(ALS) – MILANO, 20 DIC – Nuovi sviluppi sul caso Ramy, il 19 enne morto a Milano nel corso di un inseguimento da parte di una “gazzella” dei carabinieri. La Polizia locale di Milano sostiene che il contatto tra l’auto dei militari e lo scooter con a bordo il ragazzo, sia avvenuto prima di imboccare l’incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta nel quartiere Corvetto.
Nella relazione finale consegnata ai pm, in base ai rilievi fatti e a un video dello schianto finale che mostra una sovrapposizione dei fasci luminosi dei fari, gli agenti della Polizia locale ipotizzano un contatto laterale tra i due mezzi che procedevano fianco a fianco. Prima di svoltare verso l’incrocio, lo scooter e l’auto si sarebbero leggermente allontanati, percorrendo ancora qualche metro. Secondo la ricostruzione, i due giovani potrebbero aver perso il controllo del “Tmax” imboccando l’incrocio ad alta velocità, cadendo quindi non nell’esatto momento dell’urto con la gazzella ma schiantandosi contro il muro di un benzinaio solo qualche metro dopo. Lo scooter presentava segni di vernice e graffi sul lato destro, probabilmente la parte interessata dalla collisione.
Il conducente della pattuglia che stava inseguendo lo scooter (scappato da un posto di blocco) è indagato per omicidio stradale. Altri due carabinieri sono indagati per aver omesso nel verbale il contatto con la moto, e per la presunta richiesta fatta a un testimone di cancellare il video dell’incidente. (ALS)
CRO/FDB