(ALS) – MILANO, 20 GIU – Siamo ormai all’ottavo giorno di bombardamenti tra Iran e Israele. Nella notte tra giovedi 19 e venerdi 20 giugno sono proseguiti gli attacchi dell’esercito israeliano che nella mattina avevano colpito la centrale di Arak in Iran. Le foto satellitari scattate dopo il bombardamento e diffuse dagli organi di informazione iraniani mostrano danni ingenti alla cupola di cemento rinforzato che copre il reattore vero e proprio. Secondo Israele, nella centrale veniva prodotto plutonio da usare nelle bombe nucleari.
Immediata la risposta iraniana che per la seconda volta in due giorni ha attaccato il più grande ospedale del sud di Israele, nella città di Be’er Sheva. Nelle prime ore di venerdi un missile iraniano ha colpito una zona residenziale, causando l’incendio di diverse auto, danneggiando alcuni palazzi e ferendo decine di persone. Nella tarda serata di ieri poi, l’Iran, ha minacciato di attaccare un canale televisivo israeliano, l’emittente conservatrice Channel 14. L’Irib – la radiotelevisione di stato iraniana – ha definito questa emittente come organo di propaganda e ha detto che la sua sede potrebbe essere attaccata nei prossimi giorni, emanando una sorta di “ordine di evacuazione” molto simile a quelli trasmessi dall’esercito israeliano. L’emittente, che ha sede nel terzo distretto di Teheran, era già stata bombardata lunedì in un attacco trasmesso in diretta. In un video si vedono una presentatrice che viene interrotta da un’esplosione e dei calcinacci che le cadono addosso.
EST/SMN