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Agenzia - Esercitazione del 17 gennaio 2025

17 Gen 2025 - 01:05

Governo: rapporto Onu contro ddl sicurezza

(ALS) – MILANO 13 DIC – L’Onu ha stilato un rapporto contro il ddl Sicurezza del governo italiano. Dopo l’Ocse e il Consiglio d’Europa, ora sei rappresentanti delle Nazioni Unite invitano il Governo a rivedere il ddl Sicurezza. Secondo loro il disegno di legge è in contrasto con la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici e rischia di limitare la partecipazione a manifestazioni e l’espressione di dissenso.

Nello specifico, i diritti che vengono potenzialmente minati dal ddl sono quelli riguardanti  il diritto alla libertà e alla sicurezza (art 9), il diritto alla libertà di movimento (art 12), il diritto a un processo equo (art 14), il diritto alla privacy (art 17), il diritto alla libertà di espressione e di opinione (art 19), e il diritto alla libertà di riunione e associazione (art 21 e  22).

Amnesty International e la rete “A pieno regime” oggi reagiscono con manifestazioni in molte città italiane. I punti che preoccupano di più le associazioni sono l’introduzione dei fogli di via, la trasformazione di infrazioni amministrative in reati penali e la conseguente diminuzione di partecipazione a proteste pacifiche. Laura Renzi, coordinatrice delle campagne di Amnesty International Italia commenta: «Se non ci attiviamo adesso per bloccare questo provvedimento, le occasioni per far sentire le nostre opinioni saranno sempre meno». (ALS)

POL/MF


17 Gen 2025 - 01:00

Come è cambiato il Medio Oriente dopo il 7 ottobre

(ALS) – MILANO, 17 GEN – Dopo 15 mesi arriva la tregua tra Hamas e Israele: da quando il 7 ottobre 2023 i miliziani palestinesi hanno scavalcato il muro che separa Gaza dallo Stato ebraico lo scenario mediorientale è stato sconvolto. Se prima del conflitto a contrapporsi erano due assi, quello “della resistenza” capeggiato da Teheran e l’alleanza Israele-USA, a oggi una delle due parti sembra essere troppo debole per poter contrastare l’altra.

Israele e Iran non sono mai stati così vicini a uno scontro diretto come in questi mesi: ad aprile, in risposta al bombardamento di un consolato iraniano a Damasco, la Repubblica islamica ha bombardato per la prima volta lo Stato ebraico. Sebbene Tel Aviv abbia intercettato il 99% dei 300 tra missili e droni lanciati dagli ayatollah, l’attacco ha segnato un’escalation in un conflitto prima di allora combattuto per procura.
A ottobre è Israele a colpire il territorio iraniano per la prima volta nella sua storia: era una risposta ai 200 missili balistici lanciati da Teheran in rappresaglia all’uccisione di Ismail Haniyeh, il capo politico di Hamas.

Perché a complicare il risiko mediorientale c’è anche il fatto che i principali leader di Paesi e movimenti dell’area sono cambiati. Haniyeh viveva a Doha, da dove negoziava con i portavoce di Israele le sorti della Striscia di Gaza. Ed è stato ucciso con un’operazione dell’intelligence israeliana nell’edificio in cui era ospite a Teheran. L’IDF ha anche decapitato i vertici di Hezbollah: a settembre una bomba ha causato la morte di Hassan Nasrallah, segretario di Hezbollah e principale all’alleato di Ali Khamenei nella regione.
E a dicembre l’Iran ha perso un’altra pedina della sua scacchiera: l’opposizione guidata dal gruppo Hayat Tahrir al-Sham ha rovesciato il regime del dittatore Bashar al Assad in Siria. Persa Damasco, gli ayatollah non hanno più garantito uno strategico avamposto in chiave anti-Israele e il passaggio per far arrivare armi al Partito di Dio in Libano.

Venuta meno la deterrenza garantita dall’Asse, Teheran potrebbe scegliere di accelerare il suo programma nucleare. Netanyahu, invece, accarezza ancora il sogno di assestare un altro colpo all’Iran normalizzando i rapporti con l’Arabia Saudita. Si tratterebbe quindi di recuperare gli Accordi di Abramo, messi sul tavolo nel 2020 dalla prima amministrazione Trump: sarà anche il ritorno del tycoon alla Casa Bianca a cambiare ancora le carte in tavola in Medio Oriente. (ALS)

EST/NFR


17 Gen 2025 - 12:57

Separazione delle carriere, maggioranza compatta nel ricordo di Berlusconi

(ALS) – MILANO, 20 DIC – La maggioranza parlamentare è compatta sulla separazione delle carriere dei magistrati, nel ricordo del fondatore di Forza Italia Silvio Berlusconi. Lo è stata col primo voto in aula e nelle reazioni successive. Per il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro (FdI), il passaggio alla Camera è stato uno «snodo epocale». «Non si tratta solo e soltanto di un’altra promessa elettorale mantenuta dal centrodestra – ha aggiunto Delmastro – ma più audacemente del primo passo verso una giustizia più liberale che realizzi il giusto processo e la parità processuale, tramite la separazione delle carriere». Entrando nel dettaglio di quello che prevede la riforma costituzionale, il sottosegretario ha specificato: «Il sorteggio al Csm è un’altra riforma epocale per contrastare la degenerazione delle correnti e l’intrusione della politica nella magistratura, liberando finalmente i magistrati dal gioco delle correnti».

È unanime tra le forze della maggioranza il riconoscimento della paternità della revisione costituzionale in Berlusconi. Gli ha dedicato la giornata di ieri, mercoledì 16 gennaio, il segretario nazionale di Forza Italia Antonio Tajani: «Realizziamo uno dei punti cardine del programma di Forza Italia, inseriamo un altro tassello del grande progetto di riforma sulla giustizia voluto anche dal presidente Silvio Berlusconi. Una riforma non scritta contro qualcuno, ma per avere una giustizia più giusta».

Il senatore di Fi Francesco Paolo Sisto posticipa la vera esultanza a luglio, quando è stato promesso dal ministro Nordio il voto definitivo: «È solo il primo passo. Il sogno di Berlusconi si realizzerà quando approveremo la riforma definitivamente». Trattandosi di una modifica della Costituzionale e in assenza di una maggioranza qualificata dei due terzi, la legge dovrà superare lo scoglio del referendum confermativo.

Nel tempo, la separazione delle carriere tra magistratura giudicante e inquirente è diventata una bandiera di tutto il centro-destra. Il leader del Carroccio Matteo Salvini ha definito il disegno di legge una «storica battaglia della Lega». L’accelerazione dell’iter era stata invocata da Salvini il 22 dicembre scorso, all’indomani della sua assoluzione al processo Open Arms.

Nella dichiarazione di voto, il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi ha anticipato il sì del suo partito: «Noi crediamo che la separazione delle carriere sia la strada migliore per poter riformare la giustizia. A nome di Nm dichiaro il voto favorevole con la consapevolezza che questa riforma rappresenta un passaggio cruciale. Votiamo sì per una giustizia al servizio dei cittadini, per una magistratura più forte e autorevole, per il futuro del nostro Paese». (ALS)

POL/MP


17 Gen 2025 - 12:52

Firmato l’accordo Israele-Hamas, le tappe chiave del conflitto

(ALS) – MILANO, 17 GEN – Nelle prime ore della mattina è stato firmato l’accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi. Ecco la cronologia degli eventi seguiti al 7 ottobre 2023 quando tremila miliziani di Hamas varcano il confine tra Gaza e Israele. Sono 1.200 le vittime israeliane e 251 i prigionieri dell’operazione «Alluvione Al Aqusa». L’organizzazione terroristica Hezbollah attacca dal Libano. Israele reagisce con l’operazione «Spade di ferro». Richiama circa 3.000 riservisti e inizia a bombardare la Striscia che verrà invasa e assediata.

Il 24 novembre c’è una prima tregua per consentire l’ingresso di aiuti umanitari. Vengono rilasciati 105 israeliani per 240 palestinesi. Dopo quattro giorni i raid riprendono e in poco più di un anno le vittime palestinesi saranno più di 46 mila.

Il 31 luglio 2024 il leader di Hamas Ismail Haniyeh viene assassinato a Teheran, in Iran.

La mattina del 17 settembre migliaia di cercapersone di miliziani di Hezbollah esplodono in Siria e Libano: sono almeno 18 i morti e circa 4 mila i feriti.

Dieci giorni dopo il leader sciita Hassan Nasrallah viene ucciso da un attacco israeliano.

A ottobre viene ucciso a Gaza anche il successore di Haniyeh, Yahya Sinwar.

Il 21 novembre la Corte penale internazionale emette mandati di arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant. L’accusa è di crimini di guerra e contro l’umanità per aver attaccato intenzionalmente popolazione civile e aver usato la fame come metodo di guerra.

Mercoledì 15 gennaio l’annuncio di un nuovo cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Le negoziazioni andavano avanti da mesi. Netanyahu ha dichiarato che le famiglie degli ostaggi sono state informate e che il governo si sta preparando ad accoglierli.

EST/GSA

 

 


17 Gen 2025 - 12:50

Stellantis: vendite ancora in calo

(ALS) – MILANO, 17 GEN – Nel quarto trimestre del 2024 prosegue il calo nelle vendite di auto del gruppo Stellantis. L’azienda stima consegne per 1.395.000 unità, una riduzione del 9% rispetto allo stesso periodo del 2023. Il dato è però in miglioramento rispetto al -20% del terzo trimestre grazie alla campagna di sconti e al lancio di nuovi modelli ibridi.
Tra le aree geografiche, l’Europa è la più resiliente con un calo delle consegne ai concessionari del 6%. Peggio l’America del nord, che vede un -28% su base annua. Positiva invece l’America latina con un +12% dovuto soprattutto al Brasile. Il Medio Oriente resta stabile, mentre si registra un leggero calo in Cina, India e Asia Pacifico.
Per quanto riguarda la produzione, l’Italia mostra un calo del 40% rispetto al 2023 con circa 300.000 auto uscite dagli stabilimenti, nuovo minimo dal 1956. (ALS)

ECO/API


17 Gen 2025 - 12:45

Veneto e terzo mandato, De Carlo (FdI): «Confronto sereno tra gli alleati»

(ALS) – MILANO, 17 GEN – Luca De Carlo, senatore di FdI, sostiene che in Veneto, di cui è coordinatore regionale, ci sia un «confronto sereno tra gli alleati, che porterà il miglior candidato possibile al governo della regione per i prossimi 10 anni». De Carlo potrebbe proprio essere il candidato proposto da Fratelli d’Italia, primo partito della coalizione al momento senza alcun presidente nelle regioni del Nord. La premier Giorgia Meloni aveva affermato la scorsa settimana: «Fratelli d’Italia deve essere tenuta in considerazione. Ci saranno elezioni regionali ampie e delicate, continueremo a parlarne».

Ieri il Consiglio federale della Lega si era dichiarato in modo compatto a favore della ricandidatura di Luca Zaia – nel remoto caso in cui la Corte costituzionale riconosca la possibilità di un terzo mandato, altrimenti sembra che Zaia correrà comunque da solo – o comunque la necessità di avere un candidato leghista. Il sindaco leghista di Treviso, Mario Conte, aveva definito «famelici, impreparati , perdenti» gli esponenti di Fratelli d’Italia che si oppongono alla conferma di un candidato leghista in Veneto. Anche il leader della Lega Matteo Salvini si è schierato apertamente, pur con toni più concilianti, in difesa dei propri candidati: «Siamo assolutamente leali, e la stabilità del nostro governo ci è invidiata in Europa, ma mettere in discussione il buon governo di Zaia per scelte romane non mi sembrerebbe utile».

L’altro grande partito della coalizione di maggioranza, Forza Italia, apprezzerebbe invece la candidatura di Flavio Tosi, ex sindaco di Verona, che nel 2015 aveva sfidato proprio Zaia nelle elezioni regionali come candidato indipendente dopo essere stato espulso dalla Lega.

(ALS)

POL/VB


17 Gen 2025 - 12:44

Milano, violenza di gruppo su una coppia fuori dall’Alcatraz

(ALS) – Milano, 17 gennaio – Altro episodio di violenza fuori dai locali notturni di Milano: alle 04.25 di sabato scorso, nel parcheggio della discoteca dell’Alcatraz in Via Valtellina, un branco composto da una decina di uomini di origine nordafricana ha aggredito una ragazza che si trovava lì in compagnia del suo fidanzato.

Secondo le prime ricostruzioni, il gruppo si sarebbe avvicinato ai due giovani con l’obiettivo di rapinarli. Poco dopo, infatti, si sono impossessati del cellulare e del portafoglio di lui e della borsetta di lei. Un uomo del gruppo ha poi iniziato ad abusare della ragazza, una studentessa fuori sede, toccandola e molestandola ripetutamente. Le urla dei ragazzi hanno attirato l’attenzione dei buttafuori del locale e dei carabinieri, impegnati in controlli notturni della zona, che sono intervenuti tempestivamente per tentare di bloccare i responsabili. Uno di loro, un 36enne di origine egiziana residente nella bergamasca, è stato fermato, mentre gli altri sono riusciti a sfuggire. Per lui è scattato l’arresto per tentata rapina e violenza sessuale, mentre le indagini sono tuttora in corso per identificare tutto il gruppo degli altri aggressori. (ALS)

CRO/NP


17 Gen 2025 - 12:40

Separazione delle carriere, l’opposizione si spacca: sì di Azione, contrari Pd e M5s

(ALS) – MILANO, 17 GEN – Le opposizioni al governo Meloni si sono divise nel voto alla Camera sulla proposta di separazione delle carriere dei magistrati. Partito democratico, Alleanza Verdi Sinistra e Movimento 5 Stelle si sono espressi in modo contrario al disegno di legge costituzionale. Hanno invece votato “sì” insieme alla maggioranza Azione di Carlo Calenda e Più Europa di Emma Bonino. I deputati di Italia Viva si sono astenuti.

Angelo Bonelli dei Verdi parla di “deriva autoritaria” che “si ispira al modello ungherese e mira a costruire un’Italia in cui la magistratura risponda al potere esecutivo”. Il governo, secondo Bonelli, “sta portando avanti un disegno strategico e deliberato per delegittimare la magistratura e minare l’indipendenza del sistema giudiziario”. Critica anche Deborah Serracchiani del Pd, che si concentra sulle procedure con cui il governo ha agito: “Siamo sconcertati di fronte al fatto che una riforma di questa portata, una riforma costituzionale su un altro potere dello Stato non sia stata fatta cercando il massimo accordo, ma dichiarata anche dalla presidente del consiglio, Giorgia Meloni, blindata”.

“Noi da sempre siamo favorevoli alla separazione delle carriere”, ha affermato Calenda per spiegare il voto favorevole del gruppo parlamentare di Azione. Gli fa eco Riccardo Magi di Più Europa: “Siamo sempre stati convinti che la separazione delle carriere sia una riforma importante dell’ordinamento giudiziario. E ha aggiunto: “Definirei questa riforma garantista e liberale”. D’accordo sui princìpi della riforma, ma scettico sul contenuto della proposta Matteo Renzi, leader di Italia Viva: “Noi non siamo ostili alla separazione delle carriere e infatti abbiamo dato un’apertura di credito astenendoci. Anche se speriamo che il testo possa cambiare in Senato”. (ALS)

POL/AA

 


17 Gen 2025 - 12:37

La Lega si schiera con Zaia: tutti uniti per il terzo mandato

(ALS) – MILANO, 17 GEN – La Lega ha deciso di appoggiare all’unanimità la battaglia di Luca Zaia per il terzo mandato. Secondo la legge numero 165 del 2004, il presidente del Veneto non potrà ricandidarsi alle elezioni regionali dopo aver raggiunto il limite di due mandati consecutivi. In realtà Zaia è in carica da quindici anni perché l’ordinamento nazionale è stato assorbito dalla regione solo nel 2012, quando era già stato eletto per la prima volta. Dunque, la legge considera come suo primo mandato quello iniziato nel 2015, cioè il secondo effettivo. Ciò nonostante la sua popolarità è alle stelle, tanto da prendere il 76% dei voti alle ultime elezioni regionali, e la Lega non ha intenzione di perdere la regione, neanche a vantaggio degli alleati di governo.

La nota emessa dal Carroccio al termine del Consiglio Generale del partito riferisce: «Il Veneto è un modello di buon governo apprezzato a livello nazionale e internazionale. Per la Lega, squadra che vince non si cambia». In più, Matteo Salvini ha dichiarato che è sicuro di trovare una quadra con gli altri partiti di governo perché nessuno vuole mettere in discussione uno dei governi più virtuosi d’Europa, mentre il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo ha aggiunto: «È interesse della Meloni trovare una soluzione soddisfacente che faccia sì che gli alleati leali e collaborativi siano soddisfatti».

POL/ML


17 Gen 2025 - 12:36

Terzo mandato: Beppe Sala, “mai dire mai”

(ALS) – MILANO, 17 GEN – «Mai dire mai…E comunque Zaia ha ragione quando dice che non prende lezioni da chi sta da 30 anni in Parlamento».  In questi termini Beppe Sala, ha commentato l’ipotesi di un suo terzo mandato come sindaco di Milano. Ai microfoni di RTL, Sala si è detto disponibile ad una ricandidatura, schierandosi così nei fatti con Luca Zaia e Vincenzo De Luca contro l’articolo 51 del T.U. delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, che vieta il terzo mandato consecutivo per le cariche di sindaco e di presidente della provincia. Citando un film di James Bond, Sala ha detto: «never say never again». «In Europa – ha aggiunto – nessun Paese ha un limite di mandati, a eccezione del Portogallo che ne ha tre». Di fronte all’obiezione di un’eccessiva concentrazione di poteri, il sindaco di Milano ha risposto: «ci sono i consigli comunali, regionali, gli organismi di controllo, i giudici, la Corte dei Conti, e il supremo controllore, l’elettore». (ALS)

POL/CRT

 


17 Gen 2025 - 12:34

Esplosa in volo la navicella Starship di Elon Musk

(ALS) – MILANO, 17 GEN –  Esplosa in volo la navicella Starship di Elon Musk. Il settimo lancio dell’astronave di Space X è avvenuto nella notte nel sud del Texas. Dopo qualche minuto dalla partenza i suoi motori non hanno più trasmesso i segnali di funzionamento e si è sviluppato un incendio che ha portato alla distruzione del veicolo. Il volo si sarebbe dovuto concludere dopo 66 minuti con un ammaraggio nell’Oceano Indiano. L’imprenditore ha commentato così la vicenda sul suo social X: «Il successo è incerto, ma il divertimento è garantito!». (ALS)

CRO/AS


17 Gen 2025 - 12:31

Cinema, è morto David Lynch, il regista onirico di “Blu Velvet” e “Twin Peaks”

(ALS) – MILANO, 17 GEN – David Lynch, il regista statunitense di capolavori come Blu Velvet, Mulholland drive e della serie televisiva Twin Peaks, è morto ieri all’età di settantotto anni. La causa è stata l’aggravarsi di un enfisema polmonare. L’annuncio arriva direttamente dai familiari: «C’è un grande vuoto nel mondo ora che non è più con noi. Ma come avrebbe detto: “Punta gli occhi sulla ciambella e non sul buco in mezzo”».

Lynch fu pittore, attore, regista; artista totale capace di curare le sue opere cinematografiche dalle fasi preliminari fino al montaggio. Dietro di sé lascia quattro mogli e tre figli oltre a 10 film girati tra il 1977 e il 2006 e 5 produzioni tv tra cui l’iconica serie Twin Peaks. Infiniti sono stati i riconoscimenti ricevuti durante la carriera: Palma d’oro a Cannes nel 1990 per Cuore Selvaggio, poi miglior regia nel 2001 con Mulholland Drive (per il Los Angeles Film Critics miglior film del decennio 2000-2009). Leone d’oro alla carriera nel 2006 è poi entrato nell’olimpo di Hollywood con l’Oscar alla carriera nel 2022.

Lynch è stato celebrato dai suoi fan per i suoi film “inquietanti” e sopra le righe: per spiegare il suo stile disse che «è come quando si vede un iceberg. Noi sappiamo che quello che appare fuori dall’acqua è solo una parte molto piccola di tutto il resto. Io sono interessato alle cose nascoste. Sono come uno psichiatra. Magari un po’ più astratto». La sua carriera inizia con Eraserhead, film su un uomo minorato e i suoi viaggi onirici. Stanley Kubrick lo riconosce subito come un capolavoro, proiettandolo alla troupe durante le fasi di realizzazione di Shining. Gli anni ’80 sono un decennio di grande successo, ma l’apice arriva nel 1990, quando approda al piccolo schermo con la sua serie tv Twin Peaks. Il pubblico americano viene sconvolto da una serie poliziesca dai risvolti cupi e onirici che rapidamente diventa un fenomeno di massa. I riconoscimenti internazionali arrivano nei primi del 2000 con Mulholland Drive. L’ultimo lungometraggio è del 2006 (Inland Empire), ritornando alla televisione nel 2017 con la seconda stagione di Twin Peaks.

(ALS)

CUL/ML


17 Gen 2025 - 12:24

Los Angeles, si riduce fronte incendi. Ma ora fiamme anche in Patagonia

(ALS) – MILANO, 17 GEN – Dopo oltre dieci giorni di fuoco e fiamme si sta riducendo il fronte degli incendi che hanno colpito la contea di Los Angeles a partire dal 7 gennaio. I due roghi principali, nelle zone di Palisades e Eaton, sono ora sotto controllo, mentre la maggior parte degli incendi secondari è stata già spenta dai vigili del fuoco. Il fatto che gli incendi siano stati contenuti non significa che siano estinti, ma che i pompieri sono riusciti a creare attorno alle fiamme delle barriere che ne impediscono la diffusione. Nonostante questi progressi, i meteorologi e le autorità hanno lanciato un nuovo allarme per un’altra ondata di venti pericolosi all’inizio della prossima settimana. Per il momento le vittime accertate sono 27, i dispersi 24 e oltre 170mila persone sono ancora soggette a ordini di evacuazione: «Gli sfollati torneranno a casa – ha affermato Anthony Marrone, capo dei vigili del fuoco della contea di Los Angeles.- solo quando tutte le aree saranno al sicuro. Sappiamo che è una sfida impegnativa per i nostri concittadini, ma stiamo facendo del nostro meglio»
Nel frattempo, alcune star della musica americana, tra cui Lady Gaga, i Green Day e Billie Eilish, hanno annunciato la propria presenza ad un concerto di beneficenza a sostegno delle operazioni di soccorso. L’evento, denominato FireAid, si svolgerà il 30 gennaio tra l’Intuit Dome e il Kia Forum di Los Angeles.
Le fiamme non hanno peraltro interessato solo l’America. Mercoledì 15 gennaio un vasto incendio è scoppiato anche nella regione meridionale della Patagonia in Argentina. L’epicentro è la città di Epuyén, dove le alte temperature e il forte vento hanno alimentato il fuoco che ha distrutto decine di case. Nella stessa zona un altro grande incendio è iniziato quasi tre settimane fa, precisamente nella riserva del Parco nazionale Nahuel Huapi, dove ha già consumato più di 4.000 ettari di territorio.

(ALS)

EST/GCA


17 Gen 2025 - 12:23

Australian Open: non solo Sinner, vincenti e perdenti tra gli italiani in campo

(ALS) – MILANO 17 GEN- Bilancio abbastanza positivo per il tennis maschile italiano al secondo turno degli Australian Open. Jannik Sinner ha battuto lo statunitense Tristan Schoolkate (4-6 6-4 6-1 6-3) e hanno vinto anche Lorenzo Musetti, che ha eliminato in tre set Denis Shapovalov, e Lorenzo Sonego, che ha battuto in cinque lunghi set la sorpresa del torneo, il brasiliano Joao Fonseca. Tra le donne è Jasmine Paolini a passare il turno in due set contro la messicana Renata Zarazúa.
Sono stati eliminati invece Matteo Berrettini, che si è arreso a Holger Rune tra tanti rimpianti e due tie break persi, e Lucia Bronzetti, sconfitta dalla rumena Jacqueline Cristian 7-5 7-5.
Nel doppio maschile, Simone Bolelli e Andrea Vavassori, numero 3 del tabellone, hanno eliminato l’a coppis formata dall’italiano Luciano Darderi e dall’ecuadoregno Diego Hidalgo dopo due tie break. Nel doppio femminile gli ori olimpici Jasmine Paolini e Sara Errani hanno battuto in due set le wild card australiane Priscilla Hon e Daria Saville.
L’ultima gioia italiana di questo turno arriva da Camilla Rosatello che, in coppia con Jacqueline Cristian, ha battuto il duo tutto spagnolo Bucsa-Sizikova in tre set.
Italiani a parte, la sorpresa della notte è arrivata dal campo principale: Daniil Medvedev, testa di serie n. 5, ha perso al secondo turno contro lo statunitense Learner Tien in cinque set. 6-3 7-6 6-7 1-6 7-6 il punteggio finale a favore del classe 2005, dopo quasi cinque ore di gioco.(ALS)
SPO/FP


17 Gen 2025 - 12:15

Pompei, scoperto grande complesso termale in domus privata

(ALS) – MILANO, 17 GEN – Gli scavi a Pompei hanno portato alla scoperta di un grande complesso termale in un’abitazione privata, annesso a una sala da banchetto ritrovata lo scorso aprile. Secondo quanto scritto in un comunicato dal direttore del Parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel, si tratta di «uno tra i più grandi e articolati settori termali privati finora noti nelle domus pompeiane in luce». Una tecnica di scavo innovativa ha permesso di portare alla luce la struttura lasciando intatti gli elementi architettonici originali. La domus si trova nella ‘Regio IX’, una zona centrale di Pompei dove negli scorsi mesi erano stati ritrovati anche alcuni preziosi gioielli vicino a due corpi di nuovo rinvenimento.

Le terme sono composte da uno spogliatoio e tre sale con altrettante vasche: calidarium, tepidarium (vasche calda e tiepida) che si trovavano all’interno, frigidarium (vasca fredda) che si trovava all’esterno al centro di un ampio porticato. La dimensione della struttura e i dettagli, come le pareti decorate con scene dell’epica omerica, fanno pensare che appartenesse a un esponente importante della società cittadina. Spazi termali del genere erano destinati a momenti di celebrazione del proprietario, spesso anche a scopo elettorale. L’entrata della domus era circondata da un grande atrio colonnato non ancora completamente dissotterrato, di cui a dicembre erano stati presentati alcuni elementi iniziali. (ALS)
CUL/FDB


17 Gen 2025 - 12:15

Guerra a Gaza: il 7 ottobre, quando tutto è iniziato

(ALS) – MILANO, 17 GEN – La guerra tra Hamas e Israele, durata 15 mesi, era cominciata il 7 ottobre scorso, quando miliziani del “partito di dio” portarono a termine un’incursione nei territori di confine con Israele. Quel giorno fecero 1.200 morti e presero in ostaggio 251 persone tra civili e militari. ,

L’incursione era stata organizzata nei minimi dettagli. Furono circa 3mila i terroristi che presero parte al massacro, causando quello che è stato ribattezzato l’11 settembre israeliano. Armati di tutto punto, abbatterono le recinzioni di confine tra la Striscia e Israele facendo irruzione nei kibbutz, prendendo di mira anche le città adiacenti e arrivando al rave party “Nova” che si stava svolgendo nella zona, con l’obiettivo di stroncare più vite possibili e rapire il maggior numero di ostaggi da utilizzare come merce di scambio. Nel frattempo le basi operative di Hamas nella striscia lanciavano missili contro lo Stato ebraico, un attacco che ha raggiunto anche Tel Aviv, prendendo alla sprovvista l’esercito israeliano.

Il giorno dopo , il primo ministro israeliano Benjamin Netanyau dichiarò lo stato di guerra, 300mila riservisti furono richiamati nelle caserme e da quel giorno ebbe inizio l’operazione “Spade di ferro”. Tutta la Striscia comincia a essere bombardata dalle forze aeree e missilistiche israeliane. Solo il 27 di ottobre l’Idf inizia le operazioni di terra, dando il via all’invasione.

A 467 giorni dall’inizio della guerra, il bilancio è tragico: 47mila morti e 110 feriti trai palestinesi, oltre un migliaio tra i soldati israeliani. (ALS)

EST/MAP

17 Gen 2025 - 12:12

L’Anm sulla riforma della Giustizia: «A rischio l’autonomia e l’indipendenza della magistratura»

(ALS) – MILANO, 17 GEN 2025 – Al primo sì della Camera alla riforma della giustizia l’Associazione nazionale magistrati (Anm) risponde lanciando un allarme: «Ribadiamo la nostra profonda preoccupazione per una riforma costituzionale che mette a rischio l’autonomia e l’indipendenza della magistratura. Una riforma sbagliata che non migliora sotto alcun punto di vista il servizio giustizia, ma che agisce solamente sulla magistratura e toglie garanzie a tutti i cittadini italiani. La separazione delle carriere determina l’isolamento del pm e ne mortifica la funzione di garanzia. Nel pieno rispetto delle scelte del legislatore vogliamo lanciare nuovamente l’allarme per i rischi che questa riforma porterà con sé».

La vicepresidente dell’Anm, Alessandra Maddalena, ha commentato così a Metropolis: «Ho sentito dire che la riforma era il sogno di Berlusconi e anche quello del ministro Nordio. Mi auguro davvero che non si trasformi, ma lo temo, in un incubo per i cittadini e questa è un previsione non tanto fantasiosa».

Altrettanto dura la reazione di Magistratura democratica, che ha invitato i magistrati ad abbandonare  l’aula in forma composta quando il ministro prende la parola all’inaugurazione dell’Anno giudiziario, come «reazione davvero all’altezza delle aggressioni che, contro la Costituzione e i diritti dei cittadini, si vogliono portare con la riforma».(ALS)
POL/RS


17 Gen 2025 - 11:57

Pestaggio tra ragazzi a sfondo etnico-linguistico a Bressanone

(ALS) – Milano, 17 gennaio – Un pestaggio per strada tra ragazzi ha sconvolto la comunità di Bressanone e acceso il dibattito politico perché sarebbe avvenuto per motivi etnico-linguistici. Un ragazzo di 18 anni, che stava partecipando a una festa di maturandi denominata Maturaball, è stato aggredito a calci e pugni fuori dal Forum da un gruppo di coetanei, che hanno continuato a colpirlo anche mentre era a terra inerme. Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, gli aggressori, presumibilmente studenti di lingua tedesca, avrebbero urlato insulti come «sporco italiano» mentre colpivano la vittima. Alcuni testimoni, invece di intervenire, si sarebbero addirittura scattati dei selfie. Il video dell’aggressione, che ha causato al ragazzo un trauma cranico, la frattura dell’orbita oculare e del setto nasale, è diventato virale sui social, scatenando un’ondata di indignazione.

Il padre del giovane ha denunciato la brutalità dell’attacco e l’indifferenza dei presenti: «Lo tenevano a terra mentre gli altri lo usavano come una palla da calcio. Nessuno ha mosso un dito per aiutarlo. Chi ha sbagliato deve pagare». Il ragazzo era intervenuto per difendere un amico minorenne. L’episodio è stato commentato anche dal deputato di Fratelli d’Italia, Alessandro Urzì, che ha annunciato di voler portare il caso all’attenzione del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi: «Questo pestaggio richiama ferite etniche e linguistiche che credevamo superate. È necessaria una condanna unanime». Le indagini sono in corso per identificare i responsabili. Intanto, la comunità di Bressanone esprime solidarietà alla vittima e alla sua famiglia, mentre cresce la pressione per un intervento “contro ogni forma di violenza e discriminazione”.

CRO/LT

 


17 Gen 2025 - 11:55

Tennis, Sinner su Darren Cahill: “È la sua ultima stagione come mio coach”

(ALS) – MILANO, 17 GEN –  “Questa è l’ultima stagione di Darren Cahill come mio coach”. Forse non era il momento, né l’occasione per dirlo. Ma a Jannik Sinner è scappato di bocca ai microfoni di Eurosport: il coach australiano lascia a fine stagione. Vuole dedicare più tempo alla famiglia, viaggiare di meno, stare accanto al padre 85enne. Riposare dopo una vita sui campi da tennis, prima come giocatore, poi come tecnico dei migliori al mondo. Finisce così il sodalizio cominciato a Wimbledon 2022. Si scioglie il trio perfetto, con l’altoatesino e Simone Vagnozzi. Resta un 2024 da favola, con due Slam in bacheca e un’altra stagione tutta da giocare. “Jannik è l’ultimo giocatore che alleno”, aveva spiegato Cahill alla vigilia delle ATP Finals, poi vinte proprio dall’azzurro. Ora l’accelerazione improvvisa che apre a nuovi scenari. Il toto nomi per il successore già impazza: in pole position, per i social, è Ivan Ljubicic, ex tennista croato.

Ma da affrontare c’è ancora la sentenza del Tribunale arbitrale dello sport (Tas) di Losanna, tra il 16 e il 17 aprile, sul caso Clostebol, la pomata anabolizzante vietata. Sinner per adesso non ci pensa. O almeno non lo dà a vedere. Rivela di essersi scusato con Cahill (“Mi è scappata un po’ via la parola”), poi sposta i riflettori sul 2025: “La stagione è lunga, tante cose possono ancora succedere. Non voglio sostare troppo su ritiro di Darren. Comunque mi sento molto fortunato ad essere allenato da lui: mi ha dato tanto, anche a livello personale. Ha una bellissima famiglia, lo attendono grandi cose anche dopo il tennis”.  Ieri intanto, nel secondo turno dell’Australian Open, la volpe di Sesto ha battuto Tristan Schoolkate, beniamino di casa 4-6, 6-4, 6-1 in due ore e 46 minuti, perdendo un set dopo una striscia di 29 consecutivi vinti. Soffrendo all’inizio, poi macinando vincenti. Ora lo aspetta l’americano Marcos Giron. Per continuare a difendere il titolo. E chissà, far cambiare idea al suo coach. Per andare in pensione c’è sempre tempo. (ALS)

SPO/GSC


17 Gen 2025 - 11:44

Milano, caso Ramy: novità dalle registrazioni audio dei carabinieri

(ALS) – MILANO, 17 GEN – La ricostruzione della morte di Ramy Elgaml accaduta il 24 novembre a seguito di un inseguimento dei carabinieri fa passi avanti per l’acquisizione di nuove registrazioni audio. Alle 3,40 di quella notte la pattuglia Volpe 40 comunica via radio alla centrale che uno scooter Tmax sta scappando fra via Rosales e viale Montegrappa. Lo schianto avviene alle 4.03, dopo 20 minuti di inseguimento notturno. Ramy, 19 anni, muore sul colpo, schiacciato tra il palo del semaforo e l’auto dei militari. L’amico Fares Bouzidi, che guidava la moto, rimane soltanto ferito. Non si era fermato all’alt degli agenti poiché sprovvisto di patente: era stato bocciato all’esame scritto di novembre. Le analisi hanno poi dimostrato la positività del 22enne al Thc, principio attivo della cannabis, e alle benzodiazepine.
Le registrazioni delle comunicazioni radio sono agli atti dell’indagine per omicidio stradale, per cui sono indagati il brigadiere alla guida di Volpe 40 e Fares, così come i filmati delle dashcam degli agenti. In una si sente dire “bene, lo scooter è caduto”.  A pronunciarla non il carabiniere impegnato nell’inseguimento, come poteva sembrare inizialmente dai video, bensì quello al microfono della centrale. Pochi attimi dopo aver comunicato la caduta, Volpe 40 contatta il 118, chiedendo l’arrivo di ambulanze e automediche per i giovani in stato di incoscienza. La comunicazione fra centrale e ambulanze procede spedita con un contatto telefonico diretto alle 4.07. Il responsabile dei soccorsi sanitari parla con il militare, spiega come verificare segni di vita e dà indicazioni per il massaggio cardiaco. Una bodycam riprende il tentativo di rianimazione, le manovre risultano però inefficaci.
Nelle conversazioni registrate emerge che la targa dello scooter diventa visibile agli agenti a inseguimento già in corso, all’altezza di Porta Vigentina, mentre viene comunicata alla centrale soltanto dopo lo schianto. Il consulente della procura si è impegnato a fare chiarezza nei prossimi giorni sulla vicenda, depositando la relazione sulla dinamica dell’incidente. L’opinione pubblica rimane per ora divisa, con il ministro Matteo Piantedosi, che difende gli agenti: “Il primo fattore che può evitare il pericolo per sé e per gli operatori è fermarsi all’alt”. Il sindaco Giuseppe Sala è invece più critico: “Non dobbiamo dare addosso ai carabinieri. Ma hanno sbagliato, le parole nei video sono inaccettabili”.

CRO / PF


17 Gen 2025 - 11:44

Traversetolo, il padre registra all’anagrafe i neonati sepolti

(ALS) – MILANO, 17 GEN 2025 – Samuel, l’ex fidanzato di Chiara Petrolini, la donna che ha confessato di aver seppellito in tempi diversi  i suoi due neonati nel giardino della sua villetta a Traversetolo, ha registrato all’anagrafe il nome dei due figli. Secondo la Gazzetta di Parma, il padre dei bambini ha firmato contemporaneamente in Comune l’atto di nascita e quello di morte dei due neonati. Angelo Federico e Domenico Matteo, questi i nomi scelti, porteranno quindi il cognome del padre che ha riconosciuto i figli nonostante fosse all’oscuro delle gravidanze.

Chiara Petrolini, 21 anni di Traversetolo, è indagata per duplice omicidio volontario e soppressione di cadavere. Si trova ai domiciliari dal 20 settembre 2024. Dopo un periodo trascorso in un appartamento a Parma, negli ultimi giorni è tornata insieme ai genitori nell’abitazione di Vignale, nel frattempo dissequestrata. Tramite il suo avvocato, Nicola Tria, la ventunenne ha richiesto di modificare il luogo dei domiciliari e il 9 gennaio è stata autorizzata dal Gip di Parma, Luca Agostini, a poter tornare nell’abitazione di Vignale.

La vicenda ha suscitato clamore quando il primo neonato, Angelo Federico, era stato ritrovato il 9 agosto scorso nel giardino della villetta: era stato partorito due giorni prima e sotterrato da Chiara Petrolini prima di partire per un viaggio in America insieme alla famiglia. L’autopsia aveva confermato che il bambino era nato vivo ed era deceduto per dissanguamento dopo che la madre aveva tagliato il cordone ombelicale. La scoperta, fatta dalla nonna della ragazza, anticipò il ritrovamento da parte dei carabinieri del secondo neonato, Domenico Matteo. Del feto sono stati ritrovati resti ossei, anch’essi nel giardino della villetta di Vignale. Il piccolo era stato partorito un anno prima, il 12 maggio 2023.  L’autopsia non accertò se fosse nato vivo o no. (ALS)

CRO/MM

 


17 Gen 2025 - 11:31

Gaza: raid israeliani dopo l’annuncio della tregua, almeno 72 morti

(ALS) – MILANO 17 GEN – Almeno 72 morti in seguito a un nuovo attacco israeliano a Gaza. Ieri, nelle ore successive all’annuncio del cessate il fuoco tra Israele e Hamas, l’Idf ha colpito il territorio della Striscia di Gaza con nuovi raid aerei. L’accordo è stato firmato questa notte ed entrerà in vigore domenica alle 12.15. Nonostante sembri il primo passo per una pace definitiva, i principali media israeliani parlano di una “promessa” fatta da Benjamin Netanyahu agli alleati di governo di estrema destra secondo cui Israele riprenderà la guerra una volta conclusa la prima fase dell’accordo, tra una quarantina di giorni.
EST/AM


17 Gen 2025 - 11:29

Giustizia: Nordio, con riforma liberiamo giudici da giogo correnti

(ALS) – MILANO, 17 GEN – “Con questa riforma liberiamo i giudici e i pm dal giogo delle correnti”: in questi termini il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha accolto il primo sì della Camera alla riforma della giustizia. La riforma era approdata l’8 gennaio alla Camera. Dopo soli 9 giorni ha avuto il primo via libera: la riforma costituzionale sulla separazione delle carriere ha ottenuto 174 voti a favore, 92 contrari e 5 astenuti. Un successo subito consacrato a Berlusconi, con tanto di dedica “A Silvio”.

«Rivendico il copyright», ha affermato Nordio intervistato dal Corriere della Sera. Per il Guardasigilli la riforma è «logica»: «il giudice terzo e imparziale non può appartenere alla stessa consorteria del pm». La riforma prevede la separazione delle carriere tra magistrati requirenti (i pm) e magistrati giudicanti (i giudici). La legge attualmente in vigore rende possibile infatti un solo passaggio da una carriera all’altra. A chi teme l’assoggettamento del pm al potere esecutivo Nordio risponde: «Saremo noi a liberare pm e giudici da loro stessi e a renderli più autonomi dal giogo delle correnti». E all’Anm, preoccupata per la perdita di garanzie ai cittadini, replica: «L’indipendenza della magistratura è nella Costituzione».

Altro punto della riforma è il sorteggio dei componenti del Consiglio superiore della magistratura. Ma secondo alcuni, questo punto della riforma potrebbe essere considerato “improprio” per il fatto che riguarda un organo costituzionale: «C’era ad Atene e nella mia Venezia – ha commentato il ministro -. Non esistono sistemi perfetti, solo sistemi coerenti».

Quanto all’Alta Corte disciplinare che verrebbe istituita da questa riforma per controllare la condotta dei magistrati, il rischio che abbia un “potere enorme” sarebbe sventato, secondo il Guardasigilli, dal fatto che «sarà sempre la procura generale a iniziare l’azione disciplinare o il ministero attraverso essa».

Nordio si è detto «sereno»: «Ho fatto il mio lavoro di ministro adempiendo al mandato elettorale». Anche ammettendo che molte delle sue proposte degli ultimi 30 anni non si sono realizzate, «la madre delle riforme avrà conseguenze positive» ha aggiunto. (ALS)

CRO/MEN


17 Gen 2025 - 11:24

Milano, donna di 19 anni aggredita sessualmente da un branco fuori dall’Alcatraz. Un arresto

(ALS)- MILANO 17 GEN – Si trovava fuori dalla discoteca milanese «Alcatraz» con il suo fidanzato, quando è stata aggredita da un gruppo di dieci o dodici uomini, dei quali solo uno è stato identificato e arrestato. L’aggressione alla diciannovenne pugliese si è consumata tra venerdì e sabato nel parcheggio del locale di Via Valtellina e ha avuto inizio come un tentativo di rapina: «Hanno cercato di strapparmi la borsa, senza riuscirci. Poi, uno di loro in particolare ha iniziato a mettermi le mani addosso» ha raccontato agli investigatori. Le urla dei ragazzi hanno attirato l’attenzione di alcuni addetti alla sicurezza della discoteca, che sono riusciti a fermare uno degli assalitori, proprio l’esecutore materiale delle molestie sulla ragazza. Si tratta di Hassan Mansour Hassan Mohamed di 36 anni. La scena è stata vista da una pattuglia di Carabinieri impegnata nei controlli notturni nelle zone della movida, intervenuta arrestando l’uomo in flagranza per tentata rapina e violenza sessuale. L’aggressore si trova ora in custodia cautelare nel carcere di San Vittore.

CRO/MIC

 


17 Gen 2025 - 11:12

Gaza, i numeri divergono sui morti nei sedici mesi di guerra

(ALS) – MILANO 17 GEN – Dopo 16 mesi di guerra il numero di morti palestinesi nella guerra tra Israele e Hamas è di oltre 46.070, 110.265 i feriti e 11mila i dispersi. Lo riporta il ministero della Salute di Gaza. Nei giorni scorsi però la rivista The Lancet ha pubblicato una stima indipendente dei ricercatori della London School of Hygiene & Tropical Medicine. Secondo i loro dati le vittime sarebbero state sottostimate e sarebbero oltre 70mila. Il 40 per cento in più rispetto alle stime ufficiali. Il numero esatto è difficile da definire anche perché l’unico dato pubblicato da Israele è quello dei miliziani di Hamas uccisi. Per l’Idf (Forze di difesa israeliane) sarebbero tra i 14mila e i 17mila. Tuttavia, sono cifre che non vengono più aggiornate da agosto 2024. I soldati israeliani caduti invece sono 408 dall’inizio del conflitto, 2.284 sono i feriti. Le vittime israeliane nell’attacco di Hamas del 7 ottobre sono state 1200, i rapiti 250. Durante la guerra sono morti anche 363 operatori umanitari e almeno 128 giornalisti. (ALS)

EST/ARE

 


17 Gen 2025 - 11:11

Israele-Hamas: convocato vertice gabinetto sicurezza israeliano

(ALS) – MILANO, 17 GEN – Alle 11.00 (ora locale) è iniziato a Tel Aviv il vertice del gabinetto di sicurezza israeliano per approvare l’accordo che Israele e Hamas hanno trovato nella notte per il cessate il fuoco a Gaza. Al vertice sono presenti i membri dell’ultradestra del governo dello stato ebraico: il ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir e il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, che si sono detti pronti a ritirare il sostegno a Netanyahu.

Un paese diviso – Ben Gvir ha definito l’accordo «sconsiderato» e «un regalo a Hamas», assumendo il ruolo di portavoce di quella parte di opinione pubblica che nella notte dell’accordo è scesa in piazza a Gerusalemme per protestare contro le firme. Intensi gli scontri, con incendi appiccati nel cuore della città e momenti di tensione tra manifestanti e forze dell’ordine. Secondo i contrari all’accordo, la sicurezza nazionale verrebbe messa a rischio dal rilascio di prigionieri palestinesi, considerati terroristi. A riguardo, Ben Gvir ha minacciato di dimettersi, senza però parlare del ritiro della fiducia al governo di Netanyahu. Il ministro delle Finanze Smotrich si invece è detto pronto a lasciare il governo se la tregua dovesse trasformarsi nella fine permanente delle ostilità.

Il Parlamento Israeliano – Da oggi per Netanyahu inizia una partita decisiva. Il parlamento israeliano è formato da 120 seggi e la  maggioranza di governo ne conta 68. Di questi, 6 sono del partito Potere Ebraico del ministro Ben Gvir, e altri 7 del partito Sionista Religioso di Smotrich. C’è quindi la possibilità che – qualora i due ritirassero il loro sostegno – la coalizione a favore di Netanyahu scenda a quota 55 seggi, sotto la soglia di maggioranza necessaria a governare.(ALS)

EST/SMN


17 Gen 2025 - 11:07

Gaza, Crosetto: «Italia in prima linea per la pace»

(ALS) – MILANO 17 GEN – «Tutte le volte che mi chiedono se l’Italia è disponibile a mettere dei suoi militari, dico sempre di sì. Siamo in prima linea per la pace», così ha dichiarato Guido Crosetto in un’intervista al Corriere della Sera sulla crisi in Medio Oriente. Il ministro della Difesa era ieri a Kiev per incontrare il premier ucraino Zelensky. Sul tema Gaza ha poi aggiunto: «Ci è stato chiesto dagli Usa di formare un corpo di polizia per costruire il futuro Stato palestinese. Andremo solo se richiesto da tutti: palestinesi, israeliani, tutti». Attualmente ci sono circa settemila soldati italiani che prestano servizio nelle aree a rischio, perché come affermato da Crosetto: «Dove scoppia la pace e serve un contingente italiano, il contingente ci sarà». (ALS)

EST / PNM


17 Gen 2025 - 10:59

Scuola, latino alle medie, poesie a memoria e studio della Bibbia

(ALS) – MILANO, 17 GEN  – Latino alle medie, Bibbia e poesie a memoria: il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha anticipato le nuove indicazioni nazionali per le scuole, previste per l’anno scolastico 2026-2027. Dall’introduzione (opzionale) del latino alle medie, all’indicazione di fare imparare a memoria le poesie agli studenti come si faceva in passato, fino allo studio della storia incentrata sui “popoli italici”, i nuovi programmi scolastici dettano una linea non prescrittiva.
Le indicazioni sono state elaborate da una commissione di esperti. L’anno scorso erano già arrivate le linee guida per rinnovare gli insegnamenti delle materie scientifiche, ora nel nuovo decreto si parla soprattutto della sfera umanistica dell’insegnamento.
“La letteratura sin dalla prima elementare, in modalità adeguata alla giovane età degli studenti – ha detto il ministro – deve far sì che gli allievi prendano gusto alla lettura e imparino a scrivere bene. Si è scelto di rafforzare l’abilità di scrittura che è quella più in crisi delle abilità linguistiche”. Tra le novità, anche l’introduzione della musica sin dal primo anno di scuola primaria e lo studio della Bibbia e dell’epica.
Per quanto riguarda la secondaria, ci sarà la possibilità di fare latino alle medie e verrà incoraggiata la lettura di opere moderne e contemporanee. Viene poi abolita la geo-storia alle superiori (si torna a due materie distinte), e viene data centralità allo studio di quanto  accaduto in Italia. (ALS)
POL/FUL


17 Gen 2025 - 10:49

+++Israele-Hamas, firmato accordo per il cessate il fuoco+++

(ALS) – MILANO, 17 GEN – Firmato ufficialmente l’accordo per il cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza dai negoziatori di Israele, Hamas, Qatar e Stati Uniti. La firma è stata raggiunta intorno alle 2 di notte a Doha, ed è stata poi confermata dal premier israeliano Benjamin Netanyahu in un comunicato. «Netanyahu – si legge nel comunicato di Israele – è stato informato dal team negoziale che sono stati raggiunti accordi sull’intesa per liberare gli ostaggi».  La nota precisa, tuttavia, che il governo israeliano si riunirà per approvare l’accordo “dopo la riunione di oggi del gabinetto politico di sicurezza”. (ALS)

EST/AS


17 Gen 2025 - 10:42

++Giustizia: primo sì della Camera su separazione carriere++

(ALS) – MILANO, 17 GEN – Primo sì della Camera sulla riforma della giustizia che prevede la separazione delle carriere dei magistrati. La riforma è stata approvata con 174 sì,  92 contrari e 5 astenuti. Esulta il ministro Carlo Nordio: «una maggioranza schiacciante» .
I voti di Azione e +Europa si sono aggiunti a quelli del centrodestra, mentre Italia Viva si è astenuta. Con la riforma, che prevede la modifica del Titolo IV della Costituzione, non ci sarà più un concorso unico per diventare magistrato. Le due funzioni, giudicante e inquirente, saranno separate sin dall’inizio, con differenti concorsi e diversi percorsi formativi e di carriera. Si prevedono anche due distinti Consigli Superiori della Magistratura, uno per i giudici e l’altro per i pm, entrambi presieduti dal Presidente della Repubblica. Inoltre, le funzioni di carattere disciplinare che ora fanno capo al Csm, saranno svolte da un’Alta Corte composta da quindici giudici.

(ASL)
POL – VG