Il presidente del Calcio Catania, Antonino Pulvirenti

Il presidente del Calcio Catania, Antonino Pulvirenti

Un altro scandalo si abbatte sul calcio italiano. Ma questa volta – pare – non c’entrano solo le scommesse. Nella mattinata di martedì 23 giugno, con un’operazione denominata “I treni del goal”, la Digos di Catania ha arrestato sette persone. Altre sei sono indagate. L’accusa è di aver manipolato i risultati di almeno cinque partite dell’ultimo campionato di serie B. Tra gli arrestati i vertici della società Calcio Catania: il presidente Antonino Pulvirenti, l’amministratore delegato Pablo Cosentino e l’ex direttore sportivo Daniele Delli Carri. Insieme a loro sono stati sottoposti a custodia cautelare anche due procuratori e due gestori di siti di scommesse. Tutti si trovano ai domiciliari, su di loro pende l’accusa di frode sportiva e truffa.

Autorizzati dal Gip di Catania, gli arresti sono il risultato di mesi di indagini della polizia della città siciliana. La dirigenza della società catanese è accusata di aver comprato i risultati di alcune partite della serie B 2014/2015 per raggiungere la salvezza. I match interessati, secondo la polizia, sono stati: Catania-Livorno (del 2 maggio 2015, risultato finale 1-1); Catania-Avellino (del 29 marzo, finale 1-0), Catania-Trapani (11 aprile, finale 4-1), Latina-Catania (19 aprile, finale 1-2). La procura etnea indaga anche su Messina-Ischia, del girone C di Lega Pro. Anche la dirigenza del club messinese è coinvolta nell’inchiesta: il presidente Lo Monaco e l’amministratore delegato Failla risultano indagati. Come loro anche alcuni giocatori, nessuno dei quali del Catania: Alessandro Bernardini (Livorno) Riccardo Fiamozzi (Varese), Antonio Daì (Trapani) e Matteo Bruscagin (Latina).

«Questa notizia ci lascia sgomenti e addolorati – ha dichiarato Andrea Abodi, presidente della Lega di serie B – perché lavoriamo ogni giorno per rendere credibile e aumentare la nostra reputazione». Attraverso il suo legale, il presidente del Catania ha invece risposto alle accuse «Sono estraneo ai fatti e posso dimostrarlo». Ad accusarlo sono diverse intercettazioni, in cui, secondo gli inquirenti, comunica in codice i suoi accordi per manipolare i risultati.

Pulvirenti, 53 anni, è un imprenditore attivo nel campi della grande distribuzione, alberghiero, e in passato anche del trasporto aereo, con una compagnia low cost poi fallita, Wind Jet. Alla guida del club siciliano dal 2005, Pulvirenti l’ha portato alla promozione in serie A. Nella massima categoria era rimasto per otto anni consecutivi, sfiorando la qualificazione all’Europa League. Negli ultimi anni il club era però andato incontro a un declino sportivo che lo aveva portato, un anno fa, a retrocedere in serie B. In quest’ultima stagione ha lottato per non scivolare in Lega Pro. Una lotta vinta forse, si scopre oggi, con mezzi illeciti.

Antonio Lusardi