Lo stabilimento di Alstom Power, acquisito da General Electric, in piazza Indro Montanelli a Sesto San Giovanni

Lo stabilimento di Alstom Power, acquisito da General Electric, in piazza Indro Montanelli a Sesto San Giovanni

Prosegue il braccio di ferro tra i lavoratori a rischio licenziamento e i vertici di General Electric, che hanno previsto un piano di ristrutturazione di 249 esuberi nel sito di Sesto San Giovanni. Al fianco dei dipendenti sono scese in campo anche le istituzioni. Oltre 60 sindaci dell’hinterland milanese hanno firmato una lettera indirizzata al presidente del consiglio dei ministri, Matteo Renzi, al ministro per lo sviluppo economico, Federica Guidi, e al ministro del lavoro, Giuliano Poletti. L’appello ha lo scopo di sollecitare l’attenzione sul tema, chiedere che un polo di eccellenza produttiva fondato nel 1891 (l’Ercole Marelli) non venga spostato all’estero, mantenere l’attività produttiva a Sesto e quindi bloccare i licenziamenti. La multinazionale americana incontrerà le associazioni sindacali e i rappresentanti dei lavoratori il 2 di febbraio in Assolombarda. Intanto i lavoratori hanno organizzato delle giornate di sciopero e sono in presidio in Piazza Indro Montanelli per impedire che i macchinari vengano portati via dallo stabilimento.

Palazzo comunale di Sesto San Giovanni

Palazzo comunale di Sesto San Giovanni

L’incontro di tutti i Comuni coinvolti si è tenuto venerdì 22 gennaio 2016 al comune di Sesto San Giovanni. Presenti anche le organizzazioni sindacali. Erano più di 60 i comuni invitati: tutti quelli che hanno almeno un residente occupato presso lo stabilimento ex-Alstom Power, ora GE. I presenti erano una trentina, ma praticamente tutti i sindaci hanno aderito all’appello e firmato la lettera per gli esponenti del governo. La lettera contestualizza l’appello nel contesto più generale delle politiche industriali del Paese e dell’investimento sull’energia come punto cruciale per promuovere lo sviluppo dei territori. Inoltre, i sindaci chiedono di avere un maggiore coinvolgimento a livello europeo degli enti locali quando ci sono queste procedure. Nell’appello si chiede al Governo che si faccia parte attiva per promuovere modifiche nelle regole europee in modo che, quando avvengono fusioni e passaggi come questo di Alstom e General Electric che hanno impatto nei territori dell’Unione, i territori ne vengano informati preventivamente.

Virginia Montrasio, assessore  al lavoro di Sesto san Giovanni

Virginia Montrasio, assessore al lavoro di Sesto san Giovanni

«La fusione Alstom-GE è stata una procedura molto articolata ma tutta sbilanciata sul versante della libertà di impresa e della tutela del libero mercato e della concorrenza. Nessuno si è preoccupato delle ricadute sui territori in termini di depauperamento del tessuto produttivo locale né in termini occupazionali. Non è proprio un’Europa che valorizza il lavoro» commenta Virginia Montrasio, assessore al lavoro del Comune di Sesto San Giovanni, che continua «L’Europa ci ha meditato sopra un anno e mezzo prima di dare l’ok per la libera concorrenza, però i Comuni – noi e gli altri in Europa – non sono stati minimamente coinvolti e non lo trovo corretto da un punto di vista di corretta gestione e rapporti con le istituzioni».

Lo stabilimento in questione è un’eccellenza a livello mondiale. Produce pezzi per generatori con una tecnologia molto particolare unica in Italia. Con lo spostamento della produzione e della manutenzione in Polonia e in Romania, andrebbe inoltre perso un investimento significativo fatto nell’autunno scorso, quando era stato aperto nella sede dell’allora Alstom un polo di formazione, orientato ai dipendenti, ai clienti e anche alle scuole del territorio, di specializzazione sugli interventi su questi componenti di centrali, sia a marchio Alstom che altri. «Se vanno via da Sesto non sono un problema di Sesto, ma dell’Italia, nel senso che sono due punti di eccellenza molto forti e quindi da valorizzare» spiega l’assessore al lavoro. Virginia Montrasio sottolinea come ci sia stata, fin da subito, grande compattezza politica sia a livello comunale, dove tutti i partiti si sono attivati per conoscere e sensibilizzare su questo tema, sia a livello regionale, dove è stata approvata all’unanimità una mozione per sollecitare l’impegno del governo su questo tema, sia a livello nazionale, dove ci sono state interrogazioni bipartisan.

Alessia Albertin