però dall’appoggio (anche se con qualche distinguo) ai provvedimenti renziani sulla giustizia da parte del Presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, che a Repubblica ha dichiarato: «La nuova norma è giusta, anche se mi aspettavo una riforma della prescrizione a 360 gradi. L’ideale sarebbe ripristinare la situazione che c’era prima della legge ex-Cirielli».

La giustizia è tra i temi più scottanti dell’attualità politica. Oltre al provvedimento sulla prescrizione per i reati di corruzione, che porterà a 11 anni il termine per l’estinzione del reato, è prevista nelle prossime settimane l’approvazione di una direttiva “anti-tangenti”. Un pacchetto di misure che introduce – tra le altre cose – dei meccanismi premiali per i dipendenti delle Amministrazioni e delle società pubbliche che denunceranno eventuali comportamenti corruttivi dei colleghi.

Roberto Bordi