(ALS) – MILANO ,14 FEB – Il Parlamento, in seduta comune, ha eletto ieri i quattro giudici mancanti della Corte Costituzionale. I giuristi provengono da diverse aree politiche e differenti qualifiche professionali. La fumata bianca è arrivata dopo quattordici scrutini, grazie all’intesa tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la leader del Partito Democratico Elly Schlein.

Il nome suggerito dal Partito Democratico è stato quello di Massimo Luciani, su cui sono dirottati i voti di tutta l’opposizione per un totale di 505 voti. Luciani, avvocato costituzionalista e professore emerito di diritto pubblico presso La Sapienza, è stato presidente dell’Associazione italiana Costituzionalisti tra il 2015 e il 2018. Nel 2021 ha collaborato con la ministra della Giustizia Marta Cartabia per elaborare proposte di intervento per la riforma dell’ordinamento giudiziario. Negli ultimi mesi si è impegnato a difendere la posizione della regione Puglia contro l’Autonomia differenziata.

Il nome suggerito da Forza Italia è stato quello di Roberto Cassinelli, 69 anni, avvocato genovese, sin dal 1994 tra le fila del partito di Silvio Berlusconi. In parlamento ha ricoperto per due legislature la carica di deputato e per una legislatura quella di senatore. Ha una lunga esperienza in commissione giustizia oltre ad essere stato consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Genova. La sua elezione è stata la più travagliata, dopo i veti incrociati della maggioranza su nomi come quello di Sisto, Zennettin e Terracciano; alla fine Forza Italia ha scelto Roberto Cassinelli. É stato eletto con 503 voti.

Unica donna tra i quattro giudici è Alessandra Maria Sandulli, napoletana di 68 anni, professoressa di Diritto amministrativo all’università di Roma Tre. Suo padre, Aldo Mazzini Sandulli è stato presidente della Consulta, illustre giurista autore di numerosi testi accademici ancora oggi utilizzati. In famiglia ha battuto la concorrenza di Gabriella Palmieri Sandulli, moglie del fratello, avvocata generale dello Stato. Il suo profilo è stato considerato “tecnico” e condiviso da 502 parlamentari.

Francesco Saverio Marini è stato il meno votato, con 500 preferenze. Il suo è il profilo più vicino a Fratelli d’Italia. É considerato il “padre” del premierato, la riforma che vuole Giorgia Meloni di cui è consigliere giuridico. Come Alessandra Sandulli, Marini è figlio d’arte: suo padre Annibale è stato presidente della Corte Costituzionale nel 2005. Francesco Marini è per nomina papale giudice applicato del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano.