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Agenzia - Esercitazione del 31 gennaio 2025

1 Feb 2025 - 08:50

Calcio: inchiesta Ultras, Inter e Milan si costituiranno parte civile

(ALS) – Milano, 31 gen – Inter e Milan si costituiranno parte civile nell’inchiesta sui vertici del tifo organizzato milanese. Lo si è appreso in ambienti giudiziari.

I processi riguardano nello specifico i capi ultras Marco Ferdico e Andrea Beretta per la Curva Nord e Luca Lucci per Curva la Sud, e i loro sodali, tutti arrestati il 30 settembre scorso nell’ ambito della maxi indagine di Polizia e Gdf coordinata dai pm Paolo Storari e Sara Ombra. I reati contestati vanno dall’intimidazione all’estorsione, dalla violenza all’associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso.

Le indagini hanno portato allo smantellamento di una vera e propria rete di traffici illeciti fuori e dentro lo stadio. Partendo dalla gestione dei parcheggi e degli spazi fuori San Siro, arrivava fino alla distribuzione dei biglietti. Le indagini hanno portato alla scoperta di infiltrazioni della ‘ndrangheta.

La decisione dei club di presentarsi come parte lesa è stata presa dopo l’apertura da parte della procura di un “procedimento di prevenzione”, attivato per facilitare l’inchiesta sulle infiltrazioni criminali all’interno del tifo organizzato.

La decisione di presentarsi a processo come parte civile rappresenta una presa di posizione importante da parte di Milan e Inter. E’ un messaggio a tutti i tifosi per rendere manifesta l’intenzione di dissociarsi da certi comportamenti, ritenendo di essere state danneggiate da certe tifoserie.

Il presidente della Figc Gabriele Gravina, ha commentato positivamente la decisione di Milan e Inter di costituirsi parte civile: «Rientra nelle loro prerogative. E’ giusto che lo facciano. Evidentemente sono due società che si sentono danneggiate. Di fatto, non si fa altro che parlare di questo tema legato alle infiltrazioni criminali o mafiose all’interno delle curve. E’ giusto che le società che sono state direttamente chiamate in causa possano comunque rappresentare la tutela dei loro interessi». (ALS)

SPR/PM


31 Gen 2025 - 03:58

Caso Almasri: tutte le tappe della vicenda

(ALS) – MILANO, 31 GEN – La bufera sul caso Almasri, per cui risultano indagati la presidente del Consiglio, due ministri e il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio, è cominciata mesi or sono. L’origine della vicenda risale al 2 ottobre quando la Corte Penale Internazionale (CPI) ha prodotto la richiesta di arresto del generale libico, considerato responsabile di crimini contro l’umanità per come ha gestito la detenzione nel carcere di Mitiga, in Libia. Il faldone è stato esaminato dal collegio della CPI composto da tre magistrati (uno dei componenti il collegio si è espresso contro).

Nel frattempo il 6 gennaio l’ex capo della polizia libica Osama Almasri Njeem è partito da Tripoli per Londra, con scalo a Roma. E ha cominciato un viaggio tra Francia, Germania e Belgio. Un lungo itinerario reso possibile probabilmente grazie ai numerosi passaporti in suo possesso: poteva essere di volta in volta un residente turco o della Repubblica domenicana. Aveva una patente tedesca e conti bancari sparsi in Europa.

Il 16 gennaio Almasri è stato fermato a Monaco di Baviera per un controllo di routine. Il giorno dopo l’Interpol ha inviato una segnalazione a sei Stati, tra cui l’Italia. Roma viene informata che è prenotata una stanza di albergo a Torino a suo nome. La commissione dei pm della Corte internazionale il 18 gennaio ha emesso l’ordine di arresto nei confronti del libico, che nel capoluogo piemontese ha fatto in tempo ad andare allo stadio per guardare Juventus-Milan. Sempre il 18 gennaio Almasri è stato fermato proprio in Piemonte, ma non risultava ancora un alert attivo (che fa scattare l’arresto) su di lui e non è stato fermato.

Il prelievo all’hotel da parte della Digos è avvenuto qualche ora dopo, all’alba di domenica 19 gennaio. La procedura di esecuzione della misura cautelare è stata irrituale. L’iniziativa è stata della polizia giudiziaria. Non è stato considerato che, nel caso di mandato di arresto internazionale, l’input deve partire dal ministro della Giustizia, che comunque è stato informato il 19 gennaio.

Mentre Almasri si trovava al carcere delle Vallette di Torino, il 20 gennaio la procura generale della Corte d’Appello di Roma si è rivolta a Nordio per la convalida della misura. Corte d’Appello che più volte ha tentato, invano, di ottenere un riscontro dal ministro. Nordio avrebbe potuto emettere una richiesta di arresto

Il caso dell’arresto è diventato di dominio pubblico il 20 gennaio, grazie allo scoop del giornalista di Avvenire Nello Scavo, che ne ha dato notizia sul suo profilo X. Il 21 gennaio, alle ore 16, il Ministero della Giustizia in un comunicato stampa ha scritto: «Considerato il complesso carteggio, il Ministro sta valutando la trasmissione formale della richiesta della CPI al Procuratore generale di Roma». Ma a quell’ora il Falcon 900 usato dai servizi segreti esteri dell’Italia era già atterrato all’aeroporto di Torino, dove era arrivato alle 12.30. La Corte di appello aveva depositato l’ordinanza di scarcerazione del comandante libico e il ministero dell’interno si è occupato del suo espatrio per motivi di “sicurezza nazionale”. Almasri è stato trasferito all’aeroporto di Torino Caselle, da dove il Falcon è decollato alle 19.51. Sbarcato a Tripoli, Almasri è stato accolto da una folla festante.

Il 24 l’avvocato Luigi Li Gotti fa un esposto alla procura di Roma contro Giorgia Meloni, Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e Alfredo Mantovano. Il 28 gennaio il procuratore generale Francesco Lo Voi li informa che sono stati iscritti nel registro delle notizie di reato quali indagati per peculato e favoreggiamento. A renderlo noto è stata la stessa Meloni con un video sui social pubblicato proprio il 28 pomeriggio. (ALS)

POL/MP


31 Gen 2025 - 03:34

Almasri: chi è Francesco Lo Voi, il Procuratore Capo di Roma

(ALS) – MILANO, 31 GEN – Nato nel 1957 a Palermo, Francesco Lo Voi è attualmente il Procuratore Capo di Roma. Coinvolto nel caso Almasri dopo aver iscritto nel registro degli indagati la premier Giorgia Meloni, il sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano e i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, il magistrato siciliano ha alle spalle una lunga carriera.
Diventato membro della magistratura nel maggio 1981, ha iniziato come pretore a Sanluri, in Sardegna, per assumere poi la carica di giudice al Tribunale di Caltanissetta. Ritornato pretore, stavolta a Palermo, Lo Voi dal 1990 al 1997 è quindi entrato a far parte della Direzione Distrettuale Antimafia, lavorando a stretto contatto con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nel ruolo di sostituto procuratore della Repubblica. In quegli anni, il magistrato ha svolto le indagini e sostenuto la pubblica accusa in diversi processi di mafia, da quello contro i fratelli Salvo alla strage di Capaci. Dal 1997, invece, ha svolto le funzioni di sostituto procuratore generale, occupandosi direttamente, fra le altre cose, dell’omicidio di Padre Giuseppe Puglisi, il parroco ucciso nel settembre del 1993 da Cosa nostra. Dal 2002 al 2006 Lo Voi ha quindi ricoperto la carica di consigliere del Csm, per essere poi nominato in rappresentanza dell’Italia a Eurojust nel 2010.
Il salto di qualità è poi avvenuto nel 2014, quando il magistrato viene nominato Procuratore Capo a Palermo: oltre alle inchieste contro la criminalità organizzata, Lo Voi si è anche occupato del caso Open Arms: è stato lui ad iscrivere nel 2019 Matteo Salvini nel registro degli indagati, dando inizio al processo per sequestro di persona conclusosi nel dicembre 2023 con l’assoluzione del leader della Lega «perchè il fatto non sussiste». Nel dicembre 2021, infine, viene nominato Procuratore Capo della Repubblica di Roma, incarico ottenuto con largo numero di voti. È da sempre vicino alla corrente conservatrice di Magistratura indipendente. (ALS)

(ALS)

POL/CRT


31 Gen 2025 - 03:28

+++La Bce taglia i tassi d’interesse di 0,25 punti+++

(ALS) – MILANO, 31 GEN – La Banca Centrale Europea ha tagliato i tassi d’interesse di 0,25 punti base portandoli al 2,75%. La decisione avrà effetto dal 5 febbraio 2025.
In un nota, Francoforte spiega che «il processo disinflazionistico è ben avviato. L’inflazione ha continuato a evolvere sostanzialmente in linea con le proiezioni degli esperti e dovrebbe tornare all’obiettivo del 2% a medio termine nel corso dell’anno».
La mossa segnala una prima divergenza nella politica monetaria europea rispetto a quella statunitense. Nella giornata del 29 gennaio, la Federal Reserve aveva infatti lasciato invariato il costo del denaro mantenendolo nella forchetta 4,25-4,5% in attesa di valutare gli effetti economici delle politiche annunciate dal presidente Trump.
La politica meno restrittiva della Bce è anche spiegata del bisogno di stimolare la debole crescita dell’economia continentale: per il 2025, il Fondo Monetario Internazionale vede un Pil in salita del’1% nell’Eurozona, del 2,2% negli USA. (ALS)

ECO/API


31 Gen 2025 - 03:23

Pil: Istat, economia italiana ferma nell’ultimo trimestre

(ALS) – MILANO, 31 GEN – La stima del Pil italiano pubblicata dall’Istat vede crescita zero nell’ultimo trimestre del 2024. L’intero anno dovrebbe chiudersi con un +0,5-0,7%, un dato inferiore rispetto al +1% previsto dal governo.
I dati disaggregati del quarto trimestre vedono un calo nel comparto primario e nei servizi, mentre il settore industriale è in ripresa. I dati definitivi per il 2024 saranno diffusi il prossimo 3 marzo, mentre quelli trimestrali coerenti con i nuovi dati annuali verranno presentati il 5 marzo.
Positive invece le variazioni del mercato del lavoro: +27 mila occupati nel quarto trimestre e forte incremento dei contratti a tempo indeterminato che raggiungono il record storico di 16,4 milioni. La percentuale di lavoratori a tempo determinato è invece sotto il 10%, la più bassa degli ultimi dieci anni.
La divergenza tra crescita zero e occupazione in salita fa dell’Italia un caso isolato in Europa, a metà strada tra la stagnazione di Francia e Germania e la crescita di Spagna e Portogallo che sperimentano un mercato del lavoro forte e un Pil  rispettivamente a +0,8 e +1,5% rispetto al 2023. (ALS)

ECO/API


31 Gen 2025 - 03:18

Almasri: atto dovuto o azione politica?

(ALS) – MILANO 31 GEN – Atto dovuto o azione politica? Montano per lo più  intorno a questo interrogativo le polemiche scoppiate sul rilascio del generale libico Almasri. Ecco le tappe “giuridiche” della vicenda

La magistratura ha provveduto a notificare «l’avviso di avvenuta iscrizione» alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al ministro della giustizia Carlo Nordio, al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. L’iter giuridico è iniziato con la denuncia per favoreggiamento e peculato, 15 righe in tutto contenute in un esposto presentato dall’avvocato Luigi Li Gotti. L’esposto è accompagnato da una rassegna stampa dove sono raccolti articoli di quotidiani che ricostruiscono il rimpatrio di Almasrii dal momento del mandato d’arresto della Corte dell’Aja al momento del rimpatrio in Libia. L’esposto viene inviato alla Procura di Roma. Il procuratore capo, Francesco Lo Voi, la accoglie e la notifica alle parti.

Lo Voi ha applicato l’articolo 6 della legge sui reati ministeriali: «Il procuratore della Repubblica, omessa ogni indagine, entro il termine di 15 giorni, trasmette gli atti relativi al collegio, dandone immediata comunicazione ai soggetti interessati perché questi possano presentare memorie o chiedere di essere ascoltati». Il quesito è se l’applicazione pedissequa di questa legge possa essere considerata una mossa dei magistrati per mettere in difficoltà il governo oppure un atto dovuto, necessario per legge. Lo Voi e parte della magistratura lo considera un atto dovuto, Per il governo invece, l’atto è “voluto”. E dunque, come sostiene la premier Meloni, un atto politico, all’interno del raggio d’azione del ministro delle Giustizia.

Il procuratore Lo Voi non avrebbe potuto in alcun modo svolgere indagini. Le norme prevedono infatti che in casi dii questo genere si debba coinvolgere il collegio per i reati ministeriali inviandogli «l’avviso di avvenuta iscrizione». Secondo Lo Voi, questa iscrizione dei ministri è un atto dovuto,

Il collegio per i reati ministeriali, composto da tre giudici estratti a sorte ogni due anni dalle Corti d’Appello, avrà ora 90 giorni per valutare. Le possibilità sono l’archiviazione oppure la richiesta a procedere che dovrebbe passare per un voto parlamentare.

POL/EP


31 Gen 2025 - 02:49

Sesto, 16ne partorisce in casa, neonato muore sul balcone

(ALS) – MILANO, 31 GENNAIO– Nella giornata di ieri è stato trovato senza vita il corpo di un neonato dentro un secchio su un balcone di uno stabile popolare a Sesto San Giovanni, comune a nord di Milano. La madre, giovanissima, 16 anni, nata in Italia ma da famiglia straniera, avrebbe infatti partorito nel bagno di casa. Sul posto sono intervenuti tempestivamente l’ambulanza e le forze dell’ordine, chiamate dai vicini preoccupati dalle disperate urla della ragazza.

Resta da capire se il bambino, una volta nato, era già morto oppure è deceduto in seguito a complicanze. Sulla vicenda sta indagando ora la Procura dei Minori e quella di Monza, che disporrà l’autopsia per far luce sul caso. I genitori della ragazza, secondo quanto ricostruito, avrebbero detto ai Carabinieri di non essere a conoscenza, né di essersi accorti, della gravidanza della loro figlia. La mamma si trovava in casa con la figlia nel momento del parto. La figlia avrebbe prima partorito di nascosto in bagno, poi sarebbe andata sul balcone per lasciare il neonato e qui si sarebbe messa a urlare. Solo allora la mamma si sarebbe accorta di quanto era successo. I vicini di casa parlano di una famiglia per bene e anche il Comune di Sesto San Giovanni non  segnala situazioni di particolare disagio al riguardo.

CRO/NP


31 Gen 2025 - 02:34

Calcio: bilancio ok per le italiane in Europa

(ALS) – MILANO, 31 GEN – Al termine dei gironi di qualificazione, il bilancio delle italiane in Europa è positivo, ma meno di quanto ci si aspettasse. Sarebbero potute essere quattro le squadre direttamente agli ottavi di Champions e Europa League, e invece sono solo due: l’Inter, che ha dominato contro il Monaco vincendo per tre a zero, e la Lazio, che si è qualificata pur perdendo per 1-0 col Braga. Tutte le altre dovranno affrontare i playoff.

L’Atalanta ha ottenuto un pareggio prestigioso al Camp Nou contro il Barcellona, ma il risultato non le è bastato per chiudere tra le prime otto. La disfatta è quella del Milan, che aveva la qualificazione in pugno e ha rovinato tutto perdendo male (2-1) con la Dinamo Zagabria. Ora Atalanta, Milan e Juventus, che ha perso in casa 2-0 con il Benfica, dovranno affrontare i playoff. Eliminato invece il Bologna nonostante il pareggio (1-1) con lo Sporting Lisbona.

In Europa League la Lazio ha chiuso al primo posto del girone nonostante la sconfitta con lo Sporting Braga per 1-0, mentre la Roma, obbligata a vincere, ha battuto 2-0 l’Eintracht Francoforte. I biancocelesti sono già agli ottavi, la Roma passerà per i playoff,

SPR/ML


31 Gen 2025 - 02:17

Caso Almasri: l’Anm, «i politici non si sostituiscano ai magistrati»

(ALS) – MILANO, 31 GEN 2025 – «I magistrati non fanno politica e sarebbe auspicabile che i politici non provassero a sostituirsi ai magistrati, lasciando loro il compito istituzionale di esaminare e valutare gli atti processuali senza impropri condizionamenti». Con queste parole Salvatore Casciaro, segretario generale dell’Associazione nazionale magistrati, ha risposto alle accuse del governo in merito alla vicenda di Almasri. Il rimpatrio del cittadino libico ha riacceso il duello tra governo e magistratura, in particolare dopo che la procura di Roma ha avviato un’indagine al riguardo.

Tramite le parole di Casciaro, l’Anm ha difeso «l’atto dovuto» dell’avviso a Meloni e ai ministri: «Solo in caso di denunce infondate e fantasiose ci potrebbe forse essere un margine ridottissimo di valutazione per i magistrati — ha detto il segretario generale —. Non è stato ritenuto questo il caso. Mettere in relazione le critiche della magistratura alla riforma con quanto accaduto è fare disinformazione». Casciaro si è detto sorpreso e preoccupato per i «violenti attacchi rivolti alla magistratura e al procuratore Lo Voi delle ultime ore». Francesco Lo Voi, il procuratore di Roma che ha avviato le indagini, «si è limitato a non rinnegare i propri doveri, assolvendo all’obbligo impostogli da una legge costituzionale. Rispettare “le regole” e “i ruoli”, dunque le istituzioni, vuol dire rimettere alla giurisdizione i controlli anche sugli atti di chi riveste alte funzioni di governo, salve le ovvie prerogative sovrane delle assemblee legislative in tale delicato ambito». (ALS)

POL/MM


31 Gen 2025 - 02:12

Ue, Italia colpevole per inazione sulla Terra dei Fuochi

(ALS) – MILANO, 31 GEN – La Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) ha stabilito che l’Italia è colpevole di inazione nella gestione dello smaltimento illegale dei rifiuti tossici nell’area della Terra dei Fuochi, in Campania. Si tratta di una zona dove vivono quasi tre milioni di persone, compresa tra il sud di Caserta e il nord di Napoli. Negli anni in questa zona è stata registrata un’incidenza di alcuni tipi di tumori e malformazioni maggiore rispetto alla media nazionale. Il nome Terra dei Fuochi deriva dai numerosi roghi appiccati continuativamente dai clan camorristici ai cumuli di rifiuti tossici sversati illegalmente, con conseguente dispersione nell’aria di sostanze altamente nocive e inquinanti responsabili delle malattie.

I giudici europei hanno riconosciuto ieri che lo Stato italiano era consapevole del problema da anni, ma non ha agito con la necessaria tempestività. Pur avendo adottato misure dal 2013, queste sono state giudicate tardive e insufficienti.

La sentenza impone all’Italia di attuare bonifiche nell’area, istituire un meccanismo di monitoraggio indipendente e creare una piattaforma di informazione pubblica. Il ricorso proveniva da 41 istanze collettive presentate nel 2015 da più di 3.500 persone, molte delle quali colpite da tumori, e da cinque comitati. La Corte ha certificato la violazione dell’articolo 2 (diritto alla vita), dell’articolo 8 (diritto al rispetto della vita privata e familiare) e dell’articolo 10 (diritto alla libertà di espressione) della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Dall’articolo 10, in particolare, discende il diritto del cittadino a ricevere informazioni senza ingerenze da parte delle autorità pubbliche.

Secondo la cittadinanza campana, si tratta una sentenza molto importante perché riconosce una responsabilità diretta dello Stato italiano nella situazione della Terra dei fuochi. Per don Patriciello, il sacerdote che per primo denunciò il caso “Terra dei Fuochi”, con questa sentenza la responsabilità dello Stato va ad aggiungersi a quelle già conclamate della camorra, della borghesia criminale campana e settentrionale, che affidavano ai clan mafiosi i rifiuti tossici provenienti dalle loro fabbriche. La sentenza è vincolante, lo Stato italiano è obbligato ad attuarla. (ALS)

CRO/MEN


31 Gen 2025 - 01:59

Caso Santanché: processo resta a Milano. Calendarizzata la sfiducia

(ALS) – MILANO, 31 GEN – La Cassazione ha confermato che la ministra del Turismo, Daniela Santanché, dovrà essere processata a Milano. Su di lei verte l’accusa di truffa aggravata all’Inps nell’ambito dell’inchiesta Visibilia. L’udienza preliminare è prevista per il 26 marzo, ma la data che potrebbe dare una svolta alla vicenda è il 10 febbraio, quando la Camera sarà chiamata ad esprimersi sulla mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 Stella. La mozione è sostenuta da tutta l’opposizione, compatta nel chiedere le dimissioni. Ma anche tra la maggioranza c’è chi le chiede di fare un passo indietro. Alcuni membri del suo stesso partito – Fratelli d’Italia – ne sarebbero favorevoli, ma lei ha risposto  con un sonoro: «Chissene frega», sottolineando la sua volontà di non voler lasciare, a meno che «non sia la Giorgia a chiedermelo».

Ignazio La Russa, presidente del Senato e principale sponsor di Daniela Santanché, ha definito la decisione della Cassazione «un elemento di valutazione». Fin dalle origini della vicenda, il numero uno di Palazzo Madama ha sempre mostrato la sua vicinanza alla ministra, «ma ora – ha dichiarato all’uscita dal Senato dopo il convegno per i 30 anni di Alleanza Nazionale – deve essere lei a dover valutare cosa fare». Tra le ipotesi in campo, anche quella che  la senatrice firmi le dimissioni prima del 10 febbraio, non aspettando dunque il voto del Parlamento.


31 Gen 2025 - 01:40

Almasri: Tajani, «Lo Voi non ha fatto l’interesse dell’Italia»

(ALS) – MILANO, 31 GEN – Sul caso Amasri, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani conferma la propria difesa della premier, Giorgia Meloni, e attacca il procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi: «Un servitore dello Stato, prima di fare delle scelte a mio giudizio più che azzardate – ha detto Tajani – deve pensare se la sua scelta, visto che non è un atto dovuto, fa o meno l’interesse dell’Italia». Secondo il ministro degli Esteri, «Almasri lo hanno liberato i magistrati, quelli che parlano sono coloro che lo hanno liberato», giustificando poi l’operato del governo: «L’Italia lo ha espulso perché pericoloso e lo ha accompagnato per motivi di sicurezza nel suo Paese».

Il leader di Forza Italia ha giustificato poi la necessità di mantenere relazioni diplomatiche collaborative con il governo libico: «La Libia è un Paese con cui c’è interlocuzione, la situazione interna geopolitica è nota. Ci sono delle divisioni. Noi abbiamo rapporti con la Libia perché è un Paese dove ci sono interessi italiani, un Paese che ha tradizionali interessi con l’Italia». 

Tajani ha poi interpretato il ruolo storico del fondatore di Forza Italia nello scenario libico in questi termini: «Berlusconi aveva risolto il problema dell’immigrazione. Poi Gheddafi è stato ucciso per un errore commesso da Francia e Gran Bretagna. Perché alla fine dopo Gheddafi la situazione non è migliorata ma è peggiorata». 

(ALS)

POL/VB


31 Gen 2025 - 01:29

++Incidente aereo a Washington: 67 vittime, nessun superstite++

(ALS) – MILANO, 31 GEN –  Grave incidente aereo a Washington. Nella serata di mercoledì 29 gennaio, alle 20.48 (2.48 in Italia), un elicottero militare Black Hawk si è scontrato con un volo di linea American Airlines. Le vittime sono 67, nessuno è sopravvissuto. L’aereo, un Bombardier C 700, si è spezzato in tre. Proveniva da Wichita (Kansas), stava atterrando allo scalo “Reagan” a pochi chilometri dalla Casa Bianca e trasportava 64 persone. Entrambi i velivoli sono precipitati nel fiume Potomac, parzialmente ghiacciato. È il peggior disastro aereo negli Stati Uniti dal 2001.

Al momento, i soccorritori hanno recuperato 40 corpi tra le vittime della tragedia. Due sono cittadini cinesi, come ha confermato l’ambasciata di Pechino negli Stati Uniti. Altri due, un padre e il figlio di 13 anni, argentini che stavano partecipando a una gara di pattinaggio artistico. Tra i morti accertati tre persone con passaporto russo, i pattinatori americani Jim Han e Spencer Lane e gli allenatori russi Evgenia Shishkova e Vadim Naumov, medaglia d’oro mondiale nel 1994. Le operazioni di soccorso stanno procedendo a rilento. Stando a quanto dichiarato da Butch Hendrick, istruttore di salvataggio e fondatore di Lifeguard Systems, programma di New York per sommozzatori e personale di soccorso, le condizioni per il salvataggio sono estremamente complicate. “Il fango diventa un problema molto serio. La grave mancanza di visibilità fa sì che i subacquei debbano essenzialmente attraversare l’aereo a tastoni. Hanno a che fare con una fusoliera fatta a pezzi – ha spiegato –. Ogni metro, ogni quindici centimetri che percorrono c’è un nuovo pericolo anche di infortunio per i sommozzatori”.

Recuperate le scatole nere. Con un post su X, il National Transportation Safety Board (Ntsb) ha annunciato di essere in possesso del “registratore dei dati di volo e del registratore di voce della cabina di pilotaggio”. I funzionari dell’Ntsb hanno però sottolineato di non avere al momento “prove sufficienti” per stabilire o escludere le cause dell’incidente. Le scatole nere saranno analizzate in laboratorio e si prevede che un rapporto preliminare possa essere pubblicato “entro 30 giorni”. (ALS)

EST/GSC


31 Gen 2025 - 01:21

Intesa Israele-Hamas: rilasciati 3 ostaggi per 110 detenuti palestinesi

(ALS) – MILANO, 31 GEN – Tiene seppur tra tensioni la tregua tra Israele e Hamas. Ieri, per la terza volta dall’inizio del cessate il fuoco del 19 gennaio, è avvenuto uno scambio di prigionieri e sono stati rilasciati 3 ostaggi israeliani in cambio di 110 palestinesi.
Tra gli israeliani, rilasciata la soldata Agam Berger, detenuta da Hamas, e i civili Arbel Yehud (29 anni) e Gadi Moses (80 anni), rilasciati invece dal Jihad Islamico. È proprio sulle sorti di Yehud che si era innescato uno stallo nell’intesa tra l’organizzazione islamica e Israele: la donna infatti non era stata rilasciata insieme alle altre civili perché considerata militare dal gruppo estremista che la teneva in ostaggio. In risposta,
Insieme ai tre cittadini israeliani, sono stati rilasciati anche 5 thailandesi, parte degli stranieri impiegati nelle serre e nei campi vicino a Gaza e rapiti dai miliziani il 7 ottobre.

Il governo israeliano ha invece liberato dalle sue carceri 110 prigionieri palestinesi: 30 per ogni ostaggio civile e 50 per la soldata Agam Berger. Anche in questo caso ci sono stati dei ritardi nello scambio: le immagini trasmesse in diretta da Al Jazeera degli ostaggi israeliani costretti a sfilare tra una folla di miliziani e gazawi hanno sconvolto l’opinione pubblica israeliana. Al punto che il premier Netanyahu non ha permesso per alcune ore ai due pullman in partenza dalla prigione di Ofer di raggiungere Ramallah. «Ho visto scene scioccanti, ulteriore prova della crudeltà inimmaginabile di Hamas», ha commentato il premier israeliano. (ALS)

EST/NFR


31 Gen 2025 - 01:11

È morta Marianne Faithfull, la voce ribelle della Swinging London

(ALS) – MILANO, 31 GEN – Londra dice addio a Marianne Faithfull, leggenda del rock e musa della Swinging London, morta a 78 anni dopo una lunga malattia. Nata il 29 dicembre 1946 a Hampstead in una famiglia aristocratica, raggiunse la fama a 17 anni con il brano As Tears Go By, scritta per lei da Mick Jagger e Keith Richards. La sua relazione con Jagger la proiettò al centro della scena musicale e mondana, ma la condusse anche verso un’esistenza segnata da eccessi e dipendenze. Negli anni ’70 precipitò nell’abisso dell’eroina e della povertà, ma nel 1979 tornò alla ribalta con Broken English, album che segnò la sua rinascita artistica. La sua voce, inizialmente delicata e poi divenuta roca e profonda, divenne il tratto distintivo di una carriera poliedrica che spaziò tra musica, teatro e cinema. Collaborò con artisti del calibro di Angelo Badalamenti, Beck, PJ Harvey e i Metallica. Nel 1990 partecipò al leggendario concerto The Wall – Live in Berlin di Roger Waters, mentre nel 1997 prestò la sua inconfondibile voce al brano The Memory Remains, dei Metallica Anche il cinema le rese omaggio: indimenticabili le sue interpretazioni in Marie Antoinette e Irina Palm. Nel 2009, a coronamento di una vita artistica straordinaria, ricevette il World Lifetime Achievement Award. Negli ultimi anni dovette affrontare seri problemi di salute, tra cui una grave forma di Covid-19 nel 2020. Il suo ultimo album, She Walks in Beauty (2021), fu un raffinato tributo alla poesia romantica inglese. (ALS)

SPE/LT


31 Gen 2025 - 01:07

Tortona, 19enne ucciso a coltellate per un monopattino

(ALS) – MILANO, 31 GEN – L’inseguimento a tre ragazzi che gli stavano rubando il monopattino elettrico è costato la vita a un ragazzo di 19 anni, che a Tortona (AL) è stato ucciso a coltellate. È morto così giovedì 30 gennaio sul piazzale della stazione del paese alessandrino Ange Jordan Tchombia. Il ragazzo era arrivato in Italia dal Camerun lo scorso aprile passando per la Libia, dove aveva visto morire il fratello. Da due mesi era ospite del centro di accoglienza “Isola Bella” nel comune di Isola Sant’Antonio (AL). Secondo le prime ricostruzioni il giovane era entrato in un bar insieme ad un altro ospite del centro per consegnare i curriculum. Aveva parcheggiato il monopattino fuori, sul marciapiede. Quando si è accorto che alcuni ragazzi stavano cercando di portargli via il mezzo ha iniziato ad inseguirli. Una volta raggiunti, uno di loro ha tirato fuori un coltello e l’ha colpito al torace. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e il sostituto procuratore Andrea Trucano. Ad essere fermato come sospettato un cittadino marocchino 24enne, interrogato per tutta la giornata di giovedì. Remo Grasso, direttore del centro di accoglienza, ha commentato: «Jordan parlava già bene italiano, lo preferiva al francese per dialogare con noi. Ci aveva stupiti per l’ottima scolarizzazione, aveva appena superato il livello A2».
(ALS)

CRO/GCA


31 Gen 2025 - 12:56

Germania: Merkel critica Merz per apertura a Afd, «Ha sbagliato»

(ALS) – MILANO, 31 GEN 2025 – L’ex cancelliera tedesca Angela Merkel ha criticato la scelta del leader della CdU, Friedrich Merz, di aprire ai voti dell’estrema destra di Afd per una mozione approvata dal Bundestag sui migranti. «Ha sbagliato» ha detto la ex cancelliera, sottolineando che è la prima volta dal dopoguerra a oggi che in Parlamento viene approvata una legge con i voti dell’estrema destra..

Il voto congiunto della Cdu-Csu di Merz con l’estrema destra di Alice Weidel e Tino Chrupalla ha fatto cadere il “cordone sanitario” che da dopo la seconda guerra mondiale aveva tenuto l’estrema destra fuori dalla politica tedesca. La mozione, passata con 348 favorevoli e 345 contrari, era stata elaborata dalla Cdu dopo gli attacchi di Aschaffenburg dello scorso 22 gennaio e prevede un impegno del governo a tagliare i flussi di migranti.

Merz si era detto aperto ai voti «di chiunque volesse collaborare» per far approvare dal Parlamento federale il piano «per la messa in sicurezza delle frontiere tedesche e la fine dell’immigrazione illegale». A novembre aveva assicurato la ricerca di future maggioranze solo tra i partiti di centro: «Questa proposta – ha commentato Merkel – e la posizione ad essa associata erano un’espressione di grande responsabilità politica, che io appoggio pienamente, ma credo che sia sbagliato aver consentito ad occhi aperti per la prima volta al Bundestag una maggioranza con i voti dell’AfD».

Secondo l’ex leader della Cdu, è necessario «che tutti i partiti democratici lavorino insieme al di là dei confini partitici, non tatticamente, ma onestamente, con toni moderati e sulla base del diritto europeo, facendo tutto il possibile per prevenire questi terribili attacchi come quelli avvenuti di recente a Magdeburgo poco prima di Natale e ad Aschaffenburg pochi giorni fa». (ALS)
EST/RS.


31 Gen 2025 - 12:46

Ergastolo al baby boss che uccise il pizzaiolo per una scarpa sporcata

(ALS) – MILANO 31 GEN – La Corte d’Assise di Napoli ha condannato all’ergastolo il 21enne Francesco Pio Valda, il baby boss che a causa di una scarpa sporcata il 20 marzo del 2023 uccise a Napoli il pizzaiolo 18enne Francesco Pio Maimone. Tutto per un futile motivo: una scarpa di marca, pestata per sbaglio oppure macchiata da un drink. Ne seguì una rissa e Maimone, del tutto estraneo al litigio, morì in seguito a un colpo di pistola esploso da Valda con l’intento di disperdere gli aggressori.
“Una sola parola volevo sentire: ergastolo” ha detto dopo la lettura della sentenza la madre della vittima, Concetta Napoletano, rivolgendosi ai giovani. “Deponete le armi e credete nella giustizia – ha ripetuto la donna, che ha commentato la sentenza insieme al marito Antonio -. La vostra strada porta solo alla morte, in carcere oppure in strada”. La sentenza del 30 gennaio rappresenta una svolta per la comunità napotelana, che dopo il delitto era scesa in piazza per manifestare contro le violenze dei clan.
Ai giudici sono bastate tre ore per confermare la richiesta di ergastolo formulata a novembre. L’unica modifica riguarda il tempo d’isolamento diurno, ridotto da due anni a sei mesi. Condannati altri quattro dei sette imputati. Si tratta di amici o conoscenti di Valda.
Il legale della famiglia Maimone, Sergio Pisani, ha commentato: “E’ una sentenza contro la cultura camorristica, un segnale per tutti. Bisogna essere uniti e forti e sperare che questi ragazzi prendano una strada diversa”. (ALS)

CRO/PF

 

 


31 Gen 2025 - 12:33

Almasri: Schlein, “Meloni scappa dal Parlamento”

(ALS) – MILANO, 31 GEN – Il Pd replica alle dichiarazioni di Giorgia Meloni sul caso Almasri andando all’attacco e criticando sia i mezzi di comunicazione utilizzati sia i contenuti politici.

Secondo la segretaria Elly Schlein, “della vicenda Almasri, un trafficante di esseri umani, un torturatore che il governo ha liberato e riaccompagnato a casa, Giorgia Meloni dovrebbe riferire al Paese nelle sedi istituzionali e non ai propri follower. E invece, oggi come ieri – prosegue Schlein – Meloni continua ad attaccare i giudici e a fare dirette sui canali social. Il Parlamento, non Instagram, è il luogo in cui le opposizioni hanno chiesto alla Presidente del Consiglio di chiarire il suo operato, ma continua a evitarlo, a scappare”.

Le fa eco Pierluigi Bersani: “C’è una strategia: accendere fuochi, riuscendo in quel video di due minuti a mettere 4 o 5 falsità sostanziali, per non pagare dazio su quello che è successo. Era un’occasione storica per dire alla Libia: noi vogliamo fare accordi, però non a qualunque prezzo. E invece l’abbiamo presa a rovescio. Se io accetto di rimandare i migranti in braccio a un criminale, sono un criminale anch’io”. 

Analogo il giudizio del presidente dei senatori Pd, Francesco Boccia: “Trovo molto grave che la Presidente del Consiglio trovi il tempo di parlare, a modo suo, della vicenda Almasri nei video o in iniziative pubbliche come quella di oggi organizzata da Nicola Porro a Milano, ma non senta la necessità da capo del governo di venirne a parlare in Parlamento”. (ALS)

POL/AA

 


31 Gen 2025 - 12:25

++Meloni rilancia: “Atto voluto, indagarmi danneggia Italia”++

(ALS) – MILANO, 31 GEN – Sul caso Almasri Giorgia Meloni rilancia: “tutta colpa di alcuni magistrati politicizzati “. Parlando in video collegamento da remoto all’evento a Milano “La Ripartenza” organizzato dal giornalista Nicola Porro, la premier ha detto: “L’atto era chiaramente voluto. Tutti sanno che le procure in questo hanno discrezionalità, numerosissime denunce dei cittadini contro le istituzioni non vengono seguite dall’iscrizione al registro degli indagati. Ieri mi ritrovo sulla prima pagina del Financial Times con la notizia che sono stata indagata, e se in Italia i cittadini sanno perfettamente cosa sta accadendo, all’estero non è la stessa cosa”.
La premier ha poi aggiunto: “Quello che sta accadendo è soprattutto un danno che si fa alla nazione, ecco che cosa mi manda francamente un po’ ai matti. Puoi essere anche disposto a fare tutti i sacrifici necessari a portare a casa dei risultati, ma se quegli stessi italiani che dovrebbero remare con te invece ti remano contro, smontano in niente tutto quello che fai”.
Il riferimento è all’atto inviato martedì 28 gennaio a Meloni dal Procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi. L’avviso notificava la trasmissione al competente tribunale dei ministri di alcuni atti relativi al caso Almasri, in seguito a un esposto dell’avvocato Luigi Li Giotti. I reati ipotizzati sono peculato e favoreggiamento personale per la scarcerazione e il rimpatrio del militare libico Osama ‘Almasri’ Njeem, accusato di crimini contro l’umanità dalla Corte penale internazionale.
“Non sono preoccupata né demoralizzata – ha concluso Meloni – la nostra battaglia è quella per un’Italia normale. Non è normale che alcuni magistrati politicizzati cerchino di colpire chi non è politicamente schierato con loro. C’è una parte della magistratura che vuole governare, che si candidino”.
POL/FDB


31 Gen 2025 - 12:12

Caso Momika: da Charlie Ebdo a Rushdie, la scia di sangue del fondamentalismo

(ALS) – MILANO 31GEN – Come per Saiwan Momika, ucciso a Stoccolma per aver bruciato in piazza il Corano, negli anni sono stati diversi i casi che hanno visto il fondamentalismo islamico reagire con la violenza a critiche o atti di ribellione. Quando è stato raggiunto e ucciso da diversi colpi di arma da fuoco, il “ribelle” Momika era in diretta sui social. Il rifugiato iracheno si trovava nel suo appartamento nella città di Södertälje, nella contea di Stoccolma. Nel 2023 era diventato noto per aver bruciato pubblicamente una copia del Corano come atto di ribellione contro «il pensiero islamico».

Non è la prima volta che il fondamentalismo attacca con violenza un “ribelle”. Nel 2024 Theodoor van Gogh – regista, attore e produttore televisivo olandese, è stato assassinato in Olanda da Mohammed Bouyeri, estremista islamico in ritorsione per alcune immagini del suo cortometraggio «Submission» sul tema della condizione femminile nell’Islam

Nel 2015 il clamoroso caso di Charlie Ebdo: Il 7 gennaio a Parigi l’attentato contro la sede del giornale satirico noto per e sue vignette dissacranti. Ad innescare la vendetta della branca yemenita di Al Qaeda, alcune vignette sul profeta Maometto. Nell’attacco furono assassinate dodici persone, e undici rimasero ferite.

Padre Hamel – Il parroco ottantacinquenne è stato trucidato il 26 luglio 2016 nella Chiesa di Saint-Étienne-du-Rouvray, in Normandia. A sgozzarlo alla fine di una Messa due uomini appartenenti allo Stato Islamico.

Mila – Nel 2020 una sedicenne francese aveva pubblicato sul suo profilo Instagram degli insulti contro l’Islam e i musulmani. Ne era seguita  una valanga d’odio, trasformata in minacce così violente da convincere il ministro dell’Interno francese Christophe Castaner a dare una scorta a lei e ai suoi genitori. Mentre l’episodio ha scaturito un ampio dibattito in Francia, Mila aveva chiuso il suo profilo Instagram ed era stata costretta a cambiare scuola, per ragioni di sicurezza.

Lo scrittore Salman Rushdie – In seguito all’uscita del suo  romanzo «l versi satanici», Rushdie è stato condannato a morte dall’ayatollah Khomeini per il contenuto del libro, ritenuto blasfemo nei confronti dell’Islam. Negli anni, lo scrittore è stato bersaglio di diversi tentativi di assassinio e minacce di morte. Il 12 agosto 2022 è stato aggredito e accoltellato più volte da un uomo di fede islamica.

EST/MIC


31 Gen 2025 - 11:50

Fdi: Donzelli, “destra non deve niente a Berlusconi”. FI, “ingrato”

(ALS) – MILANO 31 GEN – E’ polemica nel Centridestra in seguito a una frase di Giovanni Donzelli su Berlusconi.

Partecipando a un convegnoa Roma sui trent’anni di AN, il deputato di Fratelli d’Italia Donzelli ha detto: «Non è grazie a Berlusconi che la destra è cresciuta”. Aggiungendo poi che “la nascita di Forza Italia è stata un freno all’affermazione della destra».

Dichiarazioni che vanno in aperto contrasto con la tesi sostenuta da Forza Italia (e condivisa dalla maggioranza dei politologi )che attribuisce a Berlusconi lo “sdoganamento” della AN e l’effettiva nascita del centro destra. Secondo Donzelli, «la svolta per la destra ci fu con la legge per le amministrative del 1993. E’ con questa riforma che nacque il bipolarismo. Berlusconi ci mise il cappello sopra ma il fenomeno era partito. Gli italiani si stavano già dividendo tra destra e sinistra».

In risposta, i forzisti in serata hanno diffuso una nota in cui si legge: «Troviamo ingenerose e non veritiere le parole dell’onorevole Donzelli a proposito del ruolo svolto da Silvio Berlusconi nella costruzione del centrodestra, che dal 1994 svolge un ruolo da protagonista in Italia. Berlusconi è colui che ha portato nell’arco costituzionale la destra post-missina. Senza di lui oggi non esisterebbe un centrodestra al governo guidato da Giorgia Meloni». (ALS)

POL/AS


31 Gen 2025 - 11:36

Chiara Ferragni rinviata a giudizio, sfogo social contro Fedez: «mi ha tradita»

(ALS) – MILANO, 31 GEN – Chiara Ferragni è stata rinviata a giudizio con l’accusa di truffa continua e aggravata per i casi delle uova di Pasqua e dei Pandori venduti come apparente beneficienza. Coinvolti nel processo insieme all’imprenditrice digitale anche il suo ex braccio destro Fabio Maria Damato, Alessandro Balocco (Ceo di Balocco) e Francesco Cannillo (presidente di CerealItalia, la società che si occupò di produrre le uova di Pasqua). Mercoledì 29 gennaio, la procura di Milano ha disposto la citazione diretta a giudizio nei confronti dell’influencer. Il processo si terrà il prossimo 23 settembre. In aula potrebbero anche esserci fino a diciassette testimoni, indicati dai pm come persone informate dei fatti.

L’indagine della Procura ha acclarato che l’inganno ai consumatori su uova di Pasqua e Pandori rosa ha fruttato a Ferragni e soci un «ingiusto profitto» di oltre 2 milioni e 200mila euro, oltre che un rilevante «ritorno di immagine legato alla beneficienza». Il procuratore aggiunto Eugenio Fusco e il pm Cristian Barilli hanno deciso che dovrà essere un giudice a esprimersi sui presunti «artifici e raggiri» in una udienza «pre-dibattimentale». Lì gli avvocati di Ferragni potranno continuare a difendere le ragioni dell’imprenditrice e a sostenere che il fatto non abbia rilevanza penale.

I problemi della bionda imprenditrice non si fermano però alla decisione della Procura. Mercoledì 29 gennaio l’influencer ha pubblicato diverse Instagram Stories in cui attacca pubblicamente l’ex marito Fedez e Fabrizio Corona,  impegnato in una campagna mediatica contro di lei. Corona sta pubblicando sul proprio canale di YouTube una serie di video denominata “Falsissimo”, in cui dice di riportare la vera storia d’amore dei Ferragnez. Secondo quanto raccontato, il giorno del matrimonio Fedez si sarebbe chiuso in bagno. Qui avrebbe telefonato a Angelica Montini, la donna di cui a quanto pare è sempre stato innamorato dal 2017. «Ti amo, se mi dici di mollare, mollo tutto» le avrebbe detto, intenzionato a organizzare una fuga d’amore. Ma poi, sempre secondo le parole dell’ex moglie, non ha avuto il coraggio: «Qualche giorno prima di Natale 2024, Federico mi ha chiamata e ha ammesso per la prima volta la storia con questa amante e dicendomi che aveva pensato di non sposarmi pochi giorni prima del matrimonio, ma poi non sapeva come tirarsi indietro pubblicamente».

SPE/SMN


31 Gen 2025 - 11:26

Stoccolma: ucciso Momika, bruciò il Corano in piazza

(ALS) – MILANO 31 GEN – E’ stato ucciso nel suo appartamento vicino Stoccolma Salwan Momika,  l’attivista iracheno che nel 2023 bruciò il Corano in piazza. L’uomo, 38 anni, nato in Iraq da famiglia cristiana ma ora ateo, aveva un profilo TikTok di 164mila followers dove condivideva contenuti anti-islam. Stava registrando in diretta sul balcone della sua abitazione uno di questi video, quando alcuni uomini, sembra cinque, gli hanno sparato. Dalle prime ricostruzioni, si sarebbero introdotti nell’appartamento dal tetto. Quattro uomini sono stati arrestati poco dopo in un appartamento vicino. Un quinto, poi, di 45 anni, è stato fermato alle 5 di ieri mattina. Era stato ripreso dalle telecamere mentre si allontanava in auto dalla scena del delitto.

Il movente dell’assassinio è ancora da chiarire ma il pensiero va al 2023, quando Saiwan Momika bruciò pubblicamente delle copie del Corano a Stoccolma. L’uomo avrebbe dovuto presenziare il giorno seguente in tribunale per la fine del processo per incitamento all’odio contro gruppo etnico. Dopo la sua morte l’udienza è stata spostata al 3 febbraio. Nel processo è imputato con lui un altro attivista, Salwan Najem, che dopo la morte dell’amico ha scritto su X: «Ho paura di essere il prossimo». Il primo ministro svedese Ulf Kristersson non esclude in questo omicidio il «coinvolgimento di una potenza straniera». La città irachena di al-Kufa aveva promesso due milioni di dollari e un Corano di due chili d’oro a chi avesse ucciso Momika. (ALS)

EST/ARE


31 Gen 2025 - 11:11

Banche: l’europea BEI raddoppia investimenti sulla difesa

(ALS) – MILANO 31 GEN – La Banca europea degli investimenti ha raddoppiato i fondi per la difesa. Lo ha reso noto il 30 gennaio, alla presentazione dei risultati annuali. Nel 2024 i finanziamenti per il settore sono raddoppiati «raggiungendo il miliardo di euro, e per il 2025 si prevede di raddoppiare ancora» ha precisato in un comunicato.

La notizia si inserisce in un quadro internazionale complesso. Al momento l’Italia è sotto alla soglia richiesta dalla Nato (il due percento del Pil). Con la nuova amministrazione Usa di Donald Trump il ministro della Difesa Crosetto teme che questa circostanza possa non venire “perdonata”. Il neopresidente degli Stati Uniti chiede agli alleati atlantici di arrivare fino al cinque percento. La ministra degli Esteri Ue, Kaja Kallas, e il commissario alla Difesa, Andrius Kubilius, si sono detti favorevoli alle sollecitazioni che arrivano dalla Casa Bianca.

Lunedì 3 febbraio si riunirà il Consiglio europeo per decidere su come procedere.  Alcuni Paesi, come l’Italia e la Spagna, sono frenati dal Patto di stabilità. Crosetto vorrebbe scorporare dal bilancio le spese per la difesa. Nella stessa giornata si parlerà del cambio di statuto della Bei, che in base al suo statuto non potrebbe investire direttamente in spese per la difesa, ma ha comunque preso la decisione di raddoppiare i suoi investimenti. (ALS)

EST/MF


31 Gen 2025 - 10:55

Almasri: Conte, «Meloni non sei sopra la legge»

(ALS) – MILANO, 31 GEN – Giuseppe Conte ha criticato esplicitamente la premier Giorgia Meloni sul caso Almasri: «Meloni non sei sopra la legge. Sei in una democrazia. Ricomponiti!». Il presidente del M5s è intervenuto via social precisando e attaccato frontalmente: «Meloni dice che la notizia dell’indagine sul caso Almasri è un danno all’immagine del Paese all’estero. Il danno d’immagine è avere fatto la scelta politica di sfregiare la legalità internazionale imbarcando su un volo di Stato, a nostre spese, un criminale con accuse anche per stupri a bambini di 5 anni». Conte, che è intervenuto sulla piattaforma X, ha poi concluso: «Soprattutto il danno di immagine è che tutto il mondo inizia a scoprire che abbiamo una Premier che diffonde bugie e falsità». (ALS)

POL / PNM


31 Gen 2025 - 10:46

Trump: «Il disastro aereo di Washington è colpa dei programmi di inclusione»

(ALS) – MILANO 31 GEN – Il presidente degli Usa, Donald Trump, il disastro aereo di Washington è colpa dei programmi di inclusione. Durante una conferenza stampa ha accusato i suoi predecessori, gli ex presidenti Obama e Biden, per le loro politiche per la diversità. I programmi DEI (Diversity Exchanging Inclusion) avrebbero portato all’assunzione come controllori di volo di persone non qualificate, persone con disabilità fisica e psichica. «Solo le persone con le più alte attitudini possono fare questo mestiere. Devono essere le persone con l’intelletto più elevato e psicologicamente superiori ad essere ammesse a qualificarsi come controllori del traffico aereo. Non era così prima che arrivassi io», ha sottolineato Trump. Nello scontro aereo tra un volo di linea e un elicottero militare sono morte 67 persone. Non ci sono stati sopravvissuti. Lo scontro è avvenuto tra il volo American Eagle 5342, operato da Psa Airlines con un jet CRJ-700, e un elicottero Black Hawk dell’esercito statunitense. Trump ha riferito che il disastro sarebbe stato causato da un errore dell’elicottero militare. “I piloti dell’aereo non avrebbero compiuto nessuno sbaglio, quando il velivolo è stato colpito dall’elicottero che stava seguendo una traiettoria incredibilmente sbagliata» ha detto Trump. L’elicottero, secondo il presidente, «era in grado di fermarsi», ma ha continuato ad andare dritto.  Resta esclusa la pista del terrorismo. (ALS)

EST – VG